E’ l’Ora della Terra: spegni le luci e ricicla le vecchie lampadine

 L’iniziativa a tutela dell’ambiente per uno sviluppo ecosostenibile “È l’Ora della Terra: spegni le luci e ricicla le vecchie lampadine” si terrà il 26 marzo 2011 in dodici piazze italiane, dove verrà distribuita la “Bulb box”.
Ecolight, consorzio per la gestione dei rifiuti elettronici, fa proprio il messaggio del WWF e con IKEA invita al recupero delle lampadine a fluorescenza, per favorire la tutela dell’ambiente ed uno sviluppo ecosostenibile.
L’Ora della Terra sarà celebrata in tutto il mondo il 26 marzo; per l’Italia, l’appuntamento è dalle 20.30 alle 21.30: questa l’ora in cui saranno spente le luci dei principali monumenti, tra i quali il Duomo di Milano e piazza Navona a Roma.

Raeeporter: più di 400 fotografie per denunciare i rifiuti elettronici abusivi

Oltre 400 segnalazioni fotografiche di rifiuti elettrici ed elettronici abbandonati sul ciglio delle strade, nei campi, sulle spiagge e nelle discariche abusive. E’ questo il bilancio raggiunto in 4 mesi, dalla prima edizione di ‘Raeeporter‘, la campagna di sensibilizzazione ma anche di denuncia sul corretto riciclo dei Raee lanciata da Ecodom e Legambiente. In ogni fotografia, non solo un rifiuto ingombrante da rimuovere, ma una storia da raccontare, un’iniziativa da sostenere. Un esempio è la richiesta di aiuto giunta da parte della Federazione Speleologica Pugliese che da 6 anni, grazie all’iniziativa ‘Puliamo il buio’ (in collaborazione con ‘Puliamo il mondo’ di Legambiente), si occupa di pulire le grotte da tutto ciò che viene gettato nel buio delle cavità, Raee compresi. O ancora le richieste di collaborazione del Corpo Nazionale Guardie Ecologiche Ambientali Volontarie di Palermo, o dal circolo Legambiente di Chianciano Terme.

Clean up day: l’Australia ripulita da cima a fondo dopo le inondazioni

 Oltre mezzo milione di australiani hanno raccolto due giorni fa oltre 16 mila tonnellate di rifiuti, in 7400 localita’ del Paese, nella 21/a edizione del Clean Up Day. E il fondatore dell’evento diffuso ora in tutto il mondo, Ian Kiernan, ha rinnovato la richiesta di imporre un deposito rimborsabile sui contenitori di bevande, che anche quest’anno rappresentano i rifiuti piu’ comuni dispersi nell’ambiente, dopo le cicche di sigarette. Quest’anno i volontari hanno dedicato un particolare impegno alle comunita’ del Queensland colpite da devastanti inondazioni e dal ciclone Yasi. Inquadrati in quello che e’ stato presto soprannominato l’esercito del fango, in piu’ di 23 mila hanno aiutato a ripulire parchi, percorsi per biciclette, le sponde dei ruscelli e le spiagge, in 216 aree colpite dell’alluvione e in 287 altre localita’.

Rifiuti elettronici: oltre 4mila tonnellate raccolte dai negozi col sistema uno contro uno

 Oltre 4mila tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici, i cosiddetti Raee, sono state raccolte nel 2010 dai negozi della distribuzione moderna: e’ il bilancio tracciato da Ecolight, consorzio che si occupa della gestione dei Raee, dopo i primi sei mesi dall’entrata in vigore del decreto ‘Uno contro Uno’. La raccolta, spiega in una nota il consorzio che offre il servizio di ritiro e smaltimento ad oltre 3mila esercizi commerciali in Italia, e’ aumentata soprattutto nell’ultimo trimestre del 2010: rispetto al periodo luglio-ottobre i quantitativi di Raee ricevuti dai negozi sono raddoppiati e solo nel mese di dicembre sono state sfiorate mille tonnellate. La maggior parte dei rifiuti Raee raccolti e’ costituita dai ”grandi elettrodomestici” come lavatrici, lavastoviglie e forni. Piu’ di diecimila i televisori avviati al recupero, mentre sono ancora piuttosto basse le quantita’ dell’elettronica di consumo, come cellulari e computer.

