Negli ultimi 20 anni, in Italia, si è triplicato l’inaridimento del suolo e si stima che il 27 % del territorio nazionale rischia di trasformarsi in deserto. Sono interessate soprattutto le regioni meridionali, dove l’avanzata del fenomeno rappresenta già da un decennio una vera e propria emergenza ambientale. Lo rileva Legambiente nel dossier ”Profughi ambientali”, presentato la scorsa settimana. La Puglia è la regione più esposta con il 60% della sua superficie, seguita da Basilicata (54%), Sicilia (47%) e Sardegna (31%). Ma sono a rischio anche le piccole isole.
cambiamenti climatici
Climate-KIC, Emilia-Romagna in prima fila per salvare il clima della Terra
Sei regioni europee promuovono insieme un progetto per contrastare i cambiamenti climatici, favorendo la ricerca, l’acquisizione di nuove competenze e lo sviluppo di pratiche innovative. E’ il Programma europeo ‘Climate-KIC‘ (promosso dall’Istituto europeo di innovazione e tecnologia), a cui prende parte anche l’Emilia Romagna. Entro il 2013 questo Programma metterà in moto investimenti per 360 milioni di euro e coinvolgerà multinazionali, università, piccole e medie imprese.
Clima: Italia a rischio ondate di caldo
Non abbiamo ancora visto arrivare la Primavera, che gli esperti ammoniscono sui rischi della calura per l’estate in arrivo: nei prossimi anni il Mediterraneo sarà infatti colpito da una serie sempre maggiore di ondate di calore, e fra i Paesi più colpiti ci sarà l’Italia. Ad affermarlo è uno studio pubblicato da Nature Geoscience, secondo cui da circa due giorni all’anno di caldo torrido degli anni ’80 si passerà a 13 nel periodo 2021-2050 per arrivare a 40 verso fine secolo.
Cambiamenti climatici: al via CoralWarm, uno studio italo-israeliano sui coralli
Per cinque anni una ‘task force’ di ricercatori italiani ed israeliani studierà alcune specie di coralli nel Mediterraneo e nel Mar Rosso per riuscire a capire le loro possibilità di sopravvivenza nel corso del prossimo secolo e quindi la salute delle popolazioni presenti. Il progetto, chiamato ”CoralWarm”, cercherà di comprendere le reazioni delle specie ai cambiamenti di clima, elaborando un modello matematico per prevedere come varieranno le popolazioni nel prossimo secolo, individuando quelle piu’ resistenti e quelle piu’ a rischio estinzione.
Riscaldamento globale: in Italia la temperatura media è aumentata di un grado
Salita di 1°C la temperatura media in Italia dal 1981 al 2008. E quindi sempre più accentuati il fenomeno dell’erosione costiera, della desertificazione, della fusione dei ghiacciai, della riduzione della quantità e qualità delle risorse idriche. Ma non solo. Sono saliti anche i rischi per la salute umana e il dissesto idrogeologico del territorio del nostro paese. A rilevarlo è l’Annuario dei dati ambientali 2009 dell’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale (Ispra), diffuso nel corso di un incontro nell’auditorium dell’Istituto di ricerca, a Roma.
Eruzione del vulcano Eyjafjallajokull in Islanda: effetti permanenti sul clima della Terra?
L’eruzione in Islanda dell’Eyjafjallajokull ha proiettato nell’atmosfera a una quota di 4/5 Km una massa calda di polveri e gas. Una nuvola in grado di influenzare il clima localmente, ma che potrebbe avere effetti più estesi e più duraturi se parte delle polveri dovessero finire nella stratosfera. ”Se le polveri emesse dal vulcano islandese avranno quantità e soprattutto energia (termica) tale da ‘bucare’ la tropopausa e finire nella stratosfera, potrebbero restare anche anni e determinare cambiamenti climatici più significativi”, dice Vincenzo Ferrara, esperto di clima dell’Enea alla luce delle nuove rilevazioni sulle correnti in quota e l’andamento dei venti.
