Erba Gatta

 L’erba gatta, Nepeta Cataria L., è una pianta erbacea perenne usata in erboristeria e in cucina, della famiglia delle Labiatae, oggi Lamiaceae. Questa pianta erbacea perenne è una delle innumerevoli varietà di mente che si trovano nei campi e nei prati d’Europa.
Questa pianta erbacea perenne usata in erboristeria e in cucina è conosciuta anche come Cataria, Erba gattaia, Menta selvatica, Menta dei gatti, Gattaria, Menta cataria, Menta dij gat, Ortica pelosa.
L’Erba Gatta è alta da 50 cm a 1 metro; il fusto di questa pianta erbacea perenne usata in erboristeria e in cucina è villoso, grigiastro, eretto e ramificato. Le foglie sono picciolate, ovali-cuoriformi, dentate. Questa pianta erbacea perenne usata in erboristeria e in cucina fiorisce da maggio ad agosto con degli spicastri densi che formano una pannocchia di fiori bianco rosati, punteggiati di rosso.

Allocco -3-

 I giovani dell’allocco non volano se non quando sono sicuri e solo su brevi distanze, ma, in autunno, quando sono in cerca di un proprio territorio, vagano in parecchie direzioni, allontanandosi fino a oltre 200 km dal luogo d’origine. Questo uccello rapace notturno ha bisogno in media di 60 g di cibo al giorno, pur riuscendo a consumarne fino a 170 g. La dieta di questo animale selvatico comprende 45 specie di mammiferi e un centinaio di uccelli.
Ciascuna delle due borre, della dimensione di 48 mm di lunghezza e 24 di larghezza, che questo uccello rapace notturno rigetta ogni giorno, mentre caccia, contiene ciò che rimane dei suoi pasti: da 2 fino a 5 prede e talora fino a 8 o 9. In quarantott’ore un allocco particolarmente ingordo può produrre quattro borre con i resti di 20 arvicole e 3 topi selvatici.

Allocco -2-

 Il periodo riproduttivo di questo uccello rapace notturno va da marzo a giugno. Durante la cova la femmina di questo uccello rapace resta nel nidi e il maschio va a procurarsi il cibo. L’allocco è un uccello che depone mediamente da due a quattro uova, ad intervalli non regolari e fa solo una covata. L’incubazione dura un mese, i piccoli di allocco iniziano a volare dopo 5 settimane dalla schiusa. Per raggiungere l’autosufficienza questo animale selvatico ha bisogno di 4 mesi.
Se la stagione è brutta e il cibo scarseggia, il maschio di questo uccello rapace non può tornare molto spesso al nido e anche la femmina può essere costretta ad abbandonarlo. Se la femmina di allocco è costretta ad abbandonare il nido e non può tornare in tempo per la cova, le uova si possono raffreddare e non arriveranno mai alla schiusa. In condizioni normali le uova di questo animale selvatico si schiudono a intervalli di pochi giorni, in modo che il primo nato sarà il più grosso, mentre l’ultimo il più piccolo.

Allocco -1-

 L’allocco, Strix aluco L. 1758, è un uccello rapace della famiglia degli Strigidi, un gufo. L’allocco è il più comune e ampiamente diffuso degli Strigidi europei; in Italia si trova ovunque, tranne che in Sardegna. Questo rapace notturno si distingue dal barbagianni per le dimensioni maggiori e il colore complessivamente molto più scuro. E’ un uccello è stanziale e strettamente notturno, vive in zone boschive miste di conifere e di caducifoglie. L’allocco non costruisce alcun nido ma utilizza cavità di ogni genere negli alberi e nelle rovine, spesso occupa anche tane di tasso e di coniglio. Questo animale selvatico è un rapace notturno dalla testa grossa e tondeggiante, presenta dischi facciali bruno-grigiastri. Gli occhi di questo uccello sono neri, a differenza degli altri Strigidi, e non possiede i ciuffi auricolari, quei “cornetti” che caratterizzano molti altri gufi, il piumaggio è bruno fulvo o marrone-grigio nella parte superiore, macchiettato e striato, e bianco con strisce e macchie marroni nella parte inferiore.

Anche il padrone occasionale paga per i danni del cane: la sentenza della Cassazione

 Anche il padrone occasionale che si trova temporaneamente a passeggiare con Fido paga per le aggressioni dell’animale. Lo sancisce la Cassazione secondo la quale chi porta a spasso il cane, al di là della “proprietà in senso civilistico“, risponde per gli eventuali danni causati dall’animale se non custodito con guinzaglio e museruola.

