Bioedilizia: arriva l’uovo di struzzo con gli occhi di mosca

di Redazione 167 views2

 Gli edifici del futuro? Saranno a forma di uovo. Questa l’idea che sta alla base di un nuovo ‘edificio bioclimatico’, biocompatibile a basso consumo energetico che sfrutta le risorse ambientali attraverso l’orientamento e la forma della struttura. ‘L’uovo di struzzo con gli occhi di mosca‘. E’ questo il nome dell’edificio progettato dall’architetto Giuseppe Magistretti dello studio di progettazione ‘Archingegno’ di Milano, che opera nel settore delle energie rinnovabili occupandosi in modo particolare della ricerca tipologica di manufatti edilizi ecologicamente compatibili ed energeticamente autosufficienti.

COPIARE DALLA NATURA
Un progetto che osserva i fenomeni naturali e i criteri seguiti dalla natura (nella sua complessita’ del mondo vegetale ed animale), traendo da questi gli insegnamenti per un equilibrio simbiotico tra uomo e ambiente costruito. Ma come nasce l’idea di costruire un’edificio a forma di uovo di struzzo? “Non si tratta di eclettismo. L’uovo è una forma quasi perfetta perchè genera la vita ed è, quindi, l’elemento placebo che può garantire certi standard qualitativi” spiega Magistretti all’ADNKRONOS.

I VANTAGGI DELLA FORMA
Ma non solo. Questa forma “è la più contenitiva per la dispersione termica“. Un edificio a sezione ellittica, infatti, presenta le migliori caratteristiche per conservare il calore d’inverno e rimanere fresco d’estate. Questa convinzione si basa sul fatto che un edificio di questo tipo combina il massimo volume utile con la minima superficie esterna e offre la minima resistenza aerodinamica ai venti.
Inoltre, essendo l’involucro esterno strutturato con una maglia esagonale contenente un’ampia superficie vetrata, si è pensato di risolvere il problema della filtrazione dei raggi solari e della regolazione dell’intensità luminosa, con un altrettanto singolare sistema di difesa congegnato a somiglianza dell’occhio di mosca.

L’OCCHIO DELLA MOSCA
Le caratteristiche di questo organo prevedono un doppio sistema di filtrazione e regolazione della luce, compatibile con una maglia strutturale. Assimilato alle superfici vetrate, si prevedono due esagoni concentrici funzionanti a doppio schermo, che permettono di selezionare, nelle stagioni e nelle diverse ore del giorno, i raggi di incidenza dell’energia solare. Questo sistema, come spiega l’ideatore del progetto, permette di mantenere il calore nelle ore notturne “con uno sfasamento di 6-8 ore”.

ENERGIA EOLICA
A complemento dei sistemi passivi (relativi alla captazione e alla schermatura dell’energia solare) e del fotovoltaico, in sommità dell’edificio, è stata inserita una pala eolica ad asse verticale installata alla sommità del condotto di ventilazione naturale. Nel considerare l’efficienza edificio-impianto, inoltre, si è pensato di installare un impianto che utilizzi l’energia geotermica del terreno circostante l’edificio, per rispondere integralmente alla necessità di energia termica e ottenere il comfort ideale in tutto l’edificio.

EFFICIENZA TERMICA
La funzione fondamentale dell’involucro, dunque, è quella di mediare le condizioni climatiche esterne, mentre gli impianti di riscaldamento e condizionamento (realizzati senza utilizzo di fonti energetiche di origine fossile), non vengono più considerati indispensabili per mantenere le condizioni di confort interne, ma come ‘ausiliari’, cioè necessari solo quando l’edificio in sé non é piu’ in grado di garantire il benessere interno.

LE INFRASTRUTTURE
Un edificio che si colloca “all’interno di un microclima decisamente diverso dai normali contesti urbani” grazie alla presenza di un laghetto, e dei passaggi pedonali interamente immersi nel verde. Inoltre, “è prevista anche una protezione a nord dell’edificio che permette ai venti e più in generale al clima di influire il meno possibile“. E i lampioni? Anche quelli sono stati pensati per garantire il massimo comfort. E’ previsto, infatti, un sistema di lampioni specchio, che nel periodo invernale “permette di portare il sole anche a nord”.

Si tratta in sostanza di un progetto “altamente qualitativo” che permette un saldo tra l’energia consumata e quella prodotta dall’edificio assimilabile tra le migliori categorie, attestandosi su un valore inferiore ai 30 kWh per metroquardo all’anno.

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