Rischio idrogeologico: le città italiane a rischio inondazione. L’ allarme dell’Anbi

 Aumentano gli eventi meteorologici estremi, come le piogge torrenziali e si alza il rischio idrogeologico in Italia, al punto che “se si fermassero le idrovore sarebbero a forte rischio di allagamento la città di Mantova, alcuni quartieri di Padova, gli aeroporti di Fiumicino e Venezia Tessera, la ferrovia Roma-Napoli e tratti dell’ autostrada del Sole e del Brennero“. Questo l’ allarme lanciato dall’ Anbi, l’ Associazione nazionale bonifiche che chiede una maggiore integrazione tra politiche private, quelle dei consorzi di bonifica e pubbliche, quelle dello Stato.

MENO PROTEZIONE CIVILE, PIU’ PREVENZIONE
Secondo il presidente dell’ Anbi, Massimo Gargano, lo Stato “continua a privilegiare una cultura della protezione civile, rispetto a quella prevenzione civile“. In 50 anni gli eventi meteorologici estremi sono aumentati incidendo anche sul Pil nazionale. “Nel 2007 – ha aggiunto Gargano – questa contrazione è stata dell’ 0,05%, pari a 620 miliardi di euro“.

GLI SPRECHI
Al rischio idrogeologico si associa anche il problema degli sprechi. “In Italia cadono 300 miliardi di metri cubi di acqua all’ anno – ha concluso il presidente dell’ Anbi – ne potremmo utilizzare 53, invece ne utilizziamo 45. C’é un gap di 8 miliardi di metri cubi di acqua che sprechiamo pompandoli in mare, pari a una superficie grande come 16 volte il lago di Garda“.

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