L’aumento del livello del mare minaccerebbe la costa atlantica degli USA

di Redazione 78 views0

Il livello del mare sulla costa atlantica degli Stati Uniti – che include città come New York e Boston -, aumenta fino a quattro volte più rapidamente della media mondiale, secondo uno studio pubblicato domenica nella rivista Nature Climate Change.

Questo fenomeno, legato al riscaldamento climatico, aumenta il rischio d’inondazione di una delle zone costiere più densamente popolate e minaccia la biodiversità delle zone umide – almeno secondo uno studio del centro americano di sorveglianza geologica USGS.

Dopo il 1990, lungo la costa atlantica esaminata da Nature Climate Change, il livello del mare è aumentato da 2 a 3,7 millimetri all’anno. A livello mondiale, l’aumento si situa tra 0,6 e 1 mm.

Se il riscaldamento prosegue, il livello del mare in questa parte della costa atlantica potrebbe aumentare entro il 2100 di 30 centimetri in più rispetto al metro in media a livello mondiale immaginato dagli scienziati.

Come spiega l’oceanografa Kara Doran:

L’acqua fresca proveniente dalla Groenlandia penetra nell’oceano Atlantico, e questo perturba le correnti che vengono rallentate.

Questo rallentamento della corrente del Golfo provoca un aumento del livello del mare lungo la costa, con caratteristiche particolarmente pronunciate laddove la corrente riparte verso il largo.

E ora rischiano di prodursi più spesso degli aumenti molto importanti del livello del mare che succedono oggi, forse uno o due volte l’anno in inverno o durante delle tempeste tropicali.

In un altro studio pubblicato in Nature Climate Change, dei ricercatori europei hanno cercato di immaginare cosa potrà succedere dopo il 2100: secondo i loro calcoli, un aumento delle temperature di 2° Celsius provocherebbe un aumento del livello del mare di 2,7 metri nel 2300 in rapporto al livello attuale. Limitare il riscaldamento ad un aumento di 1,5° C permetterebbe di contenere questo aumento del livello degli oceani a 1,5 metri.

L’obiettivo attuale della comunità internazionale è di limitare il riscaldamento a meno di 2° C in rapporto all’epoca preindustriale, sapendo che la temperatura globale è già aumentata di quasi un grado.

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