Le misure anti-crisi di Legambiente

di Redazione 192 views0

Dopo la discussa Manovra del Governo, Legambiente ha deciso di lanciare la sua personale manovra anti-crisi, con l’intento di puntare su politiche ecosostenibili, tenendo alla larga l’inquinamento, in modo tale da poter ottenere le risorse economiche senza spese eccessive.

Se davvero le politiche fossero gestite in maniera consapevole, secondo i dati di Legambiente si potrebbero risparmiare circa 21,5 miliardi di euro, che rientrerebbero nelle casse dello Stato e potrebbero essere utilizzati per nuove politiche, volte a scoraggiare le pratiche inquinanti e pronte a sensibilizzare la collettività dal punto di vista ecologico. Vediamo come sono suddivise:

Acqua, rifiuti, calcestruzzo: Applicare una concessione del 20% dei prezzi di vendita ai materiali edili, 3 euro al metro cubo da addebitare a chi li cava. Si potrebbe revisionare il canone di concessione per l’imbottigliamento delle acque, con un canone di 10 euro a metro cubo imbottigliato, con i soldi recuperati si potrebbe investire nel risanamento e rinnovo dell’impianto idrico. Si potrebbe, infine, aggiungere un’eco-tassa su ogni tonnellata di rifiuti smaltiti in discarica. Da queste soluzioni si potrebbero ricavare oltre trecentomila euro.

Emissioni inquinanti, bollo auto, carburante: Tassa patrimoniale sulle auto di grossa cilindrata, una tassa sulle auto che emettono oltre 100 g di CO2, in questo modo si potrebbero recuperare più di 500 milioni di euro. Passando al fisco, si potrebbe aumentare la tassazione sulle risorse finanziarie fino al 23%, tagliando inoltre tutti gli sprechi ed evitando di appoggiare la costruzione di opere inutili. L’Italia, dopotutto, ne è piena, ci sono numerose strutture mai completate oppure finite ma mai utilizzate. Evitando il discusso Ponte sullo Stretto di Messina ed eliminando i finanziamenti per cacciabombardieri ed altro materiale sulle forze armate, sarebbero molti i milioni di euro recuperabili. In ogni campo, risistemando i costi e le spese, si potrebbero tranquillamente recuperare abbastanza soldi da reinvestire per migliorare la politica economica del Paese e soprattutto seguendo la via ecologista, con politiche pulite ed una rivalutazione dell’ambiente, una risorsa che in Italia potrebbe fruttare molto, se sfruttata sapientemente.

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