Il caso
In questo modo, la Quarta sezione penale ha convalidato una condanna per lesioni colpose nei confronti di una coppia marchigiana, Antonio L. e Bambina D. N., per avere omesso di custodire con le dovute cautele il loro cane che, portato a spasso senza guinzaglio né museruola, aveva morsicato la gamba destra di Maria Luisa P. causandole lesioni dalle quali era derivata una malattia guaribile in dieci giorni.

Slittamento del divieto dei test animali per i cosmetici: la Lav scende in piazza ad aprile

 I test dei cosmetici sugli animali hanno una data di scadenza, il 2013. Fino al marzo di quell’anno, infatti, rimangono praticabili cinque prove su animali, fortemente invasive, sottolinea la Lega antivivisezione (Lav): tossicità per uso ripetuto, inclusi sensibilizzazione cutanea e cancerogenicità, tossicità riproduttiva, tossico cinetica. Ma è ancora aperto il dibattito su un possibile slittamento del divieto totale, contro il quale la Lav scenderà in piazza ad aprile. Il 2013 potrebbe dunque essere l’anno decisivo: grazie a un battaglia di decenni, portata avanti dalla Lav e da numerose associazioni animaliste europee – evidenzia una nota – dovrebbe scattare il divieto, a livello comunitario, di testare e commercializzare materie prime cosmetiche sperimentate su animali, stabilito dalla Direttiva CE 2003/15. Tale divieto, purtroppo, rischia di essere nuovamente posticipato.

Nucleare: rischio di contaminazioni alimentari da radiazioni. Aumenta il rischio tumori

 Il rischio nucleare che dal Giappone tiene l’intero pianeta con il fiato sospeso minaccia la catena alimentare. Le sostanze radioattive che si propagano nell’aria da Fukushima potrebbero contaminare acqua e alimenti, facendo lievitare il rischio tumori. A correre maggiori pericoli i più indifesi: bambini e feti, ovvero piccoli che aspettano di venire al mondo. Secondo gli esperti, l’esposizione a materiale radioattivo può dare il la a vari tipi di cancro e le probabilità di ammalarsi crescono, naturalmente, all’aumentare del livello di radiazioni raggiunto. Ma c’è bisogno di misurazioni più precise, precisano gli addetti ai lavori, per fornire una valida stima del rischio.
Le esplosioni potrebbero esporre la popolazione a radiazioni per lungo tempo – spiega Lam Ching-wan, patologo all’università di Hong Kong nonchè membro dell’American Board of Toxicologists – aumentando il rischio di tumore alla tiroide, alle ossa e di leucemia. I bambini e i feti sono senz’altro i più vulnerabili. Per alcuni – aggiunge Lam, le cui dichiarazioni stanno rimbalzando sulle principali testate internazionali – anche una piccola quantità di radiazioni aumenta il rischio di cancro“.

Il programma R.E.A.D., il cane che aiuta a leggere

 R.E.A.D. (Reading Education Assistance Dog), è un programma di aiuto e di incoraggiamento alla lettura a voce alta per bambini e ragazzi con l’ausilio di cani addestrati come dei veri e propri cani da terapia. Il programma R.E.A.D. È nato negli U.S.A. E ora si sta difondendo un po’ ovunque nel mondo, ma principalmente in Gran Bretagna.
I cani del progetto R.E.A.D. aiutano a leggere bambini e ragazzi con il semplice incoraggiamento, senza esprimere dei giudizi. Questo modo di operare favorisce l’apprendimento di bambini e ragazzi che hanno problemi di dislessia, balbuzie e altri tipi di handicap e anche tutti quei bambini che hanno una scarsa autostima dovuta a cause differenti che di solito trovano delle difficoltà ad interagire con delle persone ma non con degli animali.

Foreste Casentinesi

 Il Parco Nazionale Foreste Casentinesi è stato istituito con D.P.R. del 12 luglio 1993 “Istituzione dell’Ente Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna”. Si estende per circa 36.843 ettari, ripartiti in quattro zone a tutela differenziata, come previsto dal Piano del Parco.
La “Zona A di riserva integrale”: comprende aree di eccezionale valore naturalistico, in cui l’antropizzazione è assente o di scarso rilievo e nelle quali l’ambiente naturale e la biodiversità sono conservati nella loro integrità; sono destinate alla salvaguardia ed al mantenimento degli equilibri biologici ed ambientali in atto, alla prevenzione ed all’eliminazione di eventuali fattori di disturbo endogeni ed esogeni.

Asaro

L’asaro, Asarum europaeum, L., appartenente alla famiglia delle Aristolochiaceae, è una piccola pianta erbacea perenne, usata in erboristeria, facilmente riconoscibile che tappezza il terreno nei boschi di latifoglie. Questa pianta