Una foresta di alberi artificiali contro l’ effetto serra

 Una foresta di 100.000 alberi artificiali potrebbe, nell’ arco dei prossimi 10 o 20 anni, diventare una delle soluzioni al problema dell’ effetto serra. E’ quanto affermano alcuni esperti di geoingegneria in un rapporto che identifica tre innovazioni tecnologiche, tutte a basso impatto ambientale, che potrebbero contribuire in futuro alla lotta contro i cambiamenti climatici.

GLI ALBERI ARTIFICIALI
Gli alberi artificiali sono già un prototipo e sono già avanzati dal punto di vista del design dell’ automazione e dei componenti che verrebbero usati. Potrebbero, in un periodo relativamente breve, essere prodotti in massa e messi in funzione“, ha dichiarato Tim Fox, responsabile del rapporto, aggiungendo che gli alberi artificiali sarebbero in grado di catturare una quantità di anidride carbonica migliaia di volte superiore rispetto ad un albero vero.

Imparare nel mondo reale: il ciclo vitale di un organismo

 Ed ecco la conclusione di questo affascinante discorso di Fritjof Capra nell’ ecoalfabeto

LA VITA E LA MORTE
Un altro tipo di ciclo che incontriamo nell’ orto è il ciclo vitale di un organismo – il ciclo di nascita, crescita, maturazione, declino, morte e la nuova crescita della generazione successiva. Nell’ orto facciamo quotidianamente esperienza della crescita e dello sviluppo. Possiamo seguire lo sviluppo di una pianta dal seme al primo virgulto, la crescita del gambo e delle foglie, i germogli, i fiori e i frutti. E quando guardiamo l’ interno di un frutto, vediamo che contiene in sé i nuovi semi: così ricomincia il ciclo della vita.

CRESCITA E SVILUPPO: UN ESEMPIO PER I BAMBINI

La comprensione dei concetti di crescita e sviluppo, naturalmente, è essenziale non solo per la coltivazione di un orto ma anche per l’ istruzione. Mentre i bambini imparano che il loro lavoro nell’ orto di scuola cambia con la crescita e la maturazione delle piante, i metodi di insegnamento degli insegnanti e tutta la spiegazione in classe cambiano con lo sviluppo e la maturazione degli alunni. Questo è pensiero sistemico in azione: applicare lo stesso principio sui diversi livelli dei sistemi.

Guida al giardinaggio: Impatients walleriana

 Facile da conservare in casa, questa pianta può fiorire in continuazione per dei mesi e resistere per degli anni. I suoi fusti carnosi, ramificati, possono esterndersi per oltre un metro se non li si taglia. Sono caratterizzati da foglie ovali appuntite, di colore verde chiaro, e da numerosi fiori piatti dai petali leggermente ondulati, disponibili secondo la varietà in numerosi colori. Esistono anche varietà bicolore, a fiori doppi, nane o dal fogliame screziato.

LA POSIZIONE
L’ impatients fiorisce tutto l’ anno quasi senza interruzione. E’ una delle piante fiorite più facili da coltivare e richiede solo una buona illuminazione, ma senza sole diretto, per esempio dietro una finestra esposta a nord. Tollera anche un’ ombra leggera, ma in questo caso fiorisce meno. La temperatura ambiente ideale è quella tipica degli appartamenti, ma va rilevato che in inverno preferisce godere di un clima più fresco (15-18° C).

I cicli all’ interno dei cicli: coltivazione chimica e coltivazione biologica

 In un tipico ciclo alimentare, le piante sono mangiate dagli animali, che a loro volta sono mangiati da altri animali, e così le sostanze nutritive delle piante vengono fatte circolare nella rete alimentare, mentre l’ energia è dispersa sotto forma di calore attraverso la respirazione e come scarto attraverso gli escrementi. I rifiuti, così come gli animali e le piante morte, di decompongono grazie a insetti e batteri, organismi preposti alla decomposizione, che li riducono a sostanze nutritive di base, per essere assorbite nuovamente dalle piante verdi.

I CICLI ALL’ INTERNO DEI CICLI
Nell’ orto integriamo i cicli alimentari naturali nei nostri cicli di semina, crescita, raccolta, compostaggio e riciclaggio. Attraverso questa pratica impariamo anche che l’ insieme dell’ orto è inserito in sistemi più ampi, i quali a loro volta sono reti viventi dotate di cicli propri. I cicli alimentari intersecano questi cicli più grandi – il ciclo dell’ acqua, il ciclo delle stagioni e così via – i quali sono tutti dei collegamenti alla rete planetaria della vita.

LA RETE DELLA VITA
Attraverso la coltivazione di un orto diventiamo anche consapevoli di come noi stessi facciamo parte della rete della vita. Per citare il discorso attribuito al Capo Seattle: “L’ uomo non ha tessuto la trama della vita; in essa è solamente un filo. Qualsiasi cosa egli faccia alla trama, la fa a se stesso“.

Coltivare a settembre: cosa fare nei campi, orto, cortile e giardino

 Settembre è un mese importante per la natura e l’ agricoltura. Ecco cosa si fa in settembre nei campi, negli orti, nei cortili e nei giardini secondo il calendario lunare.

