Finisce l’era del consumismo: è tempo di riuso, responsabilità e spiritualità

A dirlo non è il portafogli sempre più magro alla fine del mese e nemmeno l’esigenza di mascherare la scarsezza economica con una finta maschera di sobrietà: i tempi stanno cambiando e gli italiani hanno sempre più coscienza della limitatezza delle risorse, dell’esigenza del risparmio e del riuso. E’ il tramonto del consumismo e degli acquisti sfrenati come misura del benessere: sempre meno persone trovano soddisfazione nel possesso dei beni e sempre più riscoprono invece il benessere fisico e spirituale, nella ricerca di un equilibrio ed un appagamento che non possono essere comprati.

A sancire questa tendenza è il Censis, che all’interno dell’iniziativa “Un mese sociale” ha tracciato il quadro degli stili di consumo che stanno cambiando nella Penisola.

ESSERE O AVERE?

L’incertezza verso il futuro spinge gli italiani a difendere quel poco che hanno, ritrovando così la felicità nelle piccole cose, nei valori non materiali.

Secondo le statistiche del Censis, infatti, dal 2007 al 2010 i consumi delle famiglie italiane sono diminuiti drasticamente, come se ciascuno per 20 giorni l’anno non avesse consumato nulla. Il meccanismo del consumo, insomma, si è inceppato, e con esso l’idea che consumare sia fonte di soddisfazione e realizzazione. E c’è anche più coscienza degli sprechi… consumatori più responsabili e attenti. In una parola: maturi.

1 commento su “Finisce l’era del consumismo: è tempo di riuso, responsabilità e spiritualità”

Lascia un commento

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.