Le scorie radioattive stoccate in Francia provengono principalmente dalle centrali nucleari – il 59% -, ma anche dai laboratori di ricerca – il 26% -, dalle attivitĂ militari – 11% -, dall’industria non nucleare – 3% – e dal settore medico – 1% -, secondo l’ultimo inventario pubblicato ieri dall’Agenzia nazionale per la gestione dei rifiuti radioattivi – si può scaricare dal sito istituzionale dell’organizzazione.
Alla fine del 2010 il volume complessivo era di 1,3 milioni di metri cubi, e dovrebbe raggiungere i 2,7 milioni di metri cubi nel 2030 – ovvero circa due chilogrammi all’anno per ogni abitante della Francia.
Tra i rifiuti ad alta attivitĂ , che sono rappresentati in gran parte dal trattamento dei combustibili usati nei reattori nucleari francesi. Alla fine del 2010, questi rifiuti rappresentavano solamente lo 0,2% del totale prodotto, ed occupavano uno spazio pari a 2.700 mÂł.
La loro entitĂ limitata non ci deve trarre in inganno. Questi rifiuti rappresentano il 96% della radioattivitĂ totale dei rifiuti nucleari, in ragione di diversi miliardi becquerel per grammo.
Possono avere una vita corta o lunghissima, come il Nettunio 237 il cui perido radioattivo – ovvero il tempo necessario a far ridurre del 50% la sua radioattivitĂ – supera i milioni di anni.
Ci sono poi le scorie a media attivitĂ e a lunga vita, il cui periodo radioattivo supera i 31 anni, e hanno un volume di 40.000 mÂł – il 3% dei rifiuti totali. Questi rifiuti, insiemi a quelli ad altĂ attivitĂ sono destinati a finire, a grandi profonditĂ , nel Centro industriale di stoccaggio geologico che dovrebbe aprire nel 2025 a Bure.
Il resto è costituito da scorie a debole o debolissia radioattività , rappresentata ad esempio dal cemento proveniente dallo smantellamente di vecchie centrali nucleari.
Vi ho riportato questi dati per due motivi: da una parte anche in Italia abbiamo sul groppone delle scorie radioattive. Noi però non ne sappiamo quasi nulla.
L’altra ragione è per mostrare come l’energia nucleare sia in realtĂ il mezzo piĂą dispendioso per produrre energia. Il costo per immagazzinare le scorie radioattive per un tempo quasi infinito viene scaricato sulla collettivitĂ . Bell’affare…