Green Job Center: l’agenzia di lavoro per le rinnovabili

di Redazione 56 views1

 Il ‘Green job center‘ di Adecco è il punto d’incontro per chi cerca lavora da una parte e per chi offre lavoro dall’altra nel settore delle energie rinnovabili. Concretamente è una piattaforma on line presente sul nostro sito dove il candidato può trovare esclusivamente le offerte di lavoro del settore rinnovabili“. Così Emanuela Voltini, direttore Settori e Specializzazioni di Adecco Italia S.p.a, intervendo al convegno ‘Domanda e offerta: la forza occupazionale del vento’, tenutosi a ‘Eolica Expo 2010’ alla Fiera di Roma, spiega la strategia di una delle principali multinazionali nell’intermediazione di domanda e offerta di lavoro nell’ambito della green economy.

GREEN JOBS NELLE RINNOVABILI
Non solo offerte di lavoro ma anche formazione da Adecco nelle rinnovabili. “Nell’ultimo anno e mezzo -sottolinea Voltini- abbiamo fatto oltre 65 percorsi formativi con 950 partecipanti. Le materie dei corsi variano dai contenuti della nortmativa alle tecniche di vendita“.
Le opportunità occupazionali vanno dagli ingegneri fino ai manutentori. “Attualmente -sottolinea Michela Santonastaso, project manager Adecco Italia- abbiamo 100 ricerche per la somministrazione di lavoro a tempo determinato e altrettanti per la ricerca di lavoro ‘permanent’. Le competenze richieste ai candidati sono di flessibilità e di disponibilità a lavorare in un settore nuovo e innovativo. Flessibilità perchè i parchi eolici oggi son in una regione domani sono in un’altra. Stiamo lavorando anche sulla formazione e quindi ai candidati chiediamo anche la disponibiità a continuare nell’approfondimento. E poi la conoscenza dell’inglese“.

Commenti (1)

  1. Adecco … una volta lo slogan era “lavoriamo per il tuo successo” … poi rendendosi conto che era troppo una presa per il culo l’hanno eliminato!
    Certo, nel frattempo hanno creato Codici Etici, percorsi formativi per migliorare le competenze … ora hanno inventato dei percorsi di crescita per i “talenti”.
    Come funzionano?
    In altre parole, individuano un dipendente in una delle feste che organizzano ogni anno in cui dal palco si susseguono i vari manager (dagli stipendi d’oro) al grido di “siamo i migliori”, “siamo i leader”, “siamo i più bravi”, ecc. e assegnano a questo dipendente una serie di obiettivi che vanno ben oltre le sue mansioni … perché “ho un progetto per te” (è la frase che utilizza il responsabile del centro sud!), oppure perché “sei in una rosa ristretta di candidatisu cui l’azienda sta puntando per un percorso di carriera per i prossimi 3 anni”.
    Il dipendente si sente lusingato(in fondo è in una rosa ristretta) e si smazza completamente dedicandosi al raggiungimento di questi obiettivi. Soldi? nessuno! Carriera? Il percorso è lungo … 3 anni (e poi ci sono le crisi che rallentano).
    Poi all’improvviso c’è un parente da sistemare, un’amica a cui non si può dire di no … e il dipendente come per magia esce dalla rosa ristretta.
    Beh, se ne farà una ragione penserete.
    Giusto, se fosse eliminato solo dalla rosa ristretta … le cose però sono peggiori!
    Il dipendente deve uscire dall’azienda altrimenti l’amica, il parente come lo accontentiamo???
    E allora comincia quella pratica strisciante e subdola che solo un’azienda commerciale e senza scrupoli (alla faccia dei Codici etici) può mettere in pratica: il MOBBING!!!
    Devi subirlo e non puoi dimostrarlo … un’arma invincibile!
    E allora cominciano ad isolarti dai colleghi … ad assegnarti obiettivi impossibili da raggiungere per poi dirti che non sei “performante”, cominciano a sussurrarti che non ci sono prospettive per la tua persona e sarai destinato a ricoprire il ruolo che occupi (sempre se sarai in grado di farlo – sic!). Intanto i carichi di lavoro schizzano alle stelle, al primo obiettivo non raggiunto ecco lì un esercito di e-mail di biasimo (dove è finito il tuo spirito commerciale? – purtroppo devo registrare che siamo di fronte ad un nuovo fallimento) …
    … e questo è l’inizio …
    poi si passa alle riunioni individuali dove cominciano ad insinuare che hai problemi personali … che non sei tranquillo, che forse avresti bisogno di un periodo di riposo per ritrovare quella serenità nel privato che ti impedisce di “allinearti” agli obiettivi aziendali …
    In realtà i problemi nella vita privata cominciano ad esserci effettivamente … ma perché sei sempre sotto pressione, sei stressato, sei intollerante, sei di cattivo umore, reagisci male, la notte non dormi, scatti ad ogni rumore …
    Intanto a lavoro il capo si posiziona dietro la tua scrivania per mesi e comincia a controllare tutto quello che fai.
    Ti convoca continuamente a colloqui individuali durante i quali ti chiede “allora? come pensi di risolvere la crisi di questa filiale? Quale action plan vuoi applicare per ritornare a creare utile per questo centro di costo?” … fino ad urlare, a minacciarti verbalmente … a farti crollare … è il CRACK!
    Cominci a necessitare di cure farmacologiche, di un supporto psicologico … ti assenti dal lavoro.
    E l’azienda dopo qualche tempo è lì … preoccupata per te e pronta ad offrirti una soluzione … accetta 6 mesi di stipendio e dimettiti … in fondo hai bisogno di curarti, no?

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