Fukushima: aree rese inabitabili per decenni

di Redazione 59 views0

Continuano ad arrivare dati davvero allarmanti da Fukushima, dopo il disastro avvenuto nella centrale nucleare a seguito di un terremoto che rischia di ripetersi nuovamente, dopo la scossa di qualche giorno fa. Le aree intorno alla centrale sono ovviamente contaminate e potrebbero rimanere inabitabili per decenni, proprio a causa dei danni provocati dal sisma dello scorso 11 marzo.
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Il governo prevede di migliorare la situazione in meno tempo possibile, ma il piano di bonifica sarà davvero molto costoso: solo adesso sono previsti ben 130 milioni di dollari da investire nelle opere di bonifica, principalmente nel tentativo di dimezzare le radiazioni presenti sul territorio nell’arco di soli due anni.

Il governo prevede di riuscire a portare la radioattività a 1 millisievert all’anno e quindi far scendere la contaminazione del 40% nell’arco di questo tempo. Il problema rimane quello degli sfollati, che con tutta probabilità non potranno fare più ritorno nel luogo in cui vivevano per una decina di anni e forse anche di più.

Il premier nipponico, Naoto Kan, ha lanciato l’allarme lo scorso 27 agosto:

Non posso negare l’ipotesi che possa passare parecchio tempo prima che la gente sia nelle condizioni di ritornare alle proprie abitazioni e vivere in regioni che hanno concentrazioni radioattive elevate.

E’ stato calcolato che il disastro di Fukushima equivale a 168 bombe di Hiroshima, quelle sganciate nel lontano 9 agosto 1945. Un incubo che torna a ripetersi, in maniera “materialmente” meno disastrosa grazie alla dispersione delle polveri, ma l’impatto e le conseguenze si riscontreranno nel futuro.

Il governo giapponese ha dichiarato la “no entry zone” nel raggio di 20 km dalla centrale contaminata. Sono 80.000 le persone sfollate, che dovranno riscostruirsi una vita altrove, in attesa che le opere di bonifica del governo possano dare i loro frutti. E proprio il governo sembra più intenzionato che mai a risolvere il gravissimo problema che affliggerà il Giappone per molti anni a venire.

 

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