Arriva l’ok del ministero dello Sviluppo Economico per la conversione a carbone della centrale termoelettrica di Enel a Porto Tolle. E’ quanto rende noto il ministero, la cui ”direzione generale per l’energia nucleare, le energie rinnovabili e l’efficienza energetica ha autorizzato la conversione a carbone della centrale termoelettrica Enel Spa di Porto Tolle, in provincia di Rovigo. Il provvedimento e’ stato emanato a seguito del positivo giudizio di compatibilita’ ambientale e dell’intesa con la Regione Veneto”.
Con il nuovo assetto, spiega il comunicato, la centrale potra’ operare con tre sezioni alimentate a carbone e, parzialmente, a biomasse (contro le attuali quattro alimentate a olio combustibile denso, da 660 MW elettrici ciascuna), per una potenza elettrica lorda nominale complessiva di 1.980 MW.
inquinamento aria
Uova alla diossina: dopo Olanda e Germania ora anche la Gran Bretagna
Continua ad allargarsi in Germania lo scandalo delle uova alla diossina, mentre aumenta la paura tra i consumatori dopo l’allarme lanciato dalla stampa di una possibile contaminazione anche del latte venduto nel Paese. Finora, le autorita’ sanitarie tedesche hanno chiuso temporaneamente 4.709 allevamenti in attesa di accertamenti, tracce di diossina sono state rilevate in altre due regioni e la societa’ al centro dello scandalo – la Harles und Jentzch – non solo sapeva della contaminazione dal marzo 2010, ma probabilmente non e’ neanche registrata. Non sorprende, quindi, che il governo abbia parlato di ”comportamento criminale” da parte della Harles und Jentzch, che produce grassi animali destinati ai mangimi.
Le isole pedonali compiono 30 anni: le proposte di Aci e Legambiente – parte seconda
Ecco in sintesi le proposte di ACI e Legambiente:
– Attivare una authority o cabina di regia nazionale che, attraverso gli strumenti della programmazione e della concertazione tra le diverse componenti pubbliche e private, locali e nazionali, indirizzi in modo uniforme le scelte e le politiche in tema di mobilità e trasporti, monitorando gli interventi effettuati ai diversi livelli di governo del territorio.
– Emanare una Legge quadro che stabilisca criteri generali per la realizzazione dei nuovi insediamenti urbani, con previsione della Valutazione di Impatto sulla Mobilità procedura preliminare a qualsiasi intervento urbanistico territoriale, ripensando l’uso del territorio e migliorando l’accesso ai servizi di mobilità.
Le isole pedonali compiono 30 anni: le proposte di Aci e Legambiente – prima parte
Nelle città italiane 34 metri quadrati carfree ogni 100 abitanti. Venezia, Verbania, Terni e Cremona i centri urbani più a passo d’uomo. Inedito accordo ACI – Legambiente sulla mobilità sostenibile: 12 proposte per uscire dall’ingorgo.
Era il 30 dicembre 1980 quando a Roma venne istituita la prima isola pedonale d’Italia, nell’area del Colosseo. A distanza di trent’anni su 100 centri urbani monitorati da ACI e Legambiente sono 92 i capoluoghi di provincia che dispongono di isole pedonali e sono in media 34 ogni 100 abitanti i metri quadrati riservati esclusivamente ai pedoni. I comuni di Venezia, Verbania, Cremona e Terni addirittura superano la soglia di 100 metri quadrati ogni 100 abitanti.
Polemiche sul bando Ue delle lampadine a incandescenza: si litiga sui limiti di mercurio
E’ polemica sulla decisione della Commissione Ue di procedere con l’interdizione progressiva delle lampadine incandescenti a favore di quelle a basso consumo di energia. Un test dell’Ufficio tedesco dell’ambiente ha confermato le preoccupazioni sollevate da un gruppo di eurodeputati tedeschi, secondo i quali le lampadine ‘verdi’ si rileva una presenza di mercurio, per quanto bassa.
“Su pressione di una follia climatica, si è deciso rapidamente di interdire le lampadine incandescenti, senza tenere conto della presenza di mercurio in quelle a lungo consumo“, ha protestato Silvana Koch-Mehrin, vice-presidente del Parlamento europeo, chiedendo la sospensione immediata del provvedimento. Il test ha segnalato che il livello di 0,35 microgrammi di mercurio per metro cubo tollerato potrebbe essere moltiplicato per venti in caso di rottura della lampadina. L’ufficio ha consigliato ai consumatori di privilegiare le lampadine che sono protette da un involucro di plastica ed ha sollecitato in generale l’eliminazione di questo tipo di prodotto a “medio termine”.
