Cresce la percentuale dei cittadini italiani contrari al nucleare, passata dal 71% prima della catastrofe giapponese al 75% attuale, pari a 3 italiani su 4. Nel mondo il numero di contrari all’atomo e’ passato dal 32% nella situazione pre-catastrofe all’attuale 43%. E’ il risultato di un sondaggio della Doxa, che in Italia ha condotto 1000 interviste telefoniche su un campione rappresentativo della popolazione italiana di 15 anni ed oltre, e da Win-Gallup International, il piu’ grande e storico network di istituti di ricerca indipendenti, che tra il 21 marzo e il 10 aprile 2011 ha intervistato un campione di oltre 34.000 individui in 47 paesi di tutto il mondo.
Inquinamento Ambientale
Danni da amianto: il Codacons lancia un’azione comune per il risarcimento
Il Codacons invita tutti i cittadini che hanno subito danni provocati dall’amianto ad agire attraverso l’associazione per ottenere il legittimo risarcimento. Ogni anno – spiega il Codacons in una nota – migliaia di persone si scoprono affette da gravi patologie derivanti dall’esposizione a fibre di amianto. Questo minerale è infatti responsabile di patologie gravi e irreversibili, tra le quali anche una gravissima forma di cancro nota come mesotelioma.
Il bando dell’amianto
Dal 1992, con la legge n. 257, l’Italia ha messo al bando tutti i prodotti contenenti amianto, vietandone l’estrazione, l’importazione, la commercializzazione e la produzione, ma questo pericoloso minerale aveva gia’ minato la salute di migliaia di lavoratori che, come nel caso del mesotelioma, sviluppano la malattia correlata solo dopo 30 o 40 anni dal contatto con il minerale. Nonostante la legge, poi, non tutti i luoghi di lavoro che contenevano o lavoravano o semplicemente smaltivano l’amianto sono stati bonificati, cosicchè decine di persone si sono rivolte al Codacons, avendo sviluppato patologie solo perché abitavano in quartieri dove delle fabbriche sono state bonificate tardivamente o, purtroppo, non lo sono state affatto.
Telecom Italia Green: la telefonia si fa amica dell’ambiente
Con il marchio Telecom Italia Green arriva la nuova linea di prodotti ecocompatibili di Telecom Italia. Il primo prodotto ad inaugurare la nuova serie destinata alla clientela consumer e business è il router Adsl wi-fi n, realizzato secondo criteri di ecoprogettazione e di ecocompatibilità al fine di assicurare la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico.
ADSL Wi-Fi N
Il nuovo modem dedicato alle offerte broadband di Telecom Italia è stato prodotto con l’utilizzo di plastiche omogenee e con materiali halogen free, cioé privi di composti alogenati in modo da facilitarne il riciclo. Inoltre il prodotto, realizzato con il 60% in meno di materiale plastico, è dotato di una componente elettronica che può essere facilmente separata dalla struttura esterna al fine di consentire un corretto smaltimento di entrambe. Anche per la confezione è stato adottato cartone riutilizzabile e non plastificato.
Sistri, il 1 giugno l’entrata in vigore. Ma il sistema non è pronto
“Le numerose difficoltà riscontrate per accedere alla registrazione del Sistri è una nuova conferma dei continui disservizi ed aggravi burocratici cui le imprese sono quotidianamente sottoposte loro malgrado“. Ad affermarlo è il segretario generale di PmItalia, l’Associazione Piccole e Medie Imprese Italiane, Giovanni Quintieri, riguardo l’obbligo di registrazione per le imprese al ‘Sistri’, il nuovo sistema di tracciabilità telematica dei rifiuti che entrerà in vigore il prossimo 1 giugno.
Le difficoltà delle imprese
“Non è accettabile -dice Quintieri- che le imprese siano costrette ad ottemperare a tali obblighi senza mettere loro a disposizione strumenti efficienti in tal senso, soprattutto in considerazione dei giù gravissimi danni che esse puntualmente subiscono in virtù di altre inefficienze statali, prime fra tutte burocrazia e ritardi nei pagamenti“.
Meno km percorsi ma più macchine in Italia: un trend sempre meno sostenibile
Dopo le diminuzioni degli scorsi anni, continua il calo della percorrenza media chilometrica delle autovetture in Italia. Secondo le previsioni di Icdp, l’organizzazione internazionale di ricerca specializzata nell’automotive, infatti, dalla media di 12.000 chilometri nel 2010 si scenderà gradualmente fino ad arrivare nel 2015 ad una percorrenza media di 11.000 chilometri. A riferirlo è l’Osservatorio sulla Mobilità Sostenibile dell’Airp, l’Associazione Italiana Ricostruttori di Pneumatici.
Le percorrenze medie in Europa
L’analisi dell’Osservatorio mette in evidenza anche i dati sulla percorrenza media relativi a Francia, Germania e Regno Unito. Se per la Francia le previsioni sono simili a quelle fatte per l’Italia (calo da 12.000 chilometri annui nel 2010 a 11.000 nel 2015), nel caso della Germania vi è una situazione più stabile: si passa da poco più di 12.000 chilometri all’anno nel 2010 a poco meno di 12.000 nel 2015. Nel Regno Unito, invece, le previsioni sono in controtendenza: infatti la percorrenza media dovrebbe crescere, passando da 13.000 chilometri nel 2010 a circa 13.500 nel 2015.
