Finisce l’era del consumismo: è tempo di riuso, responsabilità e spiritualità

A dirlo non è il portafogli sempre più magro alla fine del mese e nemmeno l’esigenza di mascherare la scarsezza economica con una finta maschera di sobrietà: i tempi stanno cambiando e gli italiani hanno sempre più coscienza della limitatezza delle risorse, dell’esigenza del risparmio e del riuso. E’ il tramonto del consumismo e degli acquisti sfrenati come misura del benessere: sempre meno persone trovano soddisfazione nel possesso dei beni e sempre più riscoprono invece il benessere fisico e spirituale, nella ricerca di un equilibrio ed un appagamento che non possono essere comprati.

A sancire questa tendenza è il Censis, che all’interno dell’iniziativa “Un mese sociale” ha tracciato il quadro degli stili di consumo che stanno cambiando nella Penisola.

Guida alla pulizia ecologica della casa: il risparmio con i detergenti naturali

 Prima della produzione industriale e del consumo di massa, gli uomini sono sopravvissuti per secoli in condizioni igieniche che ai nostri occhi oggi sembrano impossibili. In realtà, anche senza ricorrere a composti chimici dalla provenienza oscura, possiamo rispolverare alcuni semplici accorgimenti delle nostre nonne che ci permetteranno di mantenere una casa pulita e in ordine in tutta semplicità, dando però una mano all’ ambiente!

GLI SVANTAGGI AMBIENTALI DEI DETERGENTI INDUSTRIALI
Provate a fare un piccolo inventario dei prodotti per la pulizia che avete in casa e calcolatene il prezzo totale. La pubblicità spesso ci induce a bisogni non necessari e si finisce così per acquistare prodotti che non hanno una vera utilità per la pulizia della casa e ai nostri bisogni reali.
Le conseguenze? Ricadono sulle nostre tasche e sull’ ambiente con:
* Spese per la gestione della casa superiori al necessario;
* maggior prelievo dall’ ambiente di sostanze non rinnovabili (materie prime, energia per l’ assemblaggio dei prodotti finiti, carburanti per i trasporti, mantenimento delle strutture per la distribuzione);
* Maggiori costi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti (imballaggi a perdere, anche se riciclabili, scarichi nelle acque) con conseguente maggior consumo di territorio per far spazio alle discariche, agli inceneritori, ai depuratori e alle strutture per il riciclaggio;
* Maggiori prelievi fiscali perché l’ aumento dei volumi di spazzatura da smaltire e di acque da depurare fa lievitare i costi a carico degli enti locali e delle società di gestione che sono costretti, a loro volta, ad aumentare le bollette.

Risparmio verde: ritorna l’ orto e il riutilizzo dei cibi avanzati

 Italiani più parsimoniosi e più “verdi”… effetto della crisi. Per arrivare a fine mese gli italiani tornano a coltivare un piccolo orto nella terrazza o nel giardino di casa, e dedicare più tempo in cucina, imparando a riutilizzare i cibi avanzati. Se c’ é chi riscopre il gusto della frittata di spaghetti, in molti vanno ad acquistare direttamente dai produttori, tagliando così le intermediazioni. Sono queste le strategie casalinghe anti carovita contemplate in un vademecum redatto da Coldiretti per dimezzare la spesa a tavola a cui vengono destinati in media 466 euro al mese a famiglia.