Cenerone: il progetto di Roma contro i mozziconi di sigaretta
Per sensibilizzare i cittadini sui danni arrecati all’ambiente dai mozziconi di sigaretta abbandonati in terra Ama, insieme con Cial e Comieco, ha dato il via al progetto sperimentale “Cenerone“. In due strade ad altissima densita’ commerciale della citta’, via Ugo Ojetti nel quartiere Talenti e viale Europa all’Eur, sono stati posizionati 165 contenitori per cicche di sigaretta in prossimita’ di altrettante attivita’ commerciali.
Il “Cenerone” Ama, realizzato con cartone e alluminio riciclati, verra’ affidato in comodato d’uso agli esercenti coinvolti, che si occuperanno di custodirlo e gestirne la vuotatura. Nelle strade interessate dal progetto, realizzato con la collaborazione delle associazioni dei commercianti delle due vie, sara’ allestito un gazebo presso il quale verra’ distribuito del materiale informativo sulla raccolta differenziata dei rifiuti.
Rischio amianto ad Aosta: il Comune ordina il censimento dei tetti
Il Comune di Aosta ha avviato un censimento per conoscere lo stato di conservazione di coperture e lastre in eternit. Obiettivo del censimento, previsto da un’ordinanza, e’ di valutare il
Due nuove centrali nucleari in Svizzera: le importeranno dalla Francia
La Svizzera progetta due nuove centrali nucleari. Le società Axpo, Alpiq e Bkw, informa una nota congiunta, “si sono accordate sulla futura collaborazione nella pianificazione e costruzione di due nuove centrali nucleari, previste per sostituire le capacità di produzione nucleare che verranno a mancare in Svizzera e i contratti d’importazione a lungo termine con la Francia di prossima scadenza“.
Il raggiungimento dell’accordo, secondo i firmatari, “rappresenta una pietra miliare negli sforzi di garantire la futura sicurezza d’approvvigionamento in Svizzera. Axpo, Alpiq e BKW riuniranno i propri progetti in corso in un’unica società di pianificazione. In una prima fase si lavorerà parallelamente sui singoli progetti, ognuno avente medesimo valore. In un secondo tempo si decideranno le questioni legate ai siti e all’ordine di realizzazione“.
La discarica nel parco nazionale -parte terza-
Nel territorio del Parco Nazionale del Vesuvio si trovano tantissime specie vegetali tra alberi, piante e fiori. Le specie endemiche sono solo 18, probabilmente a causa dell’origine recente complesso vulcanico. Sulle colate laviche più recenti del Parco Nazionale del Vesuvio la colonizzazione vegetale inizia ad opera dello Stereocaulon vesuvianum, un lichene coralliforme dal tipico aspetto grigio e filamentoso. Il lichene ricopre interamente la lava del 1944 e la colora di grigio facendole assumere riflessi argentati nelle notti di luna piena. Sulle colate più antiche allo Stereocaulon vesuvianum si affiancano le altre specie pioniere, tra cui la Valeriana rossa (Centranthus ruber), l’Elicriso (Helichrysum litoreum), l’Artemisia (Artemisia campestris) e la Romice rossa (Rumex scutatus).
Tra gli alberi del Parco Nazionale del Vesuvio troviamo le pinete impiantate a partire dalla seconda metà del 1800 tra i 300 e i 900 metri, costituite prevalentemente da Pino marittimo (Pinus pinaster), da Pino domestico (Pinus pinea) e da Pino d’aleppo (Pinus halepensis); a partire degli anni ’90 è iniziata un’opera di sfoltimento delle pinete per lasciare il posto alla quercia tipica dell’area mediterranea, il Leccio (Quercus ilex) che in alcuni zone costituisce nuovamente dei folti boschi.
La discarica nel parco nazionale -parte seconda-
Il territorio del Parco Nazionale del Vesuvio, nonstante la prepotente antropizzazione è un territorio ricco di bellezze storiche e naturalistiche, faunistiche e botaniche con un patrimonio unico di biodiversità da tutelare e conservare accanto a territori agricoli coltivati con i prodotti tipici della zona vari e ricchi di profumi e sapori, l’agricoltura e la biodiversità tipica dei luoghi.
Degne di nota nel Parco Nazionale del Vesuvio sono le numerose specie vegetali e animali concentrate in un territorio dalle dimensioni ridotte. Animali e piante che costituiscono il patrimonio unico e vario della biodiversità del territorio vesuviano.
La fauna del Parco è particolarmente ricca e interessante. Tra gli animali mammiferi spiccano il Topo quercino, ormai raro in altre parti d’Italia, il Moscardino, la Faina, la Volpe, il Coniglio selvatico e la Lepre.
Più di cento le specie di uccelli tra residenti, migratrici, svernanti e nidificanti estive. Da segnalare le nidificazioni di Poiana, Gheppio, Sparviero, Pellegrino, Upupa, Tortora Colombaccio, Picchio rosso maggiore, Codirossone, Passero solitario, Codibugnolo, Picchio muratore, Corvo imperiale, Cincia mora.