Quote gratuite di Co2: nuove regole Ue per l’assegnazione
La Commissione Ue ha adottato una serie di nuove regole per definire l’assegnazione a titolo gratuito delle quote di emissioni di CO2 per il settore industriale a partire dal 2013. Sino al 2020, infatti, una parte delle quote non sarà venduta all’asta, ma i paesi Ue dovranno attribuirla gratuitamente a quei settori industriali che sono sottoposti a una forte concorrenza dei paesi terzi che non rispettano i limiti delle emissioni di CO2.
“Questa decisione è una tappa importante nel processo di riforma del mercato europeo del carbonio“, ha affermato la commissaria Ue al cambiamento climatico Connie Hedegaard, spiegando che la decisione proposta da Bruxelles ha raccolto il consenso anche degli stati membri e dell’Europarlamento. “Gli indicatori individuati danno un’idea precisa di cosa sia possibile realizzare in ogni settore in materia di produzione a bassa intensità di carbonio, e favoriscono gli impianti più performanti sul piano delle emissioni” di C02, ha spiegato la commissaria.
Il nucleare mal si concilia con la democrazia: il Wwf condanna la politica delle centrali
“Il nucleare mal si concilia con la democrazia: le decisioni dei governi giapponese e italiano, pur nelle loro differenze, hanno questo in comune”. Ad affermarlo in una nota è il Wwf. ”Solo ora il Governo giapponese, ostaggio del flusso di informazioni reticenti, fornite dal gestore privato Tepco, sottolinea il presidente dell’associazione ambientalista, Stefano Leoni, ”decide di blindare ed estendere la zona di sicurezza attorno a Fukushima a tutela della salute e della vita dei cittadini. Il Governo italiano decide di privare i cittadini del loro diritto di espressione sulla questione nucleare affossando il referendum. Sia in Giappone che in Italia si negano i diritti all’informazione e alla partecipazione della cittadinanza, oggi sul nucleare e domani sull’acqua”.
Lush rispetta gli animali e l’ambiente
Si chiamano Lush e fanno cosmetici freschi, tutti realizzati a mano a base di frutta e verdura fresca e biologica e con i migliori oli essenziali, per la tutela dell’ambiente ed uno sviluppo sostenibile. In inglese Lush vuol dire lussureggiante, succoso e appetibile, proprio come i loro prodotti che preparano nel massimo rispetto dell’ambiente, degli animali e della pelle. Hanno ideato e realizzano sempre freschi più di 200 prodotti, tutti profumatissimi ed ecologici, per la tutela dell’ambiente ed uno sviluppo sostenibile.
Lush nasce a Poole, nel sud dell’Inghilterra, nel 1995. A fondarla è un team di 5 esperti di cosmesi naturale uniti dalla comune fede vegetariana e da 20 anni di successo nella realizzazione di cosmetici per i maggiori brand del settore.
Campagne ecologiche: Robert Redford contro la miniera nella baia di Bristol
La leggenda di Hollywood Robert Redford alza la voce contro il progetto di una gigantesca miniera per lo sfruttamento dei giacimenti di oro e rame nella zona della Baia di Bristol, in Alaska: Redford ha acquistato un’intera pagina del New York Times e pubblicato un articolo sull’Huffington Post per denunciare il rischio di una “tragedia ambientale” e contestare un progetto la cui realizzazione rischierebbe di alterare un ambiente incontaminato e selvaggio dove ogni anno tornano a riprodursi milioni di salmoni rossi, che risalgono lungo il bacino della Baia.
Il progetto della miniera
Un consorzio internazionale di cui fanno parte la anglo-australiana Rio Tinto e la britannica Anglo-American, scrive, vuole costruire la miniera di tre chilometri, un progetto non ancora approvato dallo stato dell’Alaska, al quale si oppongono abitanti e pescatori che temono conseguenze irreversibili per l’ambiente. “Io non sono contrario alle miniere. Sono contrario all’idea di aprire mega-miniere in ambienti cui non appartengono“, scrive l’attore.
Sistri: firmato il protocollo d’intesa, chiuso il dialogo del Governo con gli industriali
Con il protocollo d’intesa sul Sistri, siglato dal ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo e dal presidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici Stefano Pileri, è stato realizzato ”un importante passo operativo sulla strada dell’applicabilità del nuovo sistema nazionale di controllo e tracciabilità dei rifiuti’‘. E’ la posizione di Csit che, in una nota diffusa, evidenzia che l’accordo, da una parte chiude il periodo di fitto dialogo fra Ministero e le rappresentanze industriali interessate, durante il quale sono stati individuati i punti critici del passaggio dal sistema cartaceo di rilevazione dei dati sulla movimentazione dei rifiuti al sistema basato su tecnologie elettroniche. Dall’altra avvia una nuova fase di collaborazione operativa. Il Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) nasce nel 2009 su iniziativa del Ministero dell’Ambiente per permettere l’informatizzazione dell’intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani per la Regione Campania.