Greenpeace e Toxic Threads: denuncia contro le sostanze tossiche nei vestiti

di Redazione 229 views0

Non è la prima volta che si parla di inquinamento e utilizzo di sostanze tossiche nel mondo della moda. Se da una parte ci sono alcune aziende che fanno di tutto per renderla sostenibile, dall’altra alcuni tra i più grandi brand del mondo fanno l’opposto contrario. Ecco che inizia la battaglia di Greenpeace, che denuncia la presenza di sostanze tossiche con una sfilata shock a Pechino.

La moda è un’arte e come tale non dovrebbe fare male, invece secondo l’indagine condotta da Greenpeace su 141 articoli dei 20 principali brand di moda, per la realizzazione degli indumenti vengono usate sostanze tossiche, nel caso di Zara addirittura cancerogene. E’ così che nasce la pagina www.greenpeace.org/italy/zara/, dove gli utenti possono aderire e dare il loro piccolo contributo e dove leggiamo:

Test analitici dimostrano che alcuni capi d’abbigliamento ZARA contengono sostanze chimiche pericolose. Alcune di queste sostanze, a contatto con l’ambiente, si trasformano in composti tossici che alterano il sistema ormonale dell’uomo. Sono anche state trovate tracce di sostanze cancerogene rilasciate da alcuni coloranti. Noi crediamo nella moda che non inquina. Grandi marchi come H&M e Marks&Spencer si sono già impegnati a ripulire la propria filiera produttiva dalle sostanze tossiche. ZARA, il più grande rivenditore al mondo di capi d’abbigliamento, per ora resta in silenzio.

Ad oggi gli impianti di produzione tessile sono tra le cause principali dell’inquinamento dei corsi d’acqua ed in due direzioni: nella fase di produzione e durante il lavaggio domestico dei tessuti che, ovviamente, rilasciano parte delle sostanze tossiche che li compongono.

In buona parte dei capi analizzati sono stati trovati i NPE (composti nonilfenoloetossilati) che possono rilasciare i corrispondenti nonilfenoli, i quali alterano il sistema ormonale dell’uomo. In quattro dei capi di ZARA c’è contaminazione di ftalati tossici, e altri due presentano tracce di un’ammina cancerogena derivante dai coloranti azoici. Insomma, la situazione è davvero molto preoccupante, la richiesta di Greenpeace è quella di azzerare le sostanze tossiche entro il 2020, data fondamentale per la salute dell’ambiente, entro la quale diversi obiettivi dovranno essere raggiunti, come l’abbassamento delle emissioni di CO2.

Photo Credits | Getty Images

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