Il prossimo incidente nucleare

di Redazione 167 views0

In questi giorni il primo ministro giapponese Yoshihiko Noda ha annunciato ufficialmente che si sarebbe arrivati all’arresto a freddo della centrale di Fukushima. L’annuncio – e non poteva essere altrimenti – ha generato molte polemiche.

Per Junichi Sato, direttore esecutivo di Greenpeace Giappone:

Le autorità giapponesi vogliono dare l’impressione che la crisi sia giunta al termine, ma questo non riflette chiaramente la realtà. (…) La priorità del governo dovrebbe essere garantire la sicurezza pubblica e iniziare la chiusura di tutti i reattori nucleari in Giappone.

Al di là delle parole utilizzate dal premier nipponico – secondo alcune cercate con attenzione per placare l’opinione pubblica senza dire nulla sulla situazione effettiva, c’è un pericolo reale sul quale la stampa tende – per usare un eufemismo – a chiudere gli occhi: ci sono diverse Fukushima potenziali – ovvero impianti nucleari in zone altamente sismiche.

Nel mondo ci sono più di quattrocento reattori attivi, ed un quinto di questi si trova vicino a faglie – i dati vengono direttamente dalla World Nuclear Association, l’associazione che comprende quasi tutti i principali costruttori di centrali nucleari. A questi numeri bisogna aggiungerne altri: ci sono 62 centrali in costruzione in zone sismiche, e lo stesso si può dire per 400 centrali di cui è stata chiesta l’autorizzazione – un esempio è quella di Akkuyu in Turchia).

Tra tutte le centrali attive otto sono particolarmente pericolose: si tratta delle quattro del Diablo Canyon (California), costruite con molta incoscienza proprio sopra la faglia di S. Andrea, due centrali costruite quando c’era ancora l’Unione Sovietica a Kozloduy in Bulgaria – ancora in espansione, quella di Metsamor – chiamata anche Chernobyl d’Armenia”), e la Indian Point a New York. Otto centrali che hanno tutte le caratteristiche per rischiare di essere in futuro delle nuove Fukushima, visto che sono costruite con tecnologie antiquate, oppure in posti in cui potrebbero avvenire dei terremoti devastanti. Insomma è solo questione di tempo…

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