Islanda: uscire dalla crisi grazie al geotermico

di Redazione 417 views1

 Forse non molti lo sanno, dato che stiamo parlando di una nazione famosa solo quando qualche eruzione dei suoi vulcani oscura i cieli di mezza Europa, ma l’Islanda nel 2008 è andata in bancarotta: istituti bancari falliti, Corona a picco nel mercato monetario, Borsa chiusa, debiti con altre nazioni non risanati. Per tentare di risalire la china dal collasso bancario che l’ha colpita, ora il governo tenta di utilizzare una fonte energetica che non conosce crisi sull’isola: l’energia geotermica. Infatti, nonostante la popolazione totale sia esigua rispetto ad altre nazioni, la percentuale di aziende specializzate nel settore geotermico è indubbiamente elevata e ora, grazie all’aiuto del governo e del Presidente stesso, queste tentano di vincere appalti internazionali per lo sfruttamento dell’energia geotermica, un’energia pulita.
Alcuni contatti sono stati avviati a settembre dal Ministro dell’Industria Katrin Juliusdottir e il Ministro dell’Energia indiano Dr. Farooq Abdullah, per rafforzare la cooperazione dei due paesi nello sfruttamento dell’energia geotermica.

Un accordo
Altri passi avanti sono stati fatti dal Presidente Olafur Ragnar Grimsson col Primo Ministro cinese Wen Jiabao, scaturiti in un accordo per la costruzione in Mongolia di alcuni impianti che forniranno energia per il teleriscaldamento, coltivazioni in serra ed elettricità. Partner tecnico sarà l’islandese Enex, che ha già lavorato a Shaanxi in Cina.
Ma non è soltanto l’Asia la zona di interesse islandese, anche l’Africa orientale potrebbe “avere bisogno” di loro, secondo il Ministro degli Esteri Ossur Skarphedinsson.

Esplorazione geotermica
Secondo Brynja Jonsdottir invece, portavoce della statale Iceland GeoSurvey (ISOR):
In Kenya, Uganda e Gibuti, ISOR ha effettuato l’esplorazione geotermica e le attività connesse, mentre ha effettuato anche sperimentazione in Germania, modellazione numerica in Cina e lo sviluppo di infrastrutture in Nicaragua. ISOR è anche responsabile di gran parte della didattica e della formazione effettuata presso la Geothermal Training Programme of the United Nations University (UNU- GTP), e lanciato diversi corsi di formazione di quest’anno in Indonesia e Kenya (1-11 settimane) in cooperazione nell’ambito UNU-GTP“.

Le competenze ci sono
Sempre ISOR ha raggiunto alcuni accordi con la cilena GeoThermHydro, mentre altre 3 compagnie (Mannvit, EFLA e Reykjavik Energy Invest (REI)) sono coinvolte in progetti in Ungheria la prima, Croazia e Turchia la seconda, Gibuti e Filippine la terza.
Queste sono le mosse che il governo islandese vuole utilizzare per riprendersi dal crack subito due anni fa: le competenze ci sono, il “materiale” anche e la necessità di fare bene è garantita. Ora non ci resta che vedere se la geotermia aiuterà non solo le nazioni con problemi energetici, ma pure l’Islanda con i suoi problemi bancari.

Fonti: Energia Libera.

Commenti (1)

  1. Il viaggio in Islanda e un viaggio in cui si vivono incanti naturali che da sempre hanno influenzato l’immaginazione e la fantasia dell’uomo. Una soluzione ideale per conoscere i mille volti dell’Islanda: ghiacciai e vulcani, fiumi e laghi glaciali, sorgenti calde e solfatare, cascate e promontori, altipiani deserti e pianure verdeggianti, nonché per scoprire tradizione e modernità nella terra degli estremi.
    Felicitas- Islandia

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