Energia nucleare: in Italia moratoria di un anno sulle nuove centrali

 La moratoria di un anno sul nucleare è una decisione di buon senso, di cautela, di rispetto per la preoccupazione dei cittadini di fronte a eventi straordinari che hanno suscitato grande inquietudine nell’opinione pubblica”. A sostenerlo è il ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacomo. ”Oggi, a quasi due settimane dal sisma e dallo tsunami che hanno devastato il Giappone, – aggiunge il ministro – non abbiamo ancora piena chiarezza su ciò che è accaduto e su ciò che sta tutt’ora accadendo. Dopo una primissima fase in cui le notizie sul fronte nucleare riferivano del riuscito fermo di tutte le centrali, si e’ andato evolvendo uno scenario sempre più preoccupante che ha imposto ai Governi di tutto il mondo l’esigenza di un approfondimento sul tema della sicurezza. Una esigenza che si e’ posta in termini molto più pressanti nei paesi che ospitano entro i loro confini le centinaia di centrali nucleari in questo momento in esercizio, ma che è stata fortemente sentita anche dall’Italia ‘circondata’ dalle centrali straniere”.

E’ l’Ora della Terra: spegni le luci e ricicla le vecchie lampadine

 L’iniziativa a tutela dell’ambiente per uno sviluppo ecosostenibile “È l’Ora della Terra: spegni le luci e ricicla le vecchie lampadine” si terrà il 26 marzo 2011 in dodici piazze italiane, dove verrà distribuita la “Bulb box”.
Ecolight, consorzio per la gestione dei rifiuti elettronici, fa proprio il messaggio del WWF e con IKEA invita al recupero delle lampadine a fluorescenza, per favorire la tutela dell’ambiente ed uno sviluppo ecosostenibile.
L’Ora della Terra sarà celebrata in tutto il mondo il 26 marzo; per l’Italia, l’appuntamento è dalle 20.30 alle 21.30: questa l’ora in cui saranno spente le luci dei principali monumenti, tra i quali il Duomo di Milano e piazza Navona a Roma.

Energia nucleare: il 20 percento dei reattori nel mondo si trova in zone sismiche

 Il 20% dei 440 reattori nucleari operativi nel mondo sorge in una zona sismica. Lo afferma un documento della World Nuclear Association, un’associazione di costruttori ed esperti di nucleare, secondo cui anche 62 impianti ora in costruzione sorgono vicino a faglie conosciute, cosi’ come molti dei 400 per cui sono state chieste le autorizzazioni. Secondo l’associazione praticamente tutti i reattori giapponesi sono a rischio ‘alto’ o ‘molto alto’ di essere soggetti a un forte terremoto nei prossimi 50 anni. Al massimo livello di rischio ci sono anche sei reattori a Taiwan e quattro negli Usa, di cui tre in California e uno nello stato di Washington. Hanno rischio da alto a moderato anche un reattore in Pakistan e uno in India, oltre a quelli in programma in Iran.

Nucleare: l’India rivede la sicurezza di 20 centrali nucleari

 Della necessita’ di un controllo della sicurezza nelle centrali atomiche ha parlato oggi anche il primo ministro Manmohan Singh in un messaggio al Parlamento di New Delhi dove ha espresso solidarieta’ con la popolazione giapponese colpita dalla doppia calamita’. I responsabili della Nuclear Power Corporation of India (NPCIL) hanno tuttavia assicurato che i siti atomici in India vantano ”i piu’ alti sistemi di protezione in base a standard internazionali e che hanno resistito a grandi disastri naturali”. Va ricordato, a questo proposito, che parte del territorio indiano si trova in una zona altamente sismica per via della collisione di due placche tettoniche. L’ultimo grande sisma risale al 2001 nello stato nord orientale del Gujarat seguito da quello in Kashmir nel 2005.
In particolare, il premier ha chiesto alle autorita’ competenti di valutare le conseguenze di grandi disastri naturali come un terremoto o uno tsunami sulla sicurezza dei reattori nucleari, che sono per la maggior parte situati sulla fascia costiera.

