Greenpeace, nuovo rapporto rivela sostanze pericolose nei vestiti per bambini

di Diletta Funaro 350 views0

Greenpeace Asia ha diramato un nuovo rapporto secondo cui vi sono sostanze chimiche altamente pericolose in vestiti e calzature destinati ai più piccoli. Il rapporto, il cui titolo è Piccoli mostri nell’armadio, illustra come grandi marchi, quali Disney, Burberry e Adidas, utilizzino composti chimici nei tessuti destinati alla produzione di abbigliamento. Nella sintesi del rapporto si evince che la ricerca conferma che l’uso di queste sostanze è ancora diffuso perfino nella produzione di abbigliamento per neonati.

 

I test sono stati effettuati su 82 articoli per bambini e, nello specifico, 3 acquistati tra maggio e giugno 2013 in 25 paesi del mondo in negozi monomarca o in altri rivenditori autorizzati. Gli studi sono stati condotti da alcuni esperti dell’Università di Exeter in Gran Bretagna, da dove sono stati smistati a laboratori preposti. La peculiarità dei risultati risiede nell’aver constatato la presenza di nonilfenoli etossilati, ftalati, composti organo-stannici, composti per fluorurati e antimonio in vari tessuti e parti dei prodotti destinati al commercio o già in vendita.

Alcune di queste sostanze una volta rilasciate nell’ambiente, possono avere effetti dannosi sul sistema ormonale, immunitario o riproduttivo ed il rischio risulta maggiore se si considera che coloro che sono più a contatto con queste sostanze sono proprio i piccoli, con un sistema immunitario non ancora completamente sviluppato. I test hanno rivelato risultati drammatici anche in marchi popolari come

  • American Apparel
  • C&A
  • GAP
  • H&M
  • Primark
  • LiNing
  • Nike 
  • Puma

Un vero incubo per i genitori che desiderino comprare vestiti che non contengano sostanze chimiche pericolose afferma Chiara Campione, responsabile del progetto The Fashion Duel di Greenpeace Italia.

Per l’occasione Greenpeace ha creato la campagna Detox con la ferma convinzione che gli abiti debbano necessariamente essere prodotti senza l’uso di sostanze tossiche e quindi dannose per l’organismo e l’ambiente. L’intento di questa campagna è quello di spingere le aziende, risultate positive ai test sulla presenza di queste sostanze tossiche, a impegnarsi a ripulire i loro prodotti. Bisogna sottolineare che aziende come Valentino e Zara si sono già impegnate pubblicamente a risolvere questa situazione.

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