Etna e ville Medicee patrimonio dell’Unesco: tutte le novità del 2013

di Redazione 424 views0

Sono state valutate 32 nuove candidature quest’anno per la lista World Heritage dell’UNESCO e sono rientrati nelle novità ben ventidue nuove iscrizioni, l’Italia ha fatto colpo: due candidati, entrambi accettati.

Si tratta dell’Etna (nella foto) e le ville Medicee di Firenze, con questo doppio ingresso nella lista dei patrimoni dell’UNESCO, l’Italia può finalmente dimenticare lo smacco dello scorso anno, quando nessun bene del nostro Paese è stato compreso tra le nuove iscrizioni. E dire che ce ne sono ancora tanti altri che aspettano di finire in lista, ma la concorrenza è spietata, tra le novità del 2013 l’UNESCO infatti comprende il suggestivo monte Fuji giapponese, il deserto namibiano e le chiese ortodosse in legno dei Carpazi. La decisione è stata presa durante la riunione annuale, che nel 2013 si è tenuta in Cambogia, tra Pnomh Penh e la magica Angkor Wat.

In tre casi, più che di new entries si parla di estensioni, mentre sono 19 le novità assolute: rientrano nella prima categoria il Sehlabatebe National Park del Lesotho (fa parte del sudafricano Drakensberg); la Mount Kenya Lewa Wildlife Conservancy (un’aggiunta al Mount Kenya Natural Park); il sito delle miniere di sale di Bochnia e Wieliczka, in Polonia (integrazione del precedente, limitato alla città di Wieliczka). Rientrano tra le novità assolute le isole Fiji, scelte per il loro porto coloniale anche se sono di una bellezza incomparabile ed anche un sito canadese del Labrador, che rappresenta la più antica testimonianza della tradizione baleniera europea. In lista rientra anche la Germania con il Bergpark Wilelmshöhe, un giardino surreale fatto di cascate e fiumi artificiali a Kassel. Si aggiunge Kiev per la città greco-romano-bizantina di Chersonese Taurica, sul Mar Nero.

In quanto a punteggi, restano nelle posizioni più alte la Francia, gli Stati Uniti, la Spagna e l’Australia, con i due nuovi “acquisti” l’Italia batte la Cina di quattro punti, sullo stesso piano troviamo Ucraina e Polonia.

Photo Credits | Getty Images

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