Meno foreste in Europa a causa dei parassiti portati dai cambiamenti climatici
Foreste in calo nei Paesi mediterranei dell’Ue, a rischio invasioni da parte di parassiti a causa degli effetti dei mutamenti climatici. Questo il quadro che emerge dal ‘Libro verde’ varato dalla Commissione europea, che fa il punto della situazione sulle foreste in Europa e le nuove sfide da affrontare. Nell’Europa meridionale, spiega il documento, dove la disponibilità di risorse idriche è un fattore critico, la moltiplicazione dei fenomeni di siccità estiva potrebbe comportare una diminuzione della produttività e della resistenza del sistema forestale.
Clima: un summit italiano in vista del vertice di Copenhagen
La crisi climatica è in atto: l’ aumento medio delle temperature e dei fenomeni atmosferici estremi sono alcuni dei suoi effetti più evidenti. Le sue cause sono chiare e note.
La comunità scientifica dell’ IPCC (il Panel intergovernativo sul cambiamento climatico), nel suo ultimo Rapporto ha documentato che per contenere l’ aumento della temperatura media rispetto all’ era preindustriale di 2 °C, ed evitare esiti globali drammatici e non più controllabili, sarebbe necessario contenere le concentrazioni di gas di serra in atmosfera entro le 450 ppm in volume: ciò richiede riduzioni delle emissioni dei Paesi più industrializzati dell’ ordine dell’ 80-95% entro il 2050 e dell’ ordine del 25-40% entro il 2020.
UN SUMMIT PER L’ AMBIENTE
L’ Italia non può rimanere in coda né frenare il processo di riduzione dei gas di serra, ma deve invece svolgere un ruolo di traino, insieme all’ Unione Europea, per portare al successo la trattativa di Copenhagen (7-18 dicembre).
Ecco perchè Kyoto Club e Fondazione per lo sviluppo sostenibile hanno organizzato un summit tutto italiano in vista di Copenhagen. L’ incontro si terrà a Roma, il 4 dicembre 2009 dalle 10.00 alle 13.00, all’ Ex Hotel Bologna – Senato della Repubblica, Via Santa Chiara 5.
Climagate: i dibattiti sul clima si fanno in rete
A poco meno di due settimane dall’ avvio della Conferenza sui Cambiamenti Climatici COP 15, i dibattiti sul clima si rincorrono sul web ed, in particolare, hanno trovato una piazza virtuale internazionale come luogo di scambio e discussione, soprattutto accademica. Il blog The climate Conversation, creato da Hill & Knowlton, è official media sponsor del COP 15. Ecco cosa offre…
LO SCANDALO CLIMAGATE
Lo scandalo “Climategate” sta avendo un forte impatto sul dibattito in corso e importanti esponenti del mondo accademico si stanno pronunciano in queste ore sulle conseguenze del cambiamento climatico.
Dopo lo scoppio del Climategate avvenuto lo scorso 21 novembre, l’ esponente del mondo accademico più gettonato nei media è Phil Jones, Direttore dell’ Università dell’ East Anglia, seguito da Sir Nicholas Stern, autore del Rapporto Stern sull’ economia del Cambiamento Climatico.
I musei della natura: il Fjoerland, museo dei ghiacciai
I fiordi della costa occidentale della Norvegia rappresentano una delle meraviglie della natura; chiusi da alte pareti rocciose, che possono arrivare fino a 1600 metri, penetrano per lunghi tratti all’ interno del Paese serpeggiando tra le profonde valli che caratterizzano questa parte del territorio.
Il più grande dei fiordi è il Sognefjord che, con una estensione pari a 200 chilometri, si sviluppa dalla linea costiera verso l’ interno fino a raggiungere le parti centrali del Paese, in una delle zone montuose della norvegia. Quasi a metà del lungo percorso, il fiordo compie uno dei suoi improvvisi cambi di direzione. Proprio da quest’ area, Fjoerland, i vichinghi con le loro lunghe imbarcazioni sin dall’ Ottocento cominciarono le loro incursioni nei territori dell’ Europa continentale. Ed è proprio lì, dove finisce il Fjoerland, che si trova il Museo dei Ghiacciai, realizzato su progetto di Sverre Fehn tra il 1989 e il 1991. Si tratta del gigantesco ghiacciaio Josterdal, il più grande di tutta la Norvegia, che da allora è diventato un vero museo “naturale”.