WWF lancia l’allarme per i costi ambientali troppo elevati

di Redazione 114 views0

L’allarme parte dal WWF, che insieme al Sustainable Europe Research Institute (SERI), ha portato avanti uno studio sulla sostenibilità dei mercati e delle risorse primarie. I dati che ne sono emersi sono piuttosto allarmanti, tenuto conto che già solo in Italia si parla di cifre da capogiro.

Si parla, infatti, dei prodotti consumati di più, tra cui olio e caffè:

Costano all’ambiente 8 miliardi m³ di acqua, 34,5 mln t di CO2, 8,5 mln ettari di terra, 20 mln t di materiali “biotici”, ovvero la biomassa coltivata, 36,5 mln t di materiali “abiotici” (come sedimenti, rocce, minerali erosi) per un totale di mezza tonnellata/anno di risorse per ogni italiano. In 30 anni + 65% di risorse naturali prelevate, con 35 aree prioritarie minacciate.

Ad essere coinvolte, adesso, sono diverse aziende, il documento verrà discusso in occasione di RIO20+, in occasione del quale si cercheranno delle soluzioni per la trasformazione del mercato, promuovendo un tipo di sviluppo sostenibile, coinvolgendo in primis le aziende, ma anche i cittadini, che devono comunque avere tutte le informazioni necessarie per comportarsi al meglio e nel pieno rispetto ambientale.

Lo studio ha fatto emergere alcune delle conseguenze che, in Italia, ha avuto questo tipo di mercato: deforestazione, inquinamento, perdita di habitat e specie di animali in via d’estinzione. Il  WWF ha analizzato anche la produzione di alcuni prodotti più utilizzati, come il caffè, facendo notare quanto forte sia l‘impatto ambientale: solo per il caffè sono stati utilizzati 1400 milioni di metri cubi acqua, circa 4 milioni di tonnellate di CO2-equivalenti, 1,6 milioni di ettari l’anno 700mila tonnellate di materiali biotici e 6,5 milioni di tonnellate di materiali abiotici.

Si tratta di dati davvero allarmanti, e non abbiamo preso in considerazione ancora altri casi. Qui il danno è circoscritto all’importazione e produzione di caffè, ma tutti gli altri prodotti? Anche la carta ha conseguenze piuttosto importanti, deforestazione in primis, e poi la perdita dell’habitat per molti animali, senza parlare, poi, del cotone o dell’olio di palma.

 

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