Clean up day: l’Australia ripulita da cima a fondo dopo le inondazioni

 Oltre mezzo milione di australiani hanno raccolto due giorni fa oltre 16 mila tonnellate di rifiuti, in 7400 localita’ del Paese, nella 21/a edizione del Clean Up Day. E il fondatore dell’evento diffuso ora in tutto il mondo, Ian Kiernan, ha rinnovato la richiesta di imporre un deposito rimborsabile sui contenitori di bevande, che anche quest’anno rappresentano i rifiuti piu’ comuni dispersi nell’ambiente, dopo le cicche di sigarette. Quest’anno i volontari hanno dedicato un particolare impegno alle comunita’ del Queensland colpite da devastanti inondazioni e dal ciclone Yasi. Inquadrati in quello che e’ stato presto soprannominato l’esercito del fango, in piu’ di 23 mila hanno aiutato a ripulire parchi, percorsi per biciclette, le sponde dei ruscelli e le spiagge, in 216 aree colpite dell’alluvione e in 287 altre localita’.

La raccolta dei rifiuti elettronici
Kiernan ha chiesto anche l’introduzione di norme che costringano i fabbricanti a ritirare e far riciclare i prodotti elettronici obsoleti, che finiscono nelle discariche ad un tasso triplo rispetto all’immondizia di altro tipo. A Newcastle, a nord di Sydney, fra i volontari vi erano sommozzatori che si sono immersi nel fondo del porto per recuperare bottiglie rotte, sedie, canne e lenze da pesca e una bicicletta.

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