Nel 2050 le Alpi resteranno senza ghiaccio

La situazione ambientale è preoccupante ormai da diverso tempo e quello dello scioglimento dei ghiacciai è un problema già concreto, che però darà ulteriori problemi nei propri decenni, quando il processo subirà anche un’accelerazione.

Secondo il rapporto del Servizio glaciologico lombardo, anche le alpi lombarde sono a serio rischio ed entro il 2050 resteranno senza ghiacciai. Sembra che quella data rappresenti il nuovo 2012, oltre all’anno in cui si scioglieranno quasi tutti i ghiacciai, tuttavia, è considerato anche l’anno in cui buona parte della popolazione mondiale avrà detto addio alla carne.

Sarebbero 203 i ghiacciai italiani a rischio, almeno per quanto riguarda la Lombardia, nelle province di Sondrio, Brescia e Bergamo. I ghiacciai delle suddette zone, secondo gli studi hanno perso già il 24% del loro volume tra il 1991 e il 2007, con 90 km quadri su 110 iniziali, di superficie.

Negli ultimi anni, però, i ghiacciai hanno perso ancora più massa, arrivando a 700 milioni di metri cubi di ghiaccio sciolto, come ha spiegato Luca Bonardi, dell’Università di Milano:

In soli cinque anni abbiamo perduto quasi un quinto dei volumi glaciali della regione: una massa d’acqua superiore a quella del lago Trasimeno.

E vista l’estate caldissima appena trascorsa (ed anche adesso le temperature non sono scese di molto), si iniziano a fare i primi bilanci di questi mesi afosi. Sembra che in circa due mesi si siano disciolti oltre 150 milioni di metri cubi. Tra i ghiacciai, è sparito quello del Pizzo Varuna, letteralmente. Gli ottanta ettari di ghiaccio che lo componevano, si sono disciolti nel corso del tempo, con maggiore rapidità in questi ultimi anni, fino a portare alla scomparsa del ghiacciaio.

Ovviamente i dati per il futuro sono tutt’altro che rassicuranti ed i provvedimenti presi fino ad ora- i geotessili- non sono serviti a molto. Per i prossimi anni si prevedono estati sempre più afose, che tra le tante cause scatenanti hanno proprio lo scioglimento dei ghiacciai, e pertanto non è possibile immaginare che sulle cime delle alpi lombarde, nemmeno troppo elevate, possano essercene ancora dopo il 2050.

Via Corriere.it

Photo Credits | Thinkstock

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