Agricoltura italiana in pericolo: l’allarme di Slow Food

 Tutta l’industria italiana è in crisi, anche quella grande. A rischio c’è la sparizione dell’agricoltura del nostro Paese. La scommessa è invece continuare ad avere un’agricoltura di qualità, che è anche un presidio della conservazione della biodiversità. Se i due sistemi della produzione, quella di nicchia e quella industriale non sono alleati, alla fine uno dei due muore“. Lo ha affermato Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia, all’incontro “Buono e sano: sfide per l’alimentazione di domani”, organizzato dalla Fondazione Corriere della Sera e tenutosi la scorsa settimana a Milano.

I COSTI DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE
Noi -ha sottolineato il presidente di Slow Food Italia- non siamo antagonisti dell’industria alimentare“, in questo momento però “il mercato paga prezzi sempre più bassi e per il piccolo agricoltore i conti non tornano“.
Certi segmenti dell’agricoltura, anche di elevatissima qualità, a causa delle inefficenze nella filiera di distribuzione sono destinati a scomparire se non vengono incentivati. Per questo vanno aiutati e incentivati. Le produzioni di nicchia e quelle industriali non sono contrapposte, ma vivono le une delle altre“, ha detto Guido Barilla, presidente di Barilla Holding, all’incontro “Buono e sano: sfide per l’alimentazione di domani“.
La missione della nostra azienda -ha continuato Barilla- è di dare un prodotto della nostra tradizione alimentare a un prezzo a cui le persone possono accedere in modo continuato e in condizioni di salubrità“.

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