Rio+20: una possibilità per cambiare il mondo

di Redazione 55 views0

Rio+20 è un summit delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile. La sua sigla viene dal fatto che è stato organizzato a Rio de Janeiro a 20 anni di distanza dal primo Earth Summit. L’evento si terrà in Brasile dal 20 al 22 giugno di quest’anno – e quindi tra pochi giorni – e coinvolgerà Capi di Stato e di Governo oltre che rappresentanti della società civile.

I documenti preparatori possono essere scaricati dalla pagina www.uncsd2012.org/rio20/documents.html, mentre i contributi dei gruppi coinvolti – ovvero ONG, sindacati, organizzazioni imprenditoriali… – si possono scaricare dalla pagina www.uncsd2012.org/rio20/majorgroups.html.

I movimenti sociali e la società civile mondiale hanno organizzato – come sempre avviene in questi casi – un controvertice dal 15 al 23 giugno, che si chiamerà La Cupula dos Povos, dove ovviamente verrà proposta un’agenda alternativa di proposte.

Sulla riuscita del vertice, il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon a fine maggio era pessimista. Un mese dopo il quadro sembra essere cambiato, e si parla di una riuscita quanto meno vendibile del vertice.

Sulla bozza di documento finale c’è un sostanziale accordo solo su 70 dei 312 paragrafi. E non sarà certo Rio+20 a rappresentare la speranza che una vera e sostanziale transizione verso un modello diverso sia possibile ora.

E per rendersene conto basta leggere un passo del documento finale in cui viene rilanciata la filosofia della Wto – ovvero dell’Organizzazione Mondiale del Commercio -, ed i suoi idoli: il mercato e la liberalizzazione.

Non c’è spazio nemmeno per i cambiamenti di facciata, visto che sull’articolo 54 bis – secondo il quale i Paesi sviluppati dovrebbero cambiare stile di vita e di consumi -, pende la richiesta di cancellazione sia degli Stati Uniti che dell’Unione Europea – alla faccia delle posizioni ecologiste prese in tante occasioni dall’UE.

Per questo un ampio schieramento della società civile italiana, sta facendo una campagna di pressione sulle delegazioni governative, per provare a portare in quel summit alcune questioni. Una di queste riguarda il ruolo del settore privato, lasciato ancora troppo libero. Se volete partecipare anche voi, potete inviare una lettera – è disponibile a questo indirizzo – ai seguenti indirizzi mail:
Min. Corrado Clini, capo delegazione, [email protected]
e per conoscenza
Dott. Paolo Soprano, [email protected]
Dott. Pierluigi Manzione, [email protected]
Amb. Cesare Ragaglini, [email protected]

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