Varata la prima nave porta-scorie nucleari in Europa: è russa

E’ stata varata alla presenza del ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani e del ministro russo all’Industria Viktor Khristenko, ‘Rossita’, la nave per il trasporto di materiali radioattivi derivanti dallo smantellamento dei sommergibili nucleari russi, il cui nome indica la cooperazione tra Russia (Ross) e Italia (Ita).
Alla cerimonia di varo della nave, realizzata da Fincantieri nello stabilimento del Muggiano, sono intervenuti l’ad di Fincantieri Giuseppe Bono e di Sogin (la societa’ di gestione impianti nucleari nata in Italia nel 1999), Giuseppe Nucci. Madrina della nave e’ stata la dipendente del cantiere Cristina Brivonese.

Regali di Natale: la tecnologia a basso impatto è amica dell’ambiente

Il Natale è alle porte e come ogni anno inizia la sfrenata corsa ai regali. Tutti si affannano per mettere sotto l’albero un bel pacchetto ma non sempre questa fatica viene premiata. Secondo una ricerca di Subito.it, infatti, un italiano su due dichiara di rimanere deluso all’apertura dei pacchetti natalizi. Nella lista ‘nera’, ossia dei regali sconsigliati per non deludere amici e parenti, secondo una ricerca Nextplora per Samsung Electronics Italia, compaiono: fiori e piante (42%), cancelleria (38%) e strumenti da bricolage (30%). Facile intuire che gli uomini sembrano essere poco attratti da fiori (il 55% non vorrebbe mai gli venissero regalati per natale) e cancelleria (disdegnata dal 39% degli uomini) mentre le donne dal bricolage (38%).

2050: il pianeta ha bisogno di te

 Promossa dal Comune di Milano-Cultura e da Codice Idee per la Cultura e Civita, in collaborazione con Focus, arriva finalmente in Italia, nell’ambito di un tour internazionale, la mostra “2050: Il pianeta ha bisogno di te”, in programma a Milano, alla Rotonda della Besana, dal 9 novembre 2010 al 30 gennaio 2011.
Realizzata in partnership con il Science Museum di Londra, la mostra sviluppa, grazie al supporto delle più moderne tecnologie, un tema di assoluta attualità nell’Anno Mondiale della Biodiversità delle Nazioni Unite: la sostenibilità della vita sul nostro pianeta. E lo affronta con una sfida, una proiezione al futuro, ad un ipotetico ma raggiungibile 2050, dove la sostenibilità è frutto dei grandi progetti ma anche dei comportamenti quotidiani di ciascun individuo.
Nell’Anno Mondiale della Biodiversità, in uno scenario generale caratterizzato dai fenomeni legati alle dinamiche demografiche, all’incertezza sulle riserve petrolifere, alla limitata disponibilità di cibo e di acqua, al riscaldamento globale, il concetto di “sostenibilità” è infatti diventato imprescindibile e obbligato, in tutti i campi, per garantire uno sviluppo finalizzato al bene delle persone.

Ogm: arriva Biosafety Scanner, un software in grado di calcolare il rischio da contaminazione

 Quali sono gli strumenti di controllo sugli Ogm? E’ possibile fare un identikit del rischio che prodotti importati da paesi terzi contengano organismi geneticamente modificati? Da oggi le autorità di vigilanza, le istituzioni, gli addetti del settore, ma anche semplicemente il pubblico interessato, possono contare su una nuova ‘mappa di biosicurezza’ sugli Ogm: si chiama ‘Biosafety scanner‘, ed è un software realizzato dalla Fondazione Diritti Genetici con il contributo del ministero dell’ambiente, in grado di calcolare, sulla base di specifici parametri, il livello di rischio di contaminazione da Ogm di una certa coltura proveniente da un determinato paese.

Dopo Copenhagen anche il vertice di Cancun è di basso livello

Il vertice Onu di Cancun sui cambiamenti climatici ha chiuso i battenti e dopo 2 settimane di trattative il documento di compromesso è stato approvato. Rispetto al precedente summit di Copenaghen, il testo è stato interpretato da più parti come “un primo passo importante” ma la soddisfazione non è di tutti. “Mi sembra un accordo di basso livello che ha soddisfatto tutti perché le aspettative erano ancora più basse, ma di fatto lascia sul terreno tutti i problemi” commenta all’ADNKRONOS il direttore energia e ambiente dell’Istituto Bruno Leoni, Carlo Stagnaro. Le differenze con il vertice di Copenhagen, dunque, stanno nelle aspettative.

