In Bangladesh l’energia elettrica arriva anche nelle zone rurali

di Redazione 119 views0

 Sembra quasi impossibile pensare che, arrivati ormai nel 2012, ancora molti Paesi del mondo non godano dei privilegi offerti della tecnologia, come molti altri. Occidente vs. Terzo mondo, direbbero alcuni, per farla breve. Eppure in Bangladesh, uno dei Paesi più poveri al mondo, nelle zone rurali la popolazione era ancora sprovvista di energia elettrica.

E’ partita, ormai dal 1996, una vera e propria rivoluzione, c’è da considerare che il 60% della popolazione del Bangladesh non aveva la possibilità di utilizzare l’energia elettrica. Adesso con SHS (Solar Home System), la banca etica Grameen Shakthi ha deciso di promuovere l’energia green su scala più vasta.

Il progetto è costituito da un kit, a sua  volta composto da pannelli solari, batterie e lampade a fluorescenza e led, che ha cambiato la situazione di oltre un milione di cittadini, che prima d’ora non erano abituati a tutto questo progresso, per noi cosa ormai comune e scontata.

Il prezzo di SHS non è nemmeno tanto elevato ed anche i meno abbienti possono riuscire ad averlo. Il prezzo minimo è di 124 dollari, attiva cinque lampadine per tre ore, ma la banca ed altri distributori hanno deciso di andare incontro ad una popolazione prevalentemente povera, permettendo ad ogni cittadino di pagare poco per volta, anticipando il 10% del pagamento e concludendo il resto in 36 rate mensili, per l’equivalente di soli 3 dollari al mese.

Si tratta di un progetto che sta aiutando ed aiuterà moltissime persone senza pesare eccessivamente sui loro portafogli, inoltre si tratta di un obiettivo assolutamente ecologico, che punta a raggiungere il 10% di elettricità tramite energie rinnovabili entro il 2020. Il Governo del Bangladesh ha preso anche provvedimenti per agevolare chiunque voglia investire nell’ambito, anche dall’estero, per incentivare così un’economia green nel Paese. Shs non richiede l’utilizzo di materiali inquinanti nè tantomeno di manutenzione, riduce i costi e le emissioni ed è una risorsa accessibile anche ai meno abbienti, non è un fattore da sottovalutare.

Photo Credits | Thinkstock

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