Il terremoto provoca danni al cervello

di Redazione 49 views0

Il terremoto non danneggia solamente case e luoghi, ma danneggia anche le persone. E non stiamo parlando solo della paura al momento della scossa, lo shock sembra avere lunga durata e, soprattutto, effetti sul nostro cervello. E’ quello che emerge da un recente studio giapponese, uscito su Molecular Psychiatry.

Lo studio è stato realizzato prima e dopo i terribili fatti accaduti a Fukushima un anno fa, il terremoto ha provocato danni permanenti alle vittime. Ad essere stati analizzati, sono stati proprio 42 studenti dell’Università, che prima del terremoto si erano già sottoposti agli studi ed era stata fatta loro una risonanza magnetica. Confrontando quella prima e quella dopo il sisma, è emerso che delle differenze, in effetti, c’erano.

Il campione di studenti presi in esame non soffriva di stress post-traumatico, che causa cambiamenti nell’anatomia cerebrale, ma i cambiamenti ci sono stati anche per i ragazzi non affetti da Ptsd. Negli studenti analizzati, pochi mesi dopo il sisma si era ridotta una parte del cervello, la corteccia orbitofrontale (Ofc) sinistra. Ancora oggi non sono chiare tutte le funzioni di questa parte del cervello, ma sicuramente ha a che fare con il modo in cui si reagisce alla paura, se proprio quella parte si lesiona, la paura difficilmente passa. Il terremoto provoca danni proprio a questa sfera cerebrale, impedendo così al paziente di superare definitivamente la sua paura, al diminuire del suo volume, aumentano i sintomi di stress negli studenti.

Sono state studiate anche altre zone del cervello che dopo un forte terremoto possono subire danni: tra queste anche l’Acc, corteccia cingolata anteriore, che gestisce l’emotività della persona, le ansie e la consapevolezza. E’ curioso scoprire, poi, che le vittime del terremoto (non solo in Giappone ma anche quelle in Abruzzo) che hanno subito una riduzione dell’Ofc siano dedite ad un determinato tipo di vita, contraddistinto dalla presenza del gioco d’azzardo, uso di alcol e droghe ed anche ipersessualità.

Photo Credits | Thinkstock

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