In Spagna e in Svezia arrivano le ambulanze a metano: così si risparmia e si inquina meno

 La Spagna e la Svezia danno l’ ok ad alimentare le ambulanze con il metano. Dieci nuove vetture per il soccorso sanitario alimentate con il carburante verde sono infatti da poco entrate in servizio a Saragozza. Ma la Spagna non è l’ unica nazione in cui questo carburante è stato ritenuto adatto anche per le ambulanze. Da pochi mesi, infatti, anche in Svezia, e precisamente a Stoccolma, è in servizio un’ ambulanza alimentata a metano con risparmi di oltre duemila euro l’ anno a vettura sul carburante previsti dall’ ente svedese che gestisce i veicoli di pronto soccorso.

LE AMBULANZE A METANO
A darne notizia è l’ Osservatorio Metanauto, struttura di ricerca sul metano per autotrazione, che riferisce che a Stoccolma il veicolo utilizzato come ambulanza è un Mercedes-Benz Sprinter Ngt, che garantisce un’ autonomia di 1.200 km grazie alla possibilità di funzionare sia a benzina che a metano. Secondo le stime della compagnia che organizza il servizio di ambulanza a Stoccolma, riferisce ancora l’ Osservatorio Metanauto, l’ uso di questo veicolo può garantire di risparmiare annualmente fino a quasi 2.000 euro nella spesa per il carburante.

Mobilità sostenibile: arriva il bus elettrico che si ricarica alla fermata

 Le pensiline si trasformano in stazioni di rifornimento elettrico per bus che si muovono in città grazie a batterie in grado di ricaricarsi in pochi istanti. Non è fantascienza, ma ciò che avviene da qualche mese su una linea di trasporto di Shanghai, i cui veicoli sono alimentati grazie a dei supercondensatori al carbone attivo, detti ultracapacitor.

GLI ULTRACAPACITOR

Una tecnologia pronta all’ uso, in grado di migliorare la qualità dell’ aria: per dimostrarlo ulteriormente un minibus alimentato allo stesso modo accompagnerà gli studenti dell’ Università di Washington in giro per il campus. Ma presto questi veicoli potrebbero muoversi per le strade di New York, Chicago e in alcune città della Florida.
Fantascienza? No, in realtà gli ultracapacitor esistono da una quarantina d’ anni, ma le loro dimensioni erano troppo grandi per consentire una loro applicazione nel settore dei trasporti. Un inconveniente risolto grazie al lavoro del Mit di Boston, che li ha perfezionati, riducendone le dimensioni, aumentandone l’ efficienza e rendendone possibile la produzione a livello industriale.

Gaeta ottiene il marchio Ecolabel: l’ ecosostenibilità qui è di casa

 Niente porzioni monodose per gli alimenti ed i prodotti per l’ igiene, uso di detersivi concentrati o con ricariche, risparmio idrico e raccolta differenziata, almeno due lampade a basso consumo in ogni camera e tecnologie per il risparmio energetico negli spazi comuni, carta ecologica e riciclata, ma anche promozione del territorio, dei prodotti locali e di forme di trasporto collettivo, nonché azioni di contenimento dell’ inquinamento acustico e coinvolgimento del turista nei comportamenti eco-sostenibili.
A tre anni dalla firma dell’ intesa, siglata da Legambiente, Comune di Gaeta e imprese turistiche, che ha portato a Gaeta il marchio Ecolabel di Legambiente Turismo, è più che buono il livello di ecosostenibilità raggiunto dalle strutture ricettive locali che aderiscono al progetto “Consigliato per l’ impegno in difesa dell’ ambiente“.

IL MARE DEL LAZIO HA L’ ETICHETTA ECOLOGICA
E’ quanto è emerso nel corso dell’ incontro che si è svolto tra gli amministratori comunali e i gestori dei quattro alberghi e due stabilimenti balneari aderenti, nell’ ambito della tappa a Gaeta della Goletta Verde nel Lazio, la quarta campagna regionale di informazione e analisi sul litorale e il mare del Lazio, organizzata da Legambiente Lazio con il contributo della Regione Lazio assessorato all’ Ambiente e alla Cooperazione tra i popoli. Il marchio Ecolabel rappresenta l’ etichetta ecologica che contraddistingue le strutture ricettive che adottano misure per ridurre l’ impatto delle proprie attività sull’ ambiente e per promuovere il territorio circostante, senza rinunciare alla qualità e al comfort, anzi.

Green day: dalla Toscana a Copenhagen per combattere i cambiamenti climatici

 Porteremo a Copenaghen le nostre proposte per uno sviluppo sostenibile e organizzeremo un Green Day per presentare anche ai toscani i nostri progetti. E’ necessario che i Governi coinvolgano le Regioni, che si apra una nuova fase di dialogo, perchè è dai territori che può venire una risposta ai problemi che abbiamo di fronte. Le Regioni possono svolgere un ruolo fondamentale nel combattere i cambiamenti climatici“. E’ stato questo uno dei passaggi chiave del discorso che il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, ha tenuto oggi a Bruxelles durante la riunione plenaria del Comitato delle Regioni d’ Europa, nella sessione dedicata a alle Risposte regionali e locali e ai cambiamenti climatici.

