Uragano Sandy, Greenpeace: “Il cambiamento climatico minaccia tutti”

di Redazione 71 views1

Alla base dei disastri provocati dall’uragano Sandy c’è il cambiamento climatico, fenomeno accelerato nel corso degli ultimi anni, che adesso desta molta preoccupazione nella comunità scientifica e non solo. E’ Greenpeace a lanciare l’allarme, la minaccia non è solo per gli Stati Uniti, il mondo intero deve preoccuparsene.

Negli ultimi trent’anni la situazione climatica è decisamente cambiata e dal 1980 la frequenza di inondazioni gravi è triplicata, mentre quella delle tempeste è duplicata. Tutto ciò dipende dal nostro modo di produrre e consumare energia. Lo scorso anno negli USA si era abbattuto l’uragano Irene, ma quest’anno l’uragano Sandy, detto anche Frankenstorm, è stato ancora più preoccupante. La temperatura dell’oceano Atlantico fino ad ottobre è stata più alta rispetto alla media, permettendo all’uragano di alimentarsi, diventando più potente; a questo si aggiunge un maggiore evaporazione dovuta al riscaldamento dei mari, che rende il fenomeno ancora più piovoso.

In un comunicato, Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia, ha spiegato:

La nostra prima preoccupazione è per le vite che l’uragano Sandy sta mietendo e rischia ancora di mietere. Dobbiamo prepararci al fatto che eventi di questo genere, nel mondo, si andranno intensificando, divenendo sempre più violenti. Il cambiamento climatico è qui, ora: non possiamo più pensare si tratti “solo” di scioglimento dei ghiacci artici, o di qualche isola tropicale minacciata dall’innalzamento dei mari. Il cambiamento climatico è ovunque: la siccità di quest’estate è costata, in Italia, un miliardo di euro di soli danni all’agricoltura e tutti abbiamo ancora ben vivo l’impatto delle alluvioni dello scorso inverno. D’altra parte l’Italia rifiuta un ruolo di prima fila nella lotta ai cambiamenti climatici e progetta invece nuove centrali a carbone e perforazioni petrolifere off shore.

Il problema principale sono le emissioni di gas serra ed in particolare di CO2, derivato soprattutto dalla combustione di carbone e petrolio. C’è da considerare che attualmente in America, con il problema dell’uragano Sandy, si aggiunge il pericolo nucleare. Come già detto in precedenza, l’allarme è stato lanciato soprattutto per la centrale di Oyster Creek, adesso sommersa dalle piogge, che è la più vecchia del Paese ed ha la stessa struttura di quella di Fukushima.

Photo Credits | Getty Images

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