Nucleare: bocciate le tre leggi regionali che vietano le centrali sul territorio

 La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittime le leggi regionali con cui Puglia, Basilicata e Campania avevano vietato l’installazione sul loro territorio di impianti di produzione di energia nucleare, di fabbricazione di combustibile nucleare e di stoccaggio di rifiuti radioattivi. La decisione – secondo quanto appreso dall’ANSA da fonti qualificate – è stata presa in una delle ultime camere di consiglio dei giudici costituzionali e le motivazioni saranno depositate nei prossimi giorni. Secondo la Consulta le tre leggi regionali che in assenza di un’intesa tra Stato e Regioni precludono il proprio territorio all’installazione di impianti nucleari violano specifiche competenze statali. In particolare, le norme di Puglia, Basilicata e Campania sono state bocciate perché, in riferimento ai depositi di materiali e rifiuti radioattivi, avrebbero invaso la competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela dell’ambiente (art.117, secondo comma, lettera s).

Nucleare: il 60% degli italiani è contrario e se la centrale è vicino casa i contrari diventano l’ 83 per cento

 Enel sbandiera i dati di un sondaggio tenutosi a un seminario in Francia, annunciando trionfante che il 40% degli italiani é favorevole alla costruzione di centrali nucleari (il 12% è molto favorevole, il 28% lo è abbastanza). Forse dimentica che se il 40% si dice favorevole, un 60% rimanente (la netta maggioranza) è per forza contrario…
Ma non è tutto… La percentuale dei sì scende al 17% se la risposta non é più in generale ma riguarda la “propensione ad accettare o rifiutare una centrale nucleare nei pressi di dove si abita“: in questo caso dice no l’ 83% degli italiani. Di questi, il 52% è sul fronte di una opposizione ancora più netta: “non lo accetterei e farei di tutto per impedirlo“, risponde.
Insomma, la centrale sì, ma a casa d’ altri… non sarà il sintomo che allora c’ è qualcosa che non va con l’ energia nucleare?

Il nucleare in Italia diventa realtà: la prima centrale attiva dal 1 luglio 2020

 Gli esperti di Enel considerano “un obiettivo realistico” l’ ingresso in servizio della prima centrale nucleare in Italia il primo luglio 2020. Poi ogni 18 mesi l’ avvio degli altri reattori del progetto per il nucleare in Italia di Enel con l’ alleata francese Edf. La selezione del primo sito è attesa per il 10 ottobre 2010, dopo la pubblicazione dei criteri per la scelta, attesi non prima del prossimo luglio. La prima colata di calcestruzzo per l’ edificio del reattore è prevista per il 9 luglio 2015.

LA STIMA DEI TEMPI
E’ una stima dei tempi che viene indicata da Enel come “ragionevole” considerando non solo gli aspetti tecnici ma anche l’ impatto del dibattito che si accenderà sulla scelta dei siti dove costruire le centrali e la possibile tempistica per la definizione del quadro normativo e per l’ iter burocratico. Le scadenze previste sono state indicate nel corso di un seminario in Francia dove Edf (con Enel che partecipa all’ investimento con una quota del 12,5%) sta costruendo il terzo reattore della centrale di Flamanvile, un progetto di ultima generazione che rappresenta il modello per la costruzione delle centrali nucleari di Enel in Italia.

Da Greenpeace la mappa dei territori “nucleari” d’ Italia

 Se dovesse tornare il nucleare in Italia, sarebbero pochissimi i territori che potrebbero ospitarlo. Grazie all’analisi di tre importanti mappe, ormai dimenticate, sveliamo perché lo stivale è assolutamente inadatto alle centrali nucleari.

E’ stato approvato il DDL 1195 che dà sei mesi al governo per definire i criteri per la localizzazione dei siti nucleari. Oggi Greenpeace diffonde tre “carte nucleari” per capire dove potrebbero finire le nuove centrali nucleari:
– la carta del CNEN, che era la risultante di varie carte tematiche elaborate negli anni settanta
– la mappa ENEA sulla vulnerabilità delle aree costiere ai cambiamenti climatici
– l’ elaborazione GIS per la localizzazione del deposito nazionale per le scorie nucleari

Uniti contro il nucleare: nasce l’ associazione per le energie rinnovabili

 Ambientalisti, politici e personalità della cultura scendono in campo per contrastare le politiche governative in tema di energia e rilanciare la battaglia contro il nucleare. Si e’ costituita cosi’ a Roma, l’associazione “Sì alle energie rinnovabili No al nucleare”, nata dall’ appello lanciato alcuni mesi fa dall’ omonimo comitato, con l’ obiettivo di incentivare l’ utilizzo delle fonti di energia rinnovabili e di contrastare la scelta della reintroduzione in Italia dell’ energia nucleare.

L’ associazione, che annovera tra i membri fondatori nomi storici dell’ ambientalismo, personaggi del mondo della scienza e della cultura, politici e parlamentari, mira a sollecitare l’ adozione di scelte rigorose in materia di energia, volte alla costruzione di un nuovo modello economico, sociale, occupazionale, basato su innovazione tecnologica e rispetto dell’ ambiente soprattutto in considerazione della devastante crisi economica internazionale.

Energia nucleare, ieri l’ accordo Berlusconi-Sarkozy. Al via quattro centrali nucleari in Italia

 Quattro centrali nucleari in Italia. La prima funzionante dal 2020. Ecco cosa c’ è sul piatto della bilancia con la firma dell’ accordo italo-francese di ieri. Dopo essersi salutati domenica al G4 di Berlino, il premier italiano Silvio Berlusconi ed il presidente francese Nicolas Sarkozy si sono rivisti ieri a Roma, per il secondo summit Italia-Francia. L’ incontro è avvenuto a poco più di un anno di distanza dal vertice di Nizza (nel novembre 2007), nel quale venne siglata la pax elettrica tra i due Paesi, con la firma di due accordi sul nucleare e la rete elettrica. Roma e Parigi tornano ora a siglare un’ altra intesa sul nucleare. Con la firma del nuovo protocollo, Enel, che già collabora con la francese Edf, aumenterà la sua partecipazione al nucleare francese con la realizzazione del secondo reattore di nuova generazione, Epr.
(Nel video, il dibattito centrale tra lo scienziato italiano Rubbia e Casini alla trasmissione Anno Zero sulla creazione di centrali nucleari in Italia)