Green Hill: i beagle non si possono adottare

di Redazione 73 views0

Ieri la notizia del sequestro di Green Hill ha reso felici molte persone, ma ancora ci sono molti nodi che devono venire al pettine. Nel frattempo, quando si è sparsa la voce dei cagnolini finalmente liberati, sono arrivate moltissime richieste di adozione, che almeno per il momento non potranno essere accolte.

Il sequestro dell’azienda di Montichiari ha fatto tirare un sospiro di sollievo a molte persone e tante associazioni animaliste hanno ricevuto richieste di adozione, ma dal Coordinamento “Fermiamo Green Hill” fanno sapere che è ancora troppo presto per pensare a questo e bloccano sul nascere, così, tutte le richieste:

Il sequestro è un’ottima notizia e un passo in avanti verso il risultato per cui è nata questa campagna e per cui molti hanno lottato a lungo.

Ancora non si tratta di nulla di definitivo e bisognerà vedere cosa farà l’azienda stessa. Ci sono tre persone indagate per maltrattamento di animali, ma la strada è ancora lunga prima che tutto si concluda. Per adesso, purtroppo, nessun cane potrà lasciare l’allevamento, almeno non fin quando i giudici non si esprimeranno sulla faccenda, quindi è inutile inviare qualsiasi tipo di richiesta d’adozione e sperare che le cose, per tutti i cuccioli di beagle, si risolvano al meglio e il più presto possibile.

Intanto gli agenti del Corpo Forestale dello Stato, che ieri si sono impegnati nel sequestro della struttura, provvederanno a trovare nuove forme di affidamento per gli animali, concentrandosi al contempo su tutti i documenti da prendere in esame per risolvere il caso. Gli animalisti, nonostante il risultato raggiunto ieri, non si arrendono ancora, e non lo faranno fin quando non ci sarà la chiusura definitiva di Green Hill, lo hanno fatto sapere anche direttamente via web:

Vogliamo che a Green Hill venga subito ritirata la licenza, vogliamo che chi ha fatto promesse le mantenga o che delle menzogne paghi le conseguenze, vogliamo che tutti i cani siano posti in affido ad associazioni animaliste e non alla stessa azienda Green Hill.

Photo Credits | Thinkstock

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