PROVERBI CONTADINI
* Nè caldo né gelo restò mai in cielo
* Di settembre, la notte e il dì contende
* Quando la cicala canta in settembre, non comprare grano da vendere (perché la raccolta sarà abbondante)
* Alla luna settembrina, sette lune se le inchina
* Chi il suo campo ara innanzi la vernata, avanza di raccolta la brigata
* Chi semina nella polvere, faccia granai di rovere
* Faccia chi può prima che il tempo muti, che tutte le lasciate son perdute
* Per San Michele, la castagna nel paniere

TEMPO PROBABILE

Il segno zodiacale dominante è la bilancia (mutevole).
Le prime due decadi sono temperate mentre l’ ultima è umida. la zona boreale è ventosa, l’ australe umida e pestilente. Settembre è il mese più bello dell’ anno, sebbene qualche giorno possa essere turbato dalla pioggia. Iniziano le burrasche in mare e le nebbie possono essere frequenti. Con questa lunazione si pronostica il tempo per tre mesi.

Missione possibile: fare il bagno a micio? Ecco come…

 Sebbene il gatto sia l’ animale più pulito per antonomasia, talvolta il bagno può diventare una tappa obbligatoria e ci si ritrovi nella scomoda posizione… di dovergli dare una mano. Di acqua e sapone. Naturalmente non dovrete aspettarvi molta collaborazione dal vostro amico a quattro zampe, che appena potrà tenterà di filarsela alla velocità della luce. Tuttavia la missione è tutt’ altro che impossibile.

FARE IL BAGNO A MICIO: LE REGOLE FONDAMENTALI

1) La prima regola da seguire è quella di non usare prodotti aggressivi: esistono shampoo e soluzioni pensate appositamente per loro.
2) Si deve poi procedere a seconda del tipo di pelo che dobbiamo affrontare. Per i gatti a pelo lungo è meglio effettuare un paio di applicazioni di shampoo: la prima eliminerà le impurità maggiori e preparerà il pelo ad assorbire meglio la seconda.
3) Importantissimo è il risciacquo, che deve essere fatto con cura per non lasciare residui di sapone.
4) E’ essenziale tenere anche shampoo e attrezzi vari a portata di mano: se mollate il gatto anche per un solo istante, potrete perdere ogni occasione di recuperarlo e terminare il lavoro.
5) Infine, bisogna ricordare che il bagno non è solo acqua e sapone, ma un’ occasione per curare anche quelle parti delicate dell’ animale che meritano una bella pulitina. Parliamo degli occhi, che, soprattutto nel Persiano, possono essere ineteressati da secrezioni che a lungo andare potrebbero macchiare il pelo del muso, soprattutto nei gatti bianchi. Anche le orecchie vanno pulite con cura, magari con un batuffolo di cotone inumidito con un po’ d’ acqua distillata: meglio non usare i bastoncini, che potrebbero spingere in fondo i depositi di cerume. Da non dimenticare anche le unghie: una spuntatina, soprattutto se il gatto non esce, può essere utile.

Ora vi spieghiamo come…

Inquinamento globale: la Primavera silenziosa di Rachel Carson

 C’ era una volta una città nel cuore dell’ America dove tutta la vita sembrava scorrere in armonia con il paesaggio circostante. La città si stendeva al centro d’ una scacchiera di operose fattorie, tra campi di grano e colline coltivate a frutteto dove, di primavera, le bianche nuvole dei rami in fiore spiccavano sul verde dei prati. D’ autunno le querce, gli aceri e le betulle si vestivano di un fogliame rosseggiante che lampeggiava come fiamma tra le scure cupole dei pini. Era quello il tempo in cui le volpi ululavano sulle colline e i daini scorrazzavano silenziosi nella campagna […]”.

Lungo le strade, siepi di bosso e di alloro, ontani, felci giganti e fiori selvatici rallegravano l’ occhio del viandante per buona parte dell’ anno. Perfino d’ inverno i bordi delle strade avevano una loro particolare bellezza, perchè innumerevoli uccelli si abbassavano sulla terra per nutrirsi delle bacche e delle gemme rimaste sui rami sporgenti dalla neve. La regione era famosa, infatti, per l’ abbondanza e la varietà degli uccelli che vi stanziavano e, quando gli stormi migranti arrivavano e ripartivano in primavera e in autunno, la gente veniva da grandi distanze per assistere al loro passaggio. Altri visitatori venivano a pescare lungo i corsi d’ acqua che scendevano limpidi e freddi dalle montagne; qui, in punti ombrosi e profondi, le trote deponevano le loro uova. Così era sempre stato fin da quando, molti anni prima, i primi coloni avevano edificato le loro case […]”.

Imparare i cicli ecologici nell’ orto: la fotosintesi e la magia della trasformazione

 Se vi state chiedendo cos’ altro si può apprendere con la coltivazione di un orto, sappiate che nell’ ecoalfabeto Fritjof Capra non è che all’ inizio. Scopriamo qualcosa in più dalla sua conferenza “Un orto in ogni scuola: coltivare un senso della stagione e del luogo” tenutasi il 15 marzo 1997 nella Marthin Luther King Middle School di Berkeley, California.

LA FOTOSINTESI
Nell’ orto impariamo che le piante verdi hanno un ruolo cruciale nel flusso di energia attraverso tutti i cicli ecologici. Le loro radici assorbono acqua e sali minerali dalla terra, e i succhi che ne risultano salgono verso le foglie, dove si combinano con l’ anidride carbonica (CO2) nell’ aria per formare zuccheri e altri composti organici. In questo straordinario processo, noto come fotosintesi, l’ energia solare viene trasformata in energia chimica e incorporata alle sostanze organiche, mentre l’ ossigeno viene liberato nell’ aria per essere utilizzato di nuovo da altre piante, e dagli animali nella respirazione.