Green jobs al femminile: ci pensa Wires

di Redazione 32 views0

 Indagare le opportunità occupazionali per le donne offerte dallo sviluppo delle energie rinnovabili. Questo l’obiettivo del progetto ‘Wires – Women in Renewable Energy Sector‘, presentato ieri nell’aula magna della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma Tre, nel corso del convegno ‘Green Jobs: nuove opportunità o nuovi rischi per l’occupazione femminile?’. Il progetto è promosso da Adapt (Associazione per gli studi internazionali e comparati sul diritto del lavoro e sulle relazioni industriali), in collaborazione con Università di Szeged, Facoltà di Legge (Ungheria), Upee – Union for Private Economic Enterprise (Bulgaria), e finanziato dalla Commissione europea. All’appuntamento è intervenuto anche il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi.

WIRES
Noi dobbiamo analizzare -ha detto il ministro- ricorrentemente i fabbisogni professionali che il mercato del lavoro nel presente, e nel prossimo futuro, esprime, e questo per l’orientamento della scelta educativa ma anche formativa. Le tecnologie ‘verdi’ -ha sottolineato- determinano nuova occupazione e dobbiamo fare in modo che non sia solo maschile, perchè c’è un tendenziale pericolo di questo tipo. Dobbiamo sapere investire -ha aggiunto- con efficacia nelle competenze e nel loro adeguamento, perchè molte persone che oggi lavorano, ragionevolmente, in futuro dovranno cambiare lavoro, e chi invece entra nel mercato del lavoro avra’ bisogno di investimenti per la ‘transizione‘”.
E, sugli obiettivi in particolare della ricerca ‘Wires’, è intervenuto Michele Tiraboschi, giuslavorista e direttore del Centro studi internazionali e comparati ‘Marco Biagi’. “Questa ricerca – ha spiegato Tiraboschi – punta ad analizzare se i lavori ‘verdi’ rappresentano davvero una nuova opportunita’ per le donne, e non un rischio, come da alcuni elementi e’ possibile percepire. Va innanzitutto verificato se si va a creare occupazione aggiuntiva a quella già esistente o si vanno a sostituire posti di lavoro che si perdono in altri settori. E poi si deve analizzare -ha aggiunto- se si crea occupazione bilanciata a livello di parità di genere. A mio parere comunque è necessario non creare dei settori di nicchia, che poi nel giro di qualche anno potrebbero deluderci, ma piuttosto formare delle persone che sappiano utilizzare le nuove tecnologie in un’ottica di sviluppo ‘verde’“.

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