Cani uccisi per gli Europei di football

di Redazione 57 views2

Questo non è certo il posto ideale per fare delle discussioni sul football ed i suoi eccessi. In realtà questo blog non sarebbe il posto per parlare di sport se non fosse che in Ucraina – uno dei due paesi che ospiterà il prossimo campionato europeo nel mese di giugno del 2012, l’altro è la Polonia – si sta compiendo una vera e propria strage di randagi – soprattutto cani ma anche gatti – in particolare nelle città di Kiev e Lungansk, ma anche a Lysychansk.

L’obiettivo sarebbe quello di dare un’immagine più presentabile del paese in vista dell’arrivo dei giornalisti e dei tifosi delle nazionali partecipanti al campionato.

Sembra che il primo a denunciare la situazione sia stato il sindaco di Mosca Sergey Sobyanin – non chiedetemi come mai -, poi alle sue accuse sono seguite quelle delle associazioni animaliste della Russia e dell’Ucraina. E ora la protesta ha superato i confini dei due paesi per diventare internazionale.

L’anno scorso, il direttore operativo dell’UEFA, Martin Kallen, aveva condannato questi metodi barbari, ma sembra non essere cambiato nulla. Si narra di squadre mobili dotate di forni crematori dove gli animali randagi in alcuni casi verrebbero gettati ancora vivi e semplicemente narcotizzati.

Metodi brutali come l’utilizzo del ditiline, un potente veleno illegale, che provoca la paralisi dei muscoli respiratori, o l’utilizzo delle fucilate. Nonostante tutto le stragi continuano. Anzi, meno di una settimana fa, Michel Platini, il presidente dell’UEFA, ha fatto una visita al paese per misurare i progressi fatti, e si è dichiarato soddisfatto dei progressi che sono stati fatti nel Paese.

L’unica concessione dell’UEFA è stata la concessione di un finanziamento per la sterilizzazione dei cani. Adesso, per chi ama gli animali, le uniche strade da percorrere sono la sottoscrizione di una delle diverse petizioni in circolazione – io ve ne propongo due, una dell’Organizzazione Internazionale Protezione Animali e l’altra di Care2 – o più semplicemente boicottare Euro 2012.

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