Batterio killer nei cetrioli: controlli anche in Italia

Già da sabato scorso i Nas stanno controllando i cetrioli provenienti dall’area Euro per verificare la presenza dell’escherichia coli, il batterio che ha causato infezioni in diverse aree dell’euro e dieci vittime in Germania. I controlli sui cetrioli in Italia non hanno ancora dato esiti di contaminazione, ma il sistema sanitario resta in allerta sull’evoluzione dell’epidemia.

Del resto – rassicurano gli esperti che dtanno eseguendo i controlli di routine – tutte le persone contagiate sin’ora provenivano dalla Germania, da dove dunque è partita l’epidemia. Il ceppo tedesco, aggiungono, è un ceppo molto raro, che dà problemi soprattutto agli adulti. A differenza dei normali contagi (come per l’influenza), le persone che hanno contratto il batterio non sono contagiose. Il contagio può però avvenire se si entra in contatto con le feci di un bimbo che si è ammalato.

Cuccioli di leopardi e pantere nelle valigie

 Aveva riempito le sue valigie di cuccioli di leopardi, pantere, scimmie e perfino di un orso. E come se nulla fosse ha cercato di imbarcarsi, con tanto di biglietto di prima classe, su un volo diretto a Dubai. Ma le autorità di sorveglianza dell’aeroporto di Bangkok, in Thailandia, lo hanno fermato per tempo e gli hanno sequestrato tutti i cuccioli di animali, affidandoli alle cure dei veterinari. L’uomo, un 36enne con cittadinanza degli Emirati Arabi Uniti, è stato bloccato mentre si trovava in fila per il check in da alcuni agenti in incognito impegnati proprio sul fronte della lotta al traffico di animali. Lo stavano tenendo d’occhio da tempo e quando sono stati certi di avere a che fare con un trafficante, sono usciti allo scoperto e lo hanno ammanettato.

Agente contro scoiattolo a colpi di spray

 Un video caricato su YouTube nel quale si vede un agente di polizia che attacca uno scoiattolino con dello spray al peperoncino ha provocato un’ondata di proteste e forti discussioni nella blogosfera. Il poliziotto difende il suo intervento. Si è messo fra gli alunni di un istituto scolastico e l’animale perchè immaginava che il piccolo roditore avesse la rabbia. Attaccandolo con lo spray urticante avrebbe dunque solo cercato di tutelare i ragazzi dall’animale apparentemente malato.
La curiosa vicenda, alla quale anche i grandi organi d’informazione Usa hanno dato ampio spazio, arriva dal Texas.

Ad Abbottabad anche un «Seal» a 4 zampe

 Anche la sua identità, come quella di tutti gli 80 elementi del commando che ha partecipato all’irruzione nel covo di Abbottabad in cui si nascondeva Osama Bin Laden, alla fine è rimasta sconosciuta. Non sappiamo il suo nome, la sua provenienza, la sua storia. Neppure conosciamo la sua razza. Quello che è certo è che un pezzo della storia del blitz che ha segnato la fine del leader di Al Qaeda porta anche la sua firma. Anzi, la sua impronta. Perché c’è anche un cane tra quelli che l’America considera i suoi nuovi eroi nazionali. E il New York Times ha pensato bene di dedicare a questo eroico cane un lungo ed appassionato ritratto.

Islanda: ucciso un altro orso bianco

 Per gli orsi polari l’Islanda non é una terra felice: martedì la polizia ha abbattuto un orso polare di quattro anni, il quarto esemplare in pochi anni. Come i suoi predecessori anche stavolta il plantigrado aveva viaggiato per centinaia di chilometri in mare prima di arrivare all’isola. Jón Gnarr, il comico diventato sindaco di Reykjavik col suo Partito Migliore, aveva conquistato il Paese impegnandosi per una maggiore tutela degli orsi bianchi. Una promessa che finora non è stata mantenuta.
L’allarme è stato lanciato lunedì da un gruppo di pescatori islandesi: su una spiaggia remota in Islanda hanno individuato un orso polare. Con ogni probabilità il grosso mammifero sarebbe approdato in Islanda viaggiando dalla Groenlandia per centinaia di chilometri in mare aperto a bordo di un lastrone di ghiaccio staccatosi dalla calotta polare.

Ecco il resort per cani orfani dei padroni

 Spesso un cane diventa un membro della famiglia a tutti gli effetti. E allora la preoccupazione, triste ma inevitabile, di molti anziani è che fine farà il proprio cucciolo quando non ci saranno più. Per rispondere a questa esigenza DoggyBag, neonata associazione torinese che sta mettendo in piedi un progetto per realizzare una sorta di casa di riposo per cani.
L’associazione, istituita a marzo di quest’anno, è stata pensata, voluta e realizzata da cinque signore con la passione per gli animali: Nicoletta Bolaffi, Cristina Donati, Paola Giubergia, Silvana Peyrani e Luisa Roscio. «Vorremmo aiutare gli anziani che spesso sono angosciati al pensiero che il cane che ha condiviso con loro la vita finisca in un canile o in mezzo a una strada», spiegano.

Il ritorno del gipeto sulle Alpi. E’ nato Siel, il primo da 100 anni

 Il Parco del Gran Paradiso ha un nuovo nato tra gli animali selvatici, tra gli uccelli. E’ un maschietto, si chiama Siel («cielo» nel dialetto valdostano), vive a Valsavarenche dove è appena uscito dal suo guscio. E’ un gipeto e questo fa della sua nascita un grande evento naturalistico. Dall’ultima schiusa delle uova di questi uccelli sono passati almeno 98 anni. Questo rapace fu per anni abbastanza diffuso nelle Alpi, almeno fino ai primi del 900, quando la sua presenza cominciò a diminuire. La causa? L’uomo e i suoi abbattimenti. L’ultimo esemplare di questo rapace fu ucciso nel 1913, nella Val di Rhêmes; da allora il gipeto sparì.

San Marino, cani avvelenati all’Esposizione Internazionale Canina

Sarebbe un liquido la sostanza velenosa che ha avvelenato tre cani, uccidendone due, iscritti alla 29/a Esposizione Internazionale Canina organizzata nel weekend a San Marino dal Kennell Club. I volontari dell’Apas, associazione animalista sammarinese, hanno raccolto la testimonianza di un tedesco che ha raccontato di aver raccolto da terra i vetri di una bottiglia rotta e di averla gettata in un cassonetto; il suo cane si sarebbe sentito male subito dopo aver annusato la mano con la quale quale il padrone aveva toccato i resti della bottiglia.
Siamo andati a recuperare i cocci della bottiglia – spiega Emanuela Stolfi, presidente dell’Apas – per consegnarla alla gendarmeria per le analisi“.

Aereo sperimentale “Solar Impulse” in volo verso Bruxelles

L’aereo sperimentale Solar Impulse è decollato dall’aeroporto militare svizzero di Payerne per effettuare il suo primo volo internazionale, che porterà l’apparecchio a energia solare fino a Bruxelles. L’aereo progettato dallo svizzero Bertrand Piccard è decollato alle 7.40 del mattino e l’arrivo è previsto alle 21: l’apparecchio è già entrato nella storia dell’aviazione nel luglio del 2010, volando senza scalo per 24 ore con l’ausilio dei soli pannelli solari e delle batterie. Il “Solar Impulse” sarà presentato a Bruxelles il 23 maggio, per poi raggiungere un mese dopo l’aeroporto parigino di Le Bourget, dove sarà l'”invitato speciale” del 49esimo Salone Internazionale dell’Aeronautica.