E’ stato presentato in Veneto il programma comunitario ‘Frutta nelle scuole‘, coordinato dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, che ha suscitato grande entusiasmo e quest’anno ritorna in oltre 10.000 scuole primarie di tutte le regioni italiane. Il programma ha l’obiettivo di incrementare il consumo di frutta e verdura tra i bambini delle scuole primarie e di far conoscere e apprezzare le nostre produzioni ortofrutticole per una sana ed equilibrata alimentazione. La frutta proviene esclusivamente da produttori agricoli italiani e sarà gustata in tutti gli 8 lotti regionali, privilegiando i prodotti stagionali, di qualità (biologico, Dop, Igp) e del territorio.
Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano -parte seconda-
L’Appennino Tosco-Emiliano è stato una formidabile cerniera tra il Nord padano, la penisola e il mare di Luni. Ed è proprio andando a sollevare il velo della cultura materiale ancora ben viva e presente a cavallo della terra toscana e quella emiliana, che è possibile percepire che cosa unisce oggi i popoli residenti nel Parco Nazionale, riconoscere a tavola quali sono stati i travasi secolari in termini di enogastronomia e di tradizioni. Componenti cardine di questa tavola sono la “cultura del Parmigiano-Reggiano” di montagna per il versante emiliano, la “cultura del castagno” ampiamente rappresentata nei versanti di Garfagnana e Lunigiana, e la “cultura del testo”, il disco piatto utilizzato per la cottura sul fuoco che caratterizza la cucina appenninica dell’alta Toscana.
Una conferma della straordinaria ricchezza di prodotti agroalimentari di qualità in questo territorio è rappresentata dall’elenco di prodotti a marchio DOP e IGP, di valore nazionale ed europeo, dei prodotti agroalimentari tradizionali e dai Presidi Slow Food.
Tra i funghi presenti nel Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano il più noto è il Porcino (Boletus edulis) che cresce nei boschi cedui a fine estate e in autunno, essiccati o freschi, entrano a far parte di tutti i menu tradizionali di montagna.
Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano -parte prima-
Il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano è il più recente tra i parchi nazionali italiani: è stato infatti istituito con decreto del Presidente della Repubblica il 21 maggio 2001 e comprende due parchi regionali e quattro riserve naturali statali.
Il Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano si trova a cavallo tra la Regione Toscana ed Emilia Romagna, comprende le porzioni di crinale appenninico delle province di Lucca, Massa Carrara, Parma e Reggio Emilia tra le valli del Dolo, dell’Asta, del Secchia, dell’Enza, del Cedra, del Bratica e del Parma sul versante emiliano e per la Toscana tra le valli del Taverone e del Rosaro.
Il territorio del Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano interessa una superficie di 26.149 ettari, comprende i passi della Cisa e delle Forbici, i crinali boscosi che separano la Toscana dall’Emilia e lasciano il posto a un ambiente di vera montagna. Le vette dell’Alpe di Succiso, del Monte Prado e del Monte Cusna superano i 2000 metri, le foreste lasciano il posto alle rocce, ai laghi e alle praterie d’alta quota. Più in basso, sul versante emiliano, l’arcigna Pietra di Bismantova domina il paesaggio con le sue pareti verticali.
I nuovi eco-trend di Melbourne
Da molti anni Melbourne è fonte di tendenze innovative che, grazie all’ambiente culturale dinamico della città, riescono ad affermarsi come elementi positivi, invadendo, modificandolo in meglio, lo stile di vita urbano. Tra gli abitanti di Melbourne si sta consolidando una “green attitude” che sta contagiando la quotidianità urbana con un approccio eco-friendly, attento ma allo stesso tempo originale.
Da abiti fatti su misura al massiccio utilizzo di biciclette per una dimensione urbana sempre più “no oil”, fino ad arrivare al riciclo e alla riconversione di ogni genere di materiale. Queste alcune delle più recenti predisposizioni ambientaliste, che costituiscono gli eco-trend, diffuse tra gli abitanti di Melbourne, capaci di affascinare e conquistare chiunque si trovi a visitare questa magnifica città.
Ecco gli ultimi eco-trend di Melbourne:
Quanto costa il futuro dell’ambiente?
Claudia Kemfert chiude Segnavie 2010. E’ stato riprogrammato per giovedì 20 gennaio 2011 alle 17.45 al Centro Congressi Papa Luciani di Padova l’incontro con Claudia Kemfert, docente alla Humboldt’s University di Berlino, esperta di sostenibilità ambientale.
