E’ la tendenza del momento: chiamatela eco chic, ecofashion o bioeco… il risultato non cambia. Dopo l’ iniziativa britannica che ha lanciato l’ ecoshopping natalizio a Londra, tutte le maggiori case di moda si stanno preparando al lancio della linea eco.
Ferragamo ha già presentato la sua collezione: usciranno a primavera 2009 le nuove borse della collezione “Eco Ferragamo”, fatte utilizzando sistemi non invasivi sull’ ambiente, come certificato dall´ istituto SG-Mark.
Cinque i modelli, tra cui una pochette, borse in taglia XXL o con manico da portare a mano. La palette di tinte disponibili comprende colori neutri, che vanno dal rosa al marrone, oltre all’ immancabile nero. La linea di borse arriverà nelle boutique di tutto il mondo in contemporanea, ed andrà ad aggiungersi alla vasta gamma di magliette, jeans, e shopping bag ecologiche che risquotono sempre maggior successo.
La prima casa di moda a dare il buon esempio era stata la Hamnett, prima tra tutti a proporre una linea bio, ma poi si sono succedute Replay, Reebok, Gap, Giorgio Armani, Vivienne Westwood, Marchò. Senza contare Marks&Spencer, Levi’ s, Nike, CO-OP, Patagonia, Timberland e Wal-Mart, C&A, Hennes & Mauritz, Target e Next… solo per citarne alcune. E come dimenticare, infine, le borsette Carmina Campus di Ilaria Venturini Fendi? Oggetti unici il cui ricavato era stato destinato all’ Aidos, l’Associazione Italiana donne per lo sviluppo. Ma l’ eco chic ha conquistato anche star internazionali, come il corteggiatissimo Bono Vox, cantante degli U2, che nel 2006 ha fondato la Edun, casa di moda casual che propone solo capi naturali prodotti senza inquinamento.
Perché “eco-chic”?
L’ eco-chic è una moda buona e soprattutto ecologica, che cerca di azzerare l’ inquinamento tipico delle aziende tessili.
Il cotone, ad esempio, pur essendo una fibra naturale che dona una sensazione di freschezza a chi lo indossa, ha una produzione altamente inquinante: le piantagioni di cotone assorbono circa il 25% della produzione mondiale di pesticidi e antiparassitari.
Il cotone biologico, invece, pur essendo meno candido, può diminuire fino al 92% gli effetti inquinanti: le sue fibre non sono infatti sottoposte a processi di alterazione chimica. Ecco perché la eco-moda è più sana per chi la indossa e anche per l’ ambiente.
Il boom del cotone bio
Quello del cotone biologico, in particolare, è un vero e proprio boom commerciale che ha investito nell’ arco di pochi anni tutto il mondo. Dati alla mano, si può scoprire che il numero di marchi che offrono prodotti in cotone da agricoltura biologica sin dai primi anni di diffusione è più che quadruplicato: dai circa 200 del 2003 agli oltre 800 della prima metà del 2005. L’ Europa è inoltre al primo posto per quanto riguarda la distribuzione di capi in biocotone, con il 76 per cento del totale. Seguono Stati Uniti e Canada che insieme rappresentano circa il 21 per cento.
E allora via… attenzione all’ etichetta e tutti a caccia dell’ ecofashion più in!
Giulia 27 Ottobre 2009 il 16:12
Volevo segnalare la nascita di Yes.life Store, il negozio online di prodotti ecochic!
http://store.yeslife.it
Spero di aver fatto cosa gradita!
Buon lavoro a tutti!
Giorgia Corbari 24 Ottobre 2011 il 16:25
Si, infatti, questa è una questione molto importante, anche se i materiali sono naturali spesso derivano da lavorazioni altamente inquinanti! Anche risparmiare risorse già trasformate è una strada molto importante per proporre un sistema di consumi alternativo…per questo ho voluto premiare l’azienda italiana Regenesi , che realizza piatti in alluminio riciclato, sono veramente belli nello stile italiano…impreziosiscono la mia tavola in tutti i sensi! li potete ammirare sul sito http://www.regenesi.com. Veramente eco-chic!