Riduzione degli sprechi: a Natale il 25 per cento del cibo finisce nella spazzatura

 Ogni anno si gettano nei rifiuti 25 milioni di tonnellate di alimenti consumabili per un costo complessivo di 37 mld di euro (il 3 per cento del Pil). Tra pranzi di Natale e cenoni di Capodanno, fino alle tavole imbandite per l’Epifania, finiranno nella spazzatura più di 500 mila tonnellate di cibo, circa il 25 per cento della spesa totale alimentare per le festività. Andranno così in fumo 1,5 miliardi di euro. Quasi 80 euro a famiglia. E’ quanto stima la Cia -Confederazione italiana agricoltori. Il tutto frutto di cattive abitudini che, nonostante la crisi economica, continuano, purtroppo, a sussistere. E’ quanto sottolinea la Cia-Confederazione italiana agricoltori che ha compiuto un’indagine dalla quale si rileva che tra i prodotti più sprecati troviamo il pane, l’ortofrutta (circa il 40 per cento dello spreco), il latte e i formaggi, la carne.

Come fare una spesa eco-oriented: prodotti sfusi e a chilometri zero

 Non c’è dubbio che la società dei consumi ha permesso a molte persone e a molte famiglie di disporre di un numero crescente di beni e servizi. Il mercato globalizzato offre soluzioni invitanti per tutti ma non sempre sostenibili. In questo contesto, dunque, i nostri gesti quotidiani non sono così innocenti. E dalla spensieratezza degli acquisti bisogna necessariamente passare alla responsabilità. Il primo consiglio è sicuramente: leggere le etichette. Perché oltre ad acquistare un prodotto ‘green’ è necessario utilizzarlo anche in maniera eco-attenta, altrimenti si vanificano gli sforzi della filiera.

Inquinamento dell’aria: pioggia artificiale su Teheran per migliorare la qualità dell’aria

Pioggia artificiale per ridurre i livelli di inquinamento a Teheran. E’ l’ennesima trovata del governo per riportare la qualità dell’aria nella capitale della Repubblica Islamica a livelli accettabili, dopo che ai primi di dicembre il ministero della Salute iraniano aveva deciso di far circolare le auto a targhe alterne e chiudere per due giorni banche, uffici pubblici e università. Cinque aerei, ha spiegato il direttore dell’Organizzazione statale per la Difesa dell’Ambiente (Oda), Rasoul Ashrafipour, da stamani stanno lanciando ininterrottamente acqua sui quartieri più inquinati di Teheran nel tentativo di abbassare i livelli di smog.

Albero di Natale: quanto inquinano quelli finti?

 Anche il tradizionale albero di Natale finto può provocare danni al clima. Secondo uno studio di LifeGate un tradizionale abete delle feste realizzato con una struttura metallica e ‘aghi’ in Pvc di 120 cm di altezza contribuisce ad emettere circa 21 kg di CO2, mentre i modelli in Pe emettono circa 12 Kg di CO2. La ricerca, spiega, ha tenuto conto dell’intero ciclo di vita dell’albero, dall’approvvigionamento delle materiale prime sino allo smaltimento, passando per la produzione, l’imballaggio e la distribuzione. Ma, grazie a Reno de Medici, primo produttore italiano di cartoncino ricavato da materiale riciclato, gli amanti del design e della creatività, potranno scegliere di acquistare on line un albero di Natale realizzato al 100% con fibre di cartone riciclato. “Disponibile in cinque modelli, questo albero di Natale -avverte LifeGate- si presenta come valida alternativa ai tradizionali alberi sintetici. Oltre ad essere più originale e pratico, è sicuramente più ecologico“.

Natale: il decalogo di Greenpeace per non inquinare nelle feste

 Dieci consigli per rendere le festività natalizie più ‘verdi’ e sostenibili. A dettarli è l’associazione ecologista Greenpeace che, per il cenone di Natale, al primo posto suggerisce di evitare pesce spada, merluzzo, gamberi e tonno, preferendo il pesce azzurro. “Attenzione anche al tonno in scatola perché, troppo spesso, -avverte l’associazione- nelle nostre scatolette finiscono specie in declino, pescate con metodi ben poco sostenibili“. E ancora. Usare solo alimenti liberi da Ogm è il secondo consiglio di Greenpeace che sollecita di privilegiare cibi prodotti nelle vicinanze delle zone dove saranno consumati e provenienti da agricoltura biologica. “Non esagerare con le quantità, -sottolinea- per evitare di dover buttare il cibo in eccesso“.