Nucleare: la Cina sospende il procedimento di approvazione per nuove centrali

 La Cina ha sospeso il procedimento di approvazione per nuove centrali nucleari fino a quando non saranno revisionati gli standard di sicurezza. E’ quanto è stato deciso nella riunione del Consiglio di Stato, presieduto dal premier Wen Jiabao, che ha richiesto controlli sulla sicurezza degli impianti già esistenti ai dipartimenti competenti. La nota diffusa al termine della riunione del Consiglio di Stato sottolinea che tutti i reattori attivi in Cina sono sicuri e che il paese non è coinvolto dalle fughe radioattive denunciate dopo le esplosioni all’impianto giapponese Fukushima Daiichi. Le fughe radioattive non incideranno sulla salute della popolazione cinese perché sono diluite dall’aria e dal mare, continua la nota citando esperti nucleari. “la sicurezza è la nostra massima priorità nello sviluppo di nuove centrali nucleari“, afferma il Consiglio di Stato.

Emergenza radiazioni in Giappone: aumenta la fobia del nucleare in Europa

 L’Europa teme l’apocalisse nucleare giapponese, un po’ per la salute, un po’ per la psicosi, molto per i costi. Percepisce la paura dei cittadini per una catastrofe che potrebbe – come sostengono in Francia e Russia – persino essere peggiore di Chernobyl. Cosi’ Nicolas Sarkozy, che guida un paese fondato sull’energia nucleare, chiede che il G20 si riunisca per immaginare le opzioni alternative. Ma intanto i politici europei, a parte Angela Merkel (che deve fare i conti con un partito verde arrivato in Germania al 18% nei sondaggi) non riescono a pensare un futuro senza energia atomica: anche perche’ il costo della rinuncia rischia di diventare insostenibile a breve termine.

Rilevatori di radioattività: vendite in aumento del 500 percento in Italia dopo l’emergenza in Giappone

A ruba in Italia i rilevatori di radiaottività, soprattutto quelli portatili. Sull’onda emotiva del rischio nucleare in Giappone le aziende che commercializzano queste apparecchiature sono sommerse da ordinazioni, e registrano picchi di vendite con aumenti fino al 500%. “Nell’ultima settimana stiamo assistendo a un fenomeno abnorne – riferisce all’ADNKRONOS Bruno Agnanti, Amministratore unico della Pec Italia – non solo per il boom di richieste dall’Italia di questi strumenti portatili, i cosiddetti Geiger, ma anche da altri paesi europei, con percentuali di crescita, in questo caso, stimabile intorno al 1000%“.

Milano Allergy Free: a Milano parchi anallergici a prova di starnuto

 Naso sensibile per almeno 100 mila bimbi milanesi allergici e per 450 mila cittadini che soffrono di riniti e asma di stagione. Per farli respirare, Milano si colora di verde a prova di starnuto. A una settimana dall’inizio della primavera e in vista dell’Expo del 2015, l’assessorato alla Salute del Comune e l’Onlus Fisma (Fondazione internazionale per le scienze mediche e allergologiche) lanciano il progetto ‘Milano Allergy Free – Dona una pianta anallergica a Milano’. “Una novita’ assoluta non solo a livello italiano, ma anche europeo”, assicura Palazzo Marino, perché parchi di questo tipo sono “rarissimi in tutto il mondo”.
Chiedo ai cittadini di Milano di darmi una mano a realizzare tanti ‘Giardini della salute’, piccoli siti verdi di piante non allergeniche – è l’appello dell’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna.

Moria di insetti impollinatori: sotto accusa pesticidi e agrofarmaci

 Non un allarme estemporaneo ma un fenomeno che non si arresta quello della moria di insetti impollinatori, a partire dalle api e dalle farfalle, queste ultime di sono addirittura dimezzate negli ultimi 5-6 anni. Sotto accusa “la contaminazione dell’ambiente da parte di agrofarmaci e pesticidi soprattutto quelli di ultima generazione che hanno un impatto più subdolo rispetto a quelli più ‘vecchi’, perché danno una mortalità non immediata ma di tipo cronico“, spiega all’ADNKRONOS Marco Lodesani, direttore del Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura (Cra).
Un problema dunque che, nonostante le diverse misure ‘preventive’ – il nostro ministero dell’Agricoltura ha deciso di vietare l’uso di insetticidi neonicotinoidi nella concia dei semi di mais – “esiste, e non riguarda solo le api, ma molti altri insetti di cui però non si parla“, spiega l’esperto.

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