Cibo sostenibile: le alghe, verdure dei mari

di Redazione 204 views0

 Sono molti i paesi dove le alghe vengono normalmente usate per l’ alimentazione umana. In Cina e in Giappone (ma anche in Islanda, Inghilterra e Svezia) le alghe sono state sempre fonte di ricchezza e di sostentamento per la popolazione.
Lessate, fritte, in gelatina (l’ agar-agar giapponese, per esempio), in sfoglie secche o in aggiunta a deliziose zuppe, le alghe verdi, brune, rosse e azzurre (il loro colore dipende dall’ energia luminosa che riescono a immagazzinare) rappresentano un alimento particolarmente ricco di vitamine e di sali minerali, indispensabili per riequilibrare e disintossicare il nostro organismo.

I TIPI DI ALGHE CHE SI MANGIANO
Le numerose varietà di alghe esistenti, le più usate nell’ alimentazione (vegetariana e macrobiotica in particolare) sono quelle Hijigri, Kombu, Nori e Wakame, oltre alle lattughe di mare e alle Dilcee.

ALGHE HIJIKI
Usate in tutto il Giappone come antipasti, sono ottime anche contro la caduta dei capelli.

ALGHE KOMBU
Sono le più usate in Estremo oriente. Secche, a lamelle, sono in genere insacchettate; vengono aggiunte come completamento in molti cibi o usate come spuntini.

ALGHE NORI
Vero e proprio concentrato di vitamina U (fattore alimentare anti-ulcera), sono note soprattutto perché vengono usate per preparare il sushi.

ALGHE WAKAME
Sono alghe brune, originarie dei mari giapponesi. In Giappone si trovano anche fresche (solo scottate in acqua bollente), mentre per l’ esportazione vengono essiccate.

LATTUGHE DI MARE
Si presentano verdi o rosse, anche nel Mediterraneo. Si mangiano in insalata.

ALGHE DILCEE
Assai stuzzicanti e carnose, vengono consumate in zuppe in Canada e Gran Bretagna.

LA SPIRULINA
Si tratta di un’ alga azzurra (benché sia di colore verde scuro) dalla forma stretta e allungata, a spirale (da qui il nome), diffusa nelle acque salmastre (privilegia le zone tropicali e subtropicali). Essa è particolarmente ricca di proteine, amminoacidi essenziali e lipidi, ma contiene anche alcune vitamine, che le conferiscono proprietà antiossidanti degne di nota.
L’ utilizzo alimentare di quest’ alga è molto antico: pare infatti che risalga al tempo dei romani, che la destinavano all’ alimentazione delle popolazioni africane. Ma è presente anche nella dieta delle civiltà precolombiane, come riferì lo spagnolo Cortés, che nei primi anni del Cinquecento assoggettò l’ impero Azteco.

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