IL GREEN DAY IN TOSCANA
Il Green Day della Toscana si terrà a fine novembre, a pochi giorni dal vertice mondiale sul clima di Copenaghen, in programma dal 7 al 18 dicembre prossimi. La giornata verde sarà l’ occasione per illustrare la via toscana verso il vertice ambientale, con l’ illustrazione del contributo che la Regione sta dando all’ abbattimento dei gas serra, all’ adattamento ai cambiamenti in atto e per lo sviluppo della green economy.

Nucleare: entro il 2020 il primo Kwh di energia nucleare, parola di Scajola. E l’ ambiente?

 Alla fine di questa legislatura metteremo la prima pietra del nucleare per arrivare entro il 2018/2020 ad avere il primo chilowattora prodotto con energia nucleare nel nostro Paese“. Lo ha annunciato qualche giorno fa il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola intervenendo a La telefonata su Canale5.
Il ministro ha ribadito che questo avviene “nell’ interesse dei cittadini e delle imprese italiane. Nonostante le difficoltà e i trabocchetti che ogni giorno troviamo, noi – ha detto – paghiamo l’energia il 30% in più degli altri paesi. Abbiamo bisogno di difendere l’ ambiente. Dobbiamo rientrare nel nucleare in tempi veloci. Lo facciamo tutti i giorni con grande impegno per rispettare la tabella di marcia”.

Ma da Legambiente parte il contrattacco: “Basta con i proclami, il Governo dica esattamente dove vorrebbe costruire le centrali“.

Liguria: ambiente naturale ed aree protette

 La Liguria rimane una delle Regioni d’ Italia più interessanti e più belle dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, caratterizzata da una ricca varietà di ambienti che spaziano dai suggestivi panorami della costa, con spiagge, scogliere, baie e promontori, al rigoglioso entroterra, dove la catena delle Alpi si congiunge con quella degli Appennini.

I RISCHI DELL’ URBANIZZAZIONE IN LIGURIA
Il territorio ligure è storicamente soggetto a gravi eventi alluvionali a causa della particolare conformazione idrografica e dei processi di urbanizzazione avvenuta sul territorio, che determinano, in caso di precipitazioni di elevata intensità, l’ inondazione di vaste aree in ambiente urbano, specie in corrispondenza dei tratti più vicini alle foci dei corsi d’ acqua, i cui alvei sono stati molto spesso cementificati per ottenere spazio per l’ urbanizzazione.

Cambiamenti climatici e sviluppo: a pagare saranno i più poveri

 Surriscaldamento del pianeta e cambiamenti climatici costeranno ai paesi in via di sviluppo 475 miliardi di dollari all’ anno entro il 2030, contro i 10 miliardi di oggi. L’ allarme è stato lanciato dalla Banca Mondiale nel rapporto “Development and climate change“, presentato a Istanbul nel corso dei lavori per l’ assemblea annuale. Secondo le stime degli economisti di Washington, anche solo 2 gradi centigradi di surriscaldamento della terra potrebbero tradursi in una riduzione permanente del Pil tra il 4 e il 5% in Africa e Asia del Sud. Secondo le stime la Banca Mondiale, entro il 2030 i paesi in via di sviluppo dovranno così spendere 75 miliardi all’ anno per adattarsi ai cambiamenti climatici e altri 400 miliardi per mitigarne l’ impatto.

Nucleare: il 60% degli italiani è contrario e se la centrale è vicino casa i contrari diventano l’ 83 per cento

 Enel sbandiera i dati di un sondaggio tenutosi a un seminario in Francia, annunciando trionfante che il 40% degli italiani é favorevole alla costruzione di centrali nucleari (il 12% è molto favorevole, il 28% lo è abbastanza). Forse dimentica che se il 40% si dice favorevole, un 60% rimanente (la netta maggioranza) è per forza contrario…
Ma non è tutto… La percentuale dei sì scende al 17% se la risposta non é più in generale ma riguarda la “propensione ad accettare o rifiutare una centrale nucleare nei pressi di dove si abita“: in questo caso dice no l’ 83% degli italiani. Di questi, il 52% è sul fronte di una opposizione ancora più netta: “non lo accetterei e farei di tutto per impedirlo“, risponde.
Insomma, la centrale sì, ma a casa d’ altri… non sarà il sintomo che allora c’ è qualcosa che non va con l’ energia nucleare?

Il nucleare in Italia diventa realtà: la prima centrale attiva dal 1 luglio 2020

 Gli esperti di Enel considerano “un obiettivo realistico” l’ ingresso in servizio della prima centrale nucleare in Italia il primo luglio 2020. Poi ogni 18 mesi l’ avvio degli altri reattori del progetto per il nucleare in Italia di Enel con l’ alleata francese Edf. La selezione del primo sito è attesa per il 10 ottobre 2010, dopo la pubblicazione dei criteri per la scelta, attesi non prima del prossimo luglio. La prima colata di calcestruzzo per l’ edificio del reattore è prevista per il 9 luglio 2015.

LA STIMA DEI TEMPI
E’ una stima dei tempi che viene indicata da Enel come “ragionevole” considerando non solo gli aspetti tecnici ma anche l’ impatto del dibattito che si accenderà sulla scelta dei siti dove costruire le centrali e la possibile tempistica per la definizione del quadro normativo e per l’ iter burocratico. Le scadenze previste sono state indicate nel corso di un seminario in Francia dove Edf (con Enel che partecipa all’ investimento con una quota del 12,5%) sta costruendo il terzo reattore della centrale di Flamanvile, un progetto di ultima generazione che rappresenta il modello per la costruzione delle centrali nucleari di Enel in Italia.