Smaltimento rifiuti elettronici: dal 18 giugno vige l’uno contro uno

 Niente più frigoriferi, lavatrici o televisori vecchi e arrugginiti abbandonati lungo il ciglio della strada o in mezzo ai prati. Lo stop a discariche illegali formate da accumuli indiscriminati di apparecchiature non più funzionanti arriverà a partire dal 18 giugno prossimo, quando in Italia sarà attivo ufficialmente il sistema dell’ ‘uno contro uno‘, ovvero usato contro il nuovo, in base al quale le vecchie apparecchiature possono essere smaltite dai cittadini a costo zero presso tutti i negozi.

Rifiuti elettronici: blitz di Greenpeace al dicastero dell’ambiente

 Se la Prestigiacomo non va dai rifiuti, i rifiuti vanno alla Prestigiacomo. Visto che sulla questione della raccolta di rifiuti elettronici il ministro fa la bella addormentata, abbiamo deciso di portare davanti al suo ufficio un esempio dei tanti centri di raccolta irregolari che avvelenano l’Italia e il futuro dei nostri figli“.
Così Vittoria Polidori, responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace, spiega il blitz attuato davanti al dicastero dell’ Ambiente di venerdì scorso. Gli attivisti di Greenpeace hanno infatti creato davanti l’ ingresso del ministero un centro di raccolta di rifiuti elettronici che, affermano, “riproduce lo stato dell’ 80% dei siti italiani che, secondo l’ inchiesta di Greenpeace, non rispetta tutti i requisiti di legge“.

Rifiuti elettronici, Philips cede alle richieste di Greenpeace, ma in Italia ancora ritardi sullo smaltimento

 E’ ancora fresca la notizia della vittoria di Greenpeace sullo smaltimento dei rifiuti hi-tech per la campagna contro il colosso Philips: dopo diverse azioni e 47.000 firme raccolte in tutto il mondo, la multinazionale ha accettato le richieste degli ambientalisti e si è impegnata ad offrire ai propri clienti dei servizi globali di ritiro e riciclo dei propri prodotti a fine vita.
Ma Greenpeace non si ferma e continua la propria battaglia per lo smaltimento dei rifiuti elettronici in Italia, puntando il dito contro il Ministro dell’ Ambiente, Stefania Prestigiacomo. Il Ministro “fa La Bella addormentata” dicono dall’ associazione, riferendosi al ritardo per l’ attuazione della normativa sui rifiuti elettronici.

Rifiuti elettronici dalla Gran Bretagna alla Nigeria scoperti da un’ operazione segreta di Greenpeace

 Un traffico illegale di rifiuti elettronici dalla Gran Bretagna alla Nigeria è stato scoperto grazie ad un’ operazione segreta di Greenpeace: nascondendo un dispositivo di tracking con collegamento Gps dentro un vecchio televisore non più riparabile, l’ associazione ambientalista ha potuto seguire tutto il percorso del rifiuto hi-tech. Il traffico illegale riguardava rifiuti elettronici destinati al riciclo che, sotto la falsa veste di beni di seconda mano, lasciavano la Gran Bretagna per finire in Nigeria. L’ operazione, eseguita insieme a Sky television (la sezione britannica di Sky), sottolinea come lo scarso impegno di molte aziende elettroniche rispetto alla gestione dei loro prodotti a fine vita stia inevitabilmente incrementando il fenomeno dell’ esportazione di rifiuti pericolosi dall’ Europa ai Paesi in via di sviluppo. La Nigeria è solo una delle molte destinazioni di questi traffici, scoperti anche in Ghana, Pakistan, Cina e India.
E’ possibile scaricare qui il rapporto di Greenpeace sul traffico dei rifiuti in Ghana, intitolato Poisoning the poor.