Dopo la crisi economica, una nuova crisi energetica minaccia il mondo: nel 2012, secondo una previsione fatta da Gazprom nel 2008, il prezzo del gas salirà sarà alle stelle, fino a raggiungere un picco storico. 64 bilioni di dollari, il 20% del PIL mondiale, è il costo globale del cambiamento climatico per i prossimi 50 anni, stimato nel 2007 dall’Istituto tedesco per la ricerca economica (DIW).
Di “Energie future: quale sostenibilità per una giusta crescita?” parlerà Claudia Kemfert, intervistata dal giornalista de La Repubblica Antonio Cianciullo.
Le auto elettriche di San Francisco
L’esigenza di mobilità sostenibile si fa sempre più pressante e dopo anni spesi solo a parlarne, il momento dell’auto elettrica sembra essere finalmente arrivato. Ma per mettere in moto nuove abitudini di consumo ci vuole anche un’offerta ben strutturata che tenga conto delle batterie, i costi e la localizzazione delle stazioni di ricarica. In questo contesto di cambiamenti il 2011 potrebbe essere l’anno in cui cominceremo a vedere le prime automobili elettriche anche in Italia. Un altro passo in avanti è stato fatto dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas (Aeeg) che ha deliberato una nuova tariffa per la ricarica elettrica delle auto e l’avvio di alcuni progetti pilota per favorire la diffusione di questi veicoli.
La filiera corta come rimedio al rischio di alimenti alla diossina
Il rischio di acquistare alimenti contaminati da diossina in Italia è molto basso, dati i numerosi controlli a cui sono sottoposti tutti i cibi. Ma per limitare al massimo il pericolo, “è importante innanzitutto privilegiare cibi provenienti da una filiera corta, dei quali è più facile riconoscere l’origine. Il consiglio generale è poi quello di variare spesso tipo e fonti di prodotti alimentari”. Così il presidente del Consiglio nazionale dei chimici, Armando Zingales, interviene dopo l’allarme diossina proveniente dalla Germania, dove migliaia di allevamenti sono stati chiusi per contaminazione dei mangimi degli animali con questa sostanza.
Troppi tagli sulle politiche ambientali: la denuncia de La Nuova Ecologia
Trasporto locale, sicurezza idrogeologica, istruzione. E ancora: patrimonio culturale, energia e persino meno fondi al ministero dell’Ambiente. “E’ il regalo di Tremonti alle politiche ambientali contenuto nella Legge di Stabilità, il piano economico 2011 che taglia le gambe alla green economy“. A sottolinearlo è la “Nuova Ecologia” che, nel numero di gennaio, presenta una radiografia della manovra che, ricorda, “penalizza fortemente l’ambiente a partire proprio dallo stesso ministero guidato da Stefania Prestigiacomo che perde, rispetto al 2010, ben 232,7 milioni di euro“.
Addestramento del cane -parte seconda-
Potete insegnare al vostro cane il comando “seduto” usando un metodo di addestramento non fisico. Il metodo di addestramento non fisico consiste nel tenere una mano sopra la testa del cucciolo del cane con le dita serrate come se nascondeste qualcosa. Il cucciolo di cane si interesserà alla mano chiusa e vorrà guardarla. Quando il cucciolo di cane cercherà di guardare la vostra mano muovetela all’indietro, per guardarla mentre scivola all’indietro è probabile che si sieda e quando lo farà dite “seduto”. Se il cane non risponde al metodo non fisico provate con il metodo fisico. Mettete il cane al guinzaglio, tenetelo vicino a voi, premete poi gentilmente sulla parte posteriore del vostro cane tirando contemporaneamente il guinzaglio verso l’alto dicendo “seduto”.
Addestramento del cane -parte prima-
Quando il cucciolo di cane raggiunge le cinque o sei settimane potete iniziare la fase vera e propria dell’addestramento. In questa fase dovete insegnare al vostro cane alcuni comandi base come “seduto”, “in piedi”, “al passo” e “sdraiato”. Per imparare meglio come fare ad addestrare il vostro cane potete trovare molti libri interessanti in commercio. Per continuare l’addestramento del vostro cane al di là dei comandi di base dovreste consultare un addestratore. Se non avete il tempo di imparare ad addestrare il vostro cane potete iscriverlo ad una scuola di addestramento cani.
Durante l’addestramento il vostro cane dovrà portare una catena di controllo che va posizionata correttamente e viene chiamata “catena a strangolo”.