Lush rispetta gli animali e l’ambiente

 Si chiamano Lush e fanno cosmetici freschi, tutti realizzati a mano a base di frutta e verdura fresca e biologica e con i migliori oli essenziali, per la tutela dell’ambiente ed uno sviluppo sostenibile. In inglese Lush vuol dire lussureggiante, succoso e appetibile, proprio come i loro prodotti che preparano nel massimo rispetto dell’ambiente, degli animali e della pelle. Hanno ideato e realizzano sempre freschi più di 200 prodotti, tutti profumatissimi ed ecologici, per la tutela dell’ambiente ed uno sviluppo sostenibile.
Lush nasce a Poole, nel sud dell’Inghilterra, nel 1995. A fondarla è un team di 5 esperti di cosmesi naturale uniti dalla comune fede vegetariana e da 20 anni di successo nella realizzazione di cosmetici per i maggiori brand del settore.

Abusi edilizi: in Italia 203 ogni giorno negli ultimi 60 anni

 Breve storia dell’abuso edilizio in Italia”.
Nel suo libro Berdini, docente di Urbanistica presso l’Università di Roma, Tor Vergata e consigliere nazionale del Wwf, calcola che dal 1948 ad oggi siano stati compiuti in Italia oltre 4.600.000 abusi, più di 74.000 ogni anno, 203 al giorno e valuta che il numero degli alloggi abusivi oggi superi quota 1.700.000, con circa 6.000.000 di nostri concittadini che vivono in città abusive.

Energie alternative: gli incentivi al solare non bastano

 Rosa Filippini, presidente di Amici della Terra dichiara, “stralciando il decreto ministeriale sul fotovoltaico dal pacchetto di decisioni da prendere per l’attuazione del Decreto legislativo, Romani sta sconfessando il suo stesso provvedimento“. “La decisione di Romani di adottare il solo DM con gli incentivi per il fotovoltaico, in anticipo rispetto agli altri e in deroga al quadro generale, rischia di ipotecare tutto il potenziale di incentivazione che può realisticamente pesare sulle bollette degli italiani“.

La discriminazione di fonti energetiche più economiche
In questo modo si determina una grave discriminazione verso altre fonti rinnovabili come quelle termiche che hanno il costo più basso, maggiori ricadute per l’industria italiana e che rappresentano il contributo piu’ importante (44%) all’obiettivo europeo” dichiara Filippini.

Campagne ecologiche: Robert Redford contro la miniera nella baia di Bristol

 La leggenda di Hollywood Robert Redford alza la voce contro il progetto di una gigantesca miniera per lo sfruttamento dei giacimenti di oro e rame nella zona della Baia di Bristol, in Alaska: Redford ha acquistato un’intera pagina del New York Times e pubblicato un articolo sull’Huffington Post per denunciare il rischio di una “tragedia ambientale” e contestare un progetto la cui realizzazione rischierebbe di alterare un ambiente incontaminato e selvaggio dove ogni anno tornano a riprodursi milioni di salmoni rossi, che risalgono lungo il bacino della Baia.

Il progetto della miniera
Un consorzio internazionale di cui fanno parte la anglo-australiana Rio Tinto e la britannica Anglo-American, scrive, vuole costruire la miniera di tre chilometri, un progetto non ancora approvato dallo stato dell’Alaska, al quale si oppongono abitanti e pescatori che temono conseguenze irreversibili per l’ambiente. “Io non sono contrario alle miniere. Sono contrario all’idea di aprire mega-miniere in ambienti cui non appartengono“, scrive l’attore.

Aneto -2-

 Questa pianta erbacea usata in erboristeria e in cucina è molto aromatica e può essere confusa con il finocchio. E’ pianta mellifera.
L’aneto è conosciuto fin dall’antichità ed è citato in testi molto antichi e anche nel Vangelo secondo Matteo, dove si dice che nel primo secolo dell’era cristiana, l’aneto era soggetto ad un’imposta come il cumino e le diverse mente.
Dai semi di questa pianta erbacea usata in cucina e in erboristeria si estrae un olio, già conosciuto al tempo dei gladiatori romani, che se ne servivano per cospargersi il corpo prima dei combattimenti. Attualmente, oltre all’impiego medicinale, simile a quello dell’anice verde e del finocchio, i semi dell’aneto si adoperano come condimento dei crauti, delle marinate, dei sottaceti e per profumare i liquori e le confetture.. Le foglie, fresche o secche, sono impiegate per aromatizzare differenti preparazioni culinarie, generalmente le insalate, i pesci, le carni e le salse.

Aneto -1-

 L’Aneto, Anethum graveolens L., è una pianta erbacea annuale usata in cucina ed in erboristeria, della famiglia delle Ombrelliferae. Cresce da 20 a 50 cm in tutta l’Europa meridionale, nei terreni incolti e asciutti e ai margini dei campi coltivati fino a 600 metri.
Questa pianta erbacea annuale usata in cucina ed in erboristeria è conosciuta anche con i nomi di Finocchio bastardo, Anèt, Anitu, A’gneso, Aneto, Neto.
Il fusto dell’aneto è verde, glauco, striato, gracile e cavo; le foglie sono picciolate inguainanti il fusto, le superiori a guaina corta, divise in lacinie filiformi; i fiori sono gialli, raccolti in ombrelle con 15, 30 raggi ineguali, 5 petali interi a punte ricurve verso l’interno; la radice è debole, a fittone, biancastra.

Aparine

 L’aparine, Gallium aparine L., è una pianta erbacea annuale usata in cucina ed erboristeria della famiglia delle Rubiaceae. L’aparine è conosciuta anche con i nomi di Attaccaroba, Reseghetta, Pelalenghe, Rasparella, Erba taca, Grappaela, Ruggemone, Azzeccamme, Scattalingula.
Questa pianta erbacea annuale è alta dai 20 centimetri a 1,50 metri. Cresce nei boschi, lungo le siepi, nelle macchie di pianura e di collina. Il fusto dell’aparine è gracile, rampicante, avvolgente, quadrato, munito di aculei sugli spigoli, rigonfio, peloso ai nodi, ramificato alla base; ha verticilli di 6-8 foglie, lunghe, lineari, a punta dura con la pagina superiore a margini dotati di peli uncinati. I fiori di questa pianta erbacea usata in cucina e in erboristeria, che fiorisce da maggio a ottobre, sono bianchi, piccoli, in cime peduncolate all’ascella delle foglie con una corolla a 4 petali e due carpelli accostati pelosi; il frutto è lungo 3-4 mm, peloso, globuloso, uncinato; la radice è gracile.

Ancusa

 L’ancusa, Anchusa officinalis L., è una pianta erbacea perenne usata in cucina ed in erboristeria, della famiglia delle Borraginaceae, che cresce da 30 a 60 cm nei campi incolti, sulle macerie, nei terreni alluvionali e nei pascoli magri di tutta l’Italia settentrionale fino a 1.800 metri.
Questa pianta erbacea perenne usata in cucina e in erboristeria è conosciuta anche con i nomi di falsa borragine e lingua di bue. L’Ancusa è ruvida al tatto e ricoperta di peli rigidi, ha un fusto fiorale ramoso con foglie ovali allungate, quelle superiori sessili e quelle inferiori ridotte gradatamente a picciolo. Questa pianta erbacea perenne usata in cucina ed in erboristeria fiorisce da giugno ad agosto; i fiori sono blu violacei dal calice persistente con la corolla a tubo della medesima lunghezza del calice.
Le piante della famiglia delle borraginaceae sono piante villose con fiori a corolla tubolare a margini espansi e lobati, suddivisi in cinque petali, con calice persistente che da origine al frutto.

Eco-sartoria a filo d’arte: consegne in bicicletta e materiali biocompatibili a Roma

 Ecosostenibilità, artigianato e bicicletta. Una miscela non esplosiva, ma verde al 100%, che vive tra le mura dell’ecosartoria a filo d’arte, un piccolissimo locale di due piani nella centralissima piazza San Silvestro di Roma. Una bottega nel cuore della capitale dove, quasi da un anno, il giovanissimo Diego Burroni e il suo amico Max Cirella cercano di trasmettere l’amore per la salute del pianeta conciliando il saper fare artigianale di Eva, Silvino originario di Capo Verde, Natalia e del maestro Antonio, con il rispetto per l’ambiente facendo le consegne rigorosamente in bicicletta ed usando materiali biocompatibili.

La moda può essere amica dell’ambiente
Questa avventura -spiega a LABITALIA Diego Burroni- è nata con il mio socio e amico Max Cirella. Frequentando l’ambiente della moda abbiamo sentito l’esigenza di metterci in proprio e così abbiamo pensato ad aprire un’attività in centro. Max ha trovato un locale in disuso con vecchie cabine telefoniche e dopo innumerevoli pratiche burocratiche lo abbiamo preso“.

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