Economia circolare, il momento è adesso

di La Redazione 1.081 views0

Urso: “Politica industriale nazionale che poggi su una politica industriale europea”. Crisostomo (Enel): “Una nuova rivoluzione umanistica”

La circolarità come chiave di volta di un nuovo paradigma economico, per ridisegnare la catena del valore e rendere il sistema economico più sostenibile e, al tempo stesso, competitivo: è quanto emerso dal convegno moderato dal giornalista Gianni Riotta e al quale sono intervenuti il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il Presidente del Gruppo Enel Michele Crisostomo, il Chairman of the Board of the Israel Innovation Authority Ami Appelbaum, la Vicepresidente di Confindustria Katia Da Ros, il Presidente della Fondazione COTEC Luigi Nicolais e il Presidente della Fondazione Symbola Ermete Realacci.

Come dichiarato dal Presidente Crisostomo, “La persona è al centro di una nuova rivoluzione umanistica”. Pertanto, “è necessario avere una pianificazione che dia soluzioni coerenti con l’idea di mondo delle nuove generazioni”.

“Il nostro sistema è fatto da migliaia di piccole e medie imprese, e questo si sta dimostrando un vantaggio competitivo rispetto ad altri Paesi” – ha osservato il Ministro Urso. “In un contesto socio-economico nel quale le imprese sono chiamate a rispondere con prontezza alle sfide di un mercato in evoluzione, è necessaria una politica industriale nazionale che poggi innanzitutto su una nuova politica industriale europea. Dobbiamo convincere le istituzioni UE ad agire con maggiore pragmatismo, secondo una visione più adeguata alla realtà, alla sfida della transizione ecologica e industriale. Stiamo lavorando a un piano Transizione 5.0 che coniughi gli obiettivi della digitalizzazione con quelli della transizione ecologica, anche puntando all’utilizzo delle risorse di REPowerEU – e la Gigafactory 3 Sun di Enel è un esempio di investimento sul doppio binario innovazione e sostenibilità”.

Sostenibilità e competitività insieme, dunque.

Un obiettivo possibile se consideriamo – come ricordato dal Presidente Realacci – che “siamo il Paese europeo con la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti, pari al 79.4%. La carenza di materie prime ci ha spinto a utilizzare quella fonte di energia rinnovabile e non inquinante che è l’intelligenza umana”.

Un risultato per ottenere il quale è necessario agire lungo tutta la catena del valore – a cominciare dalle fonti energetiche e le materie prime utilizzate, per estenderne la vita e favorirne riuso e ri-manifattura.

Un percorso che Enel intraprende già nel 2015, oggi raccontato nel documento “Viaggio nell’Economia Circolare” con diversi esempi concreti di iniziative mese in campo negli ultimi 7 anni – tra i quali: 

  1. La produzione di pannelli fotovoltaici avanzati presso la fabbrica 3Sun di Catania, oggi prima Gigafactory d’Europa
  2. La mobilità elettrica urbana a Torino – con l’installazione di stazioni di ricarica ma anche servizi di manutenzione e monitoraggio delle operazioni di recharging.
  3. L’illuminazione cittadina smart a Bologna, con un risparmio dei consumi del 35%.
  4. La promozione di Comunità Energetiche Rinnovabili – anche agricole, come quella inaugurata in Sicilia per la produzione e la condivisione di energia green.  
  5. L’accordo di estrazione del litio italiano in partnership con Vulcan Energy, per ridurre la fornitura dall’estero e sviluppare il geotermico.
  6. Il progetto New Life per il recupero dei componenti presenti nei magazzini e delle attrezzature delle Centrali a carbone in dismissione. 
  7. I progetti di riciclo – dallo smontaggio dei pannelli solari e il recupero di materiali preziosi, con un tasso di riciclo del 95%, alle soluzioni per i sistemi di accumulo.

Ora si tratta di intercettare la grande opportunità della transizione energetica, che la crisi 2022 ha soltanto accelerato, e finalmente unire decarbonizzazione ed economia circolare – troppo a lungo pensate separatamente.

Per consultare e scaricare il documento, clicca qui.

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