Nelle città italiane 34 metri quadrati carfree ogni 100 abitanti. Venezia, Verbania, Terni e Cremona i centri urbani più a passo d’uomo. Inedito accordo ACI – Legambiente sulla mobilità sostenibile: 12 proposte per uscire dall’ingorgo.
Era il 30 dicembre 1980 quando a Roma venne istituita la prima isola pedonale d’Italia, nell’area del Colosseo. A distanza di trent’anni su 100 centri urbani monitorati da ACI e Legambiente sono 92 i capoluoghi di provincia che dispongono di isole pedonali e sono in media 34 ogni 100 abitanti i metri quadrati riservati esclusivamente ai pedoni. I comuni di Venezia, Verbania, Cremona e Terni addirittura superano la soglia di 100 metri quadrati ogni 100 abitanti.
Il rapporto ONRE 2010: il terzo rapporto di Legambiente e Cresme sull’innovazione energetica
Presentato il terzo Rappoto dell’Osservatorio nazionale di Legambiente e Cresme su l’innovazione energetica nei regolamenti edilizi comunali. Il grande dibattito in corso sull’energia non può prescindere dal settore edilizio che rappresenta una voce importante nella gestione energetica di famiglie e imprese. L’Osservatorio nazionale sui regolamenti edilizi per il risparmio energetico (ON-RE), promosso da Cresme e Legambiente è nato proprio con l’obiettivo di guardare ai processi in corso sui Regolamenti Edilizi, dove i Comuni hanno un ruolo fondamentale non solo nella promozione delle rinnovabili ma anche attraverso scelte lungimiranti che aiutino nel processo di innovazione di questo settore.
Come medicare il vostro cucciolo
Il vostro cane potrà ammalarsi e spesso sarete proprio voi a dovergli prestare alcune cure, dovrete imparare subito come somministrargli delle pillole, fargli una fasciatura alla zampa dolorante o mettergli delle gocce nell’orecchio.
Non mischiate mai le medicine al cibo del vostro cane cucciolo o adulto, perché se il cane sta male potrebbe non finire tutto il suo cibo, o potrebbe sentire un sapore diverso dal solito e rifiutarlo. Alcuni cani riescono a scartare la medicina, se in pillola, dal cibo e lasciarla nella ciotola. Esiste una tecnica più sicura per somministrare una pillola al vostro cane, per esercitarvi usate delle caramelle per cani, datene qualcuna al vostro cucciolo e fategliela assaporare. Poi fate finta che sia una pillola: mettete una mano sopra il suo muso e sollevategli la testa, stringendola in modo da spingergli le labbra sui denti superiori e dentro la bocca. Tenete la pillola tra il pollice e l’indice dell’altra mano e usate il dito medio per abbassargli la mascella ed aprirgli la bocca. Mettete la pillola in fondo alla lingua del vostro cane. Chiudetegli la bocca e solleticate la gola dall’alto verso il basso finché non deglutisce. Ricordate di essere sempre molto gentili e rassicuranti durante tutta l’operazione.
Il nuovo cucciolo di cane si ammala
Per molte è facile intuire se il loro cane sta male, ma per coloro che non hanno mai avuto un cane prima non è spesso così facile. Il nuovo cucciolo di cane ha una personalità diversa quella di altri cani, è ancora poco prevedibile e non può essere facile capire se c’è qualcosa che non va. Dovete osservare costantemente il vostro cane quando lo controllate giornalmente e settimanalmente, specialmente se si manifestano i seguenti sintomi: perdita di appetito; improvviso calo o aumento di peso; graduale o prolungata perdita di peso; pigrizia o svogliatezza al momento di fare esercizi; eccessiva sete; orinazione troppo frequente o scarsa; feci con saìngue; diarrea; vomito persistente; eccessiva salivazione o respiro irregolare; pelo opaco.
Se notate uno di questi sintomi nel vostro cane cucciolo o adulto controllate se persistono. Saltare un pasto non significa necessariamente inappetenza e preludio di una patologia, non dovete allarmarvi, ma dovete stare in guardia e osservare se il cane continua a non mangiare per più giorni. Se vi sembra che il vostro cane stia male misurategli la temperatura.
Il Pipistrello dalla coda corta della Nuova Zelanda
Il Pipistrello dalla coda corta della Nuova Zelanda (Mystacina tuberculata Gray, 1843) è un chirottero della famiglia dei Mystacinidae. In Maori si chiama Pekapeka-tou-poto ed è uno delle due specie di pipistrelli dalla coda corta della famiglia dei Mystacinidae endemica della Nuova Zelanda. L’altra specie di Pipistrello dalla coda corta il Mystacina robusta pare sia stato avvistato l’ultima volta nel 1965.
Si divide in tre sottospecie: il Pipistrello dalla coda corta di Kauri Forest, trovato solo in due siti della regione del Northland e uno su Little Barrier Island; il Pipistrello dalla coda corta dell’Altopiano Vulcanico, conosciuto a Northland, nella parte centrale dell’Isola del Nord e a Taranaki; e il Pipistrello dalla coda corta del sud, Mystacina tuberculata tuberculata, trovato sull’Isola di Codfish e nel nordovest delle aree di Nelson e di Fiordland.
Le ali del Pipistrello dalla coda corta possono essere ripiegate in tasche laterali. Le orecchie sono grandi e appuntite, le zampe corte e muscolose e le dita terminano con artigli arcuati e appuntiti, usati per aggrapparsi alla corteccia degli alberi. La lunghezza è tra 5 e 6 cm, il peso tra 12 e 15 g.
Il Coniglio di Fiume
Il coniglio di fiume o coniglio fluviale, in inglese riverine rabbit (Bunolagus monticularis, Thomas 1903) è un mammifero della famiglia dei Leporidae, endemico della regione del Karoo (Sudafrica). È l’unica specie del genere Bunolagus. Un esemplare adulto di coniglio di fiume pesa 1.5-1.8 kg ed è lungo 35-45 cm, escluse la coda (7-10 cm) e le orecchie (10-12 cm).
Il coniglio di fiume ha una pelliccia color crema, più scura in corrispondenza della coda, si riconosce agevolmente per la presenza di una striscia bruno scura che va dall’angolo della bocca alla base delle orecchie.
Il coniglio di fiume è un erbivoro che si nutre di fiori e foglie della vegetazione ripariale che cresce lungo i corsi d’acqua stagionali del Karoo. Ha abitudini notturne e trascorre le ore diurne in tane poco profonde scavate al di sotto di cespugli. Conduce una esistenza solitaria, con areali distinti, anche se parzialmente sovrapposti, per i maschi e le femmine.
L’areale del coniglio di fiume è ristretto alle zone semidesertiche del Karoo centrale. Occupa una nicchia ecologica molto ristretta, costituita dalle zone prossime ai corsi d’acqua stagionali.
Case editrici amiche dell’ambiente: ecco quali nella classifica Salvaforeste
Da 60 a 110 in meno di sette mesi. Sono le case editrici che, da oggi, potrete trovare nell’ultima versione della classifica ‘Salvaforeste‘ di Greenpeace. Le case editrici sono state valutate in base alla sostenibilità della carta che utilizzano nei propri libri e, in testa, ci sono nomi come Bompiani e Fandango. Maglia nera invece per Newton Campton, Sellerio, Zanichelli e Disney Libri.
E se con questo aggiornamento la classifica è quasi raddoppiata, il numero delle case editrici valutate positivamente è triplicato, passando da 15 a 45. Tra queste: tutte le case editrici del Gruppo Feltrinelli, Minimum Fax, Marsilio, Baldini Castoldi e Dalai e Einaudi Stile Libero del Gruppo Mondadori. Ottimi numeri, che fanno crescere le chance di sopravvivenza per le ultime foreste indonesiane e gli oranghi del Borneo e di Sumatra.
Mambo, un progetto per produrre BioOlio dalle alghe
C’è chi sfrutta le biomasse sulla terra, c’è chi invece guarda al mare, come fa Mambo, una ricerca realizzata da Assocostieri per studiare la resa delle colture di microalghe per la produzione di biodiesel. Mambo, infatti, è l’acronimo di Microalghe Materia prima per BioOlio e ha presentato da poco i primi risultati ufficiali dopo due anni di lavoro. Dal 2008 ad oggi sono stati presi in considerazione l’analisi iniziale, la scelta progettuale, la stima tecnico-economica e la progettazione preliminare confermando la promessa che energetica di cui si fanno carico le alghe. Comparandole con le altre materie prime – colza, soia, olio di palma – nella sintesi di oli biocombustibili ci si accorge che le micro-alghe possiedono un rapporto coltivazione/produzione superiore a tutte le altre, merito anche dell’alto contenuto lipidico che arriva fino al 60% della loro biomassa. In altre parole, se da un ettaro coltivato a girasole si ottiene 0,7-1 tonnellate/anno di olio vegetale puro, lo stesso spazio occupato da fotobioreattori può produrre dalle 10 alle 20 tonnellate/anno.
Investire in modo intelligente: l’Autorità per l’energia spinge sul Pacchetto Clima Europeo
Promuovere gli investimenti in tecnologie piu’ strutturali, che consentano cioe’ risparmi nelle bollette per molti anni, sostenere nel settore dei servizi energetici integrati modelli di business piu’ efficienti e prevenire comportamenti speculativi nel mercato dei certificati bianchi. Sono questi i principali obiettivi delle proposte dell’Autorita’ per l’energia, che in due documenti di consultazione ha anche proposto nuove semplificazioni per l’accesso agli incentivi da parte di un ampio insieme di tecnologie (interventi sugli edifici per ridurre i consumi per riscaldamento e condizionamento, modem a basso consumo, illuminazione efficiente delle gallerie e delle strade, gruppi di continuita’ efficienti per il settore terziario).
Solenodonte di Hispaniola -parte seconda-
Il solenodonte è onnivoro, si nutre principalmente di insetti e ragni, che scova nel terreno frugando con la proboscide e scavando con le unghie, ma anche di vermi, piccole lucertole, radici, frutta e foglie.
I due sessi del solenodonte sono simili, i maschi hanno il pene non visibile e i testicoli nascosti in profondità delle cavità addominali. Le femmine vanno in calore in modo irregolare e apparentemente non correlato al cambio di stagione e possono avere due cucciolate da uno a tre piccoli per anno. Di solito sopravvivono solo due dei nuovi nati, che pesano da 40 a 55 grammi, perché la femmina ha solo due mammelle che si trovano vicino alle natiche dell’animale. I piccoli vengono svezzati dopo 75 giorni e, in alcuni casi, il giovane può rimanere con i genitori mentre nascono e vengono allevati altri piccoli successivi, aumentando il nucleo familiare fino ad un massimo di 8 individui per tana. In cattività possono raggiungere età superiore agli undici anni.
Il solenodonte si muove lentamente e non aveva predatori naturali, finché non sono stati introdotti da parte dei coloni europei cani, gatti e manguste come deterrente e mezzo di controllo per i topi che infestavano le piantagioni di canna da zucchero.