Nucleare: dopo Fukushima è destinato a morire

Il nucleare è destinato a morire“. E’ quanto dice il report 2010-2011 del Worldwatch Institute ‘l’energia nucleare in un mondo post-Fukushima’. Il Wwf si dice d’accordo con quanto stabilito dal rapporto e, tramite la responsabile ‘clima ed energia’ Mariagrazia Midulla, afferma: “secondo il Worldwatch Institute, l’energia atomica ha iniziato la propria parabola discendente già dal 1980 e nel 1990 per la prima volta il numero di reattori arrestati ha superato il numero di avviamenti. Un trend confermato anche dai dati più recenti: all’aprile 2011 risultano in funzione nel mondo un totale di 437 reattori nucleari per 30 Paesi, 8 in meno rispetto al massimo storico del 2002“.

I finanziamenti per il nucleare
Nel documento si legge che nel 2009 gli impianti hanno prodotto 2558 TWh, registrando un calo di 103 TWh (circa il 4%) dal 2006 e che dal 1986 il nucleare ha ricevuto finanziamenti pubblici 5 volte maggiori rispetto alle rinnovabili per il settore Ricerca e Sviluppo. “Il Worldwatch Institute dimostra che per l’Italia il nucleare sarebbe un pessimo investimento economico-finanziario, oltre che un attentato alla sicurezza dei cittadini che ora rischiano persino di non poter votare al referendum del 12 e 13 giugno“, conclude Midulla.

Lascia un commento

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.