La natura come esempio di tecnologia produttiva

di Redazione 94 views0

 In 10 anni, 100 innovazioni e 100 milioni di posti di lavoro, imparando dalla natura” come fare a ”uscire dalla crisi economica”. Questa la sfida lanciata dall’economista Gunter Pauli nel libro ”Blue economy” che in questo modo offre un assaggio della presentazione, a Roma, in occasione della ”Aurelio Peccei Lecture 2011” organizzata dal Wwf Italia e dalla Fondazione Aurelio Peccei (Club di Roma), in collaborazione con UniCredit, nell’ambito delle iniziative per l’Earth Hour – l’Ora della Terra (l’evento mondiale per il clima).
L’economista ha messo a punto ”un vero e proprio catalogo di 100 innovazioni, non solo realizzabili ma gia’ realizzate, che ispirandosi ai meccanismi” naturali possono ”aprire la strada ad un sistema economico” nuovo e piu’ sostenibile. Con il risultato di ottenere ”100 milioni di posti di lavoro in 10 anni” e offrire ”una via d’uscita dalla crisi economica”.

La natura come sistema produttivo
Secondo Pauli imitare la natura fa bene perche’ e’ ”un sistema produttivo perfetto ed efficiente”. E, per esempio, si potrebbe ”imitare il cuore della balena che pompa sangue per 80 anni con appena 6 volt’‘, oppure ”il manto bicolore della zebra in grado di regolare la temperatura”, o ”i sistemi di raccolta dell’acