Le posizioni ambientaliste dei candidati repubblicani alle Presidenziali

di Redazione 44 views0


La corsa per le Presidenziali Usa del prossimo anno è già iniziata. Come in passato, i candidati repubblicani si caratterizzano per il loro scetticismo sui temi ambientali – in particolare quando si parla di riscaldamento globale.

Il governatore texano Rick Perry è uno dei candidati repubblicani alle primarie per le presidenziali USA del 2012. Qualche giorno fa, ha affermato davanti agli esponenti di un gruppo di aziende, nello stato del New Hampshire, che gli scienziati hanno truccato i dati riguardanti il riscaldamento globale per cupidigia, ed ha aggiunto poi:

noi constatiamo ogni settimana, se non ogni giorno, che gli scienziati tornano sui loro passi e rimettono in dubbio l’idea di base che consiste in un riscaldamento globale causato dall’uomo che provocherebbe il cambiamento climatico.

Non è la prima volta che si esprime in questi termini. Nel suo libro Fed Up!, il governatore definisce la climatologia come un bidone o una confusione artificiale. Rick Perry è in buona compagnia. Uno dei suoi avversari, Herman Cain, ha qualificato i primi segni di riscaldamento climatici come una truffa.

Qualche anno fa – era il 2009 – un altro candidato repubblicano alla Casa Bianca, Michelle Bachmann, sosteneva davanti alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti che il concetto di riscaldamento globale è falso perché:

il biossido di carbonio è prodotto naturalmente dalla natura.

Ron Paul, Un altro dei contendenti nella corsa alla Casa Bianca, in occasione di un’intervista con il canale satellitare Fox News, affermava che “il più grande scherzo da tanti anni se non da secoli è questa farsa sull’ambiente ed il riscaldamento globale”.

Insomma, i repubblicani credono ancora che la Terra sia ferma e che il sole giri intorno ad essa. A rompere questa ortodossia repubblicana c’è l’ex governatore del Massachussets, Mitt Rommey, che all’inizio dell’estate, davanti ad un pubblico di qualche centinaio di persone a Manchester, nello stato del New Hampshire, ha affermato che gli uomini hanno un minimo di responsabilità nel cambiamento climatico.

Io penso che il pianeta si stia riscaldando e penso che gli umani vi abbiano contribuito

ha detto nel mese di giugno a prima di affermare che

è importante ridurre le nostre emissioni di sostanze inquinanti e di gas ad effetto serra che possono contribuirvi in maniera significativa.

Non è la sola mosca bianca repubblicana. Un altro candidato alle primarie repubblicane, l’ex-governatore dello Utah Jon Huntsman, è un partigiano assoluto della necessità di un’azione a favore del clima. Nel 2009, chiese – senza successo – ai Repubblicani di elevare il cambiamento climatico al rango di priorità nazionale.

L’iceberg Huntsman rischia di fondere in questo oceano di scetticismo sul riscaldamento globale. Qualche giorno fa, Rick Perry ha affermato che:

il problema del riscaldamento globale è stato politicizzato. Sì, i nostri climi cambiano, sono sempre cambiati, cambiano da quando la Terra si è formata. Ma non scommetto in quello che un gruppo di scienziati ha manipolato. (…) E non voglio, dal mio punto di vista, che l’America si impegni a spendere tanto denaro per delle teorie scientifiche ancora allo studio e che non sono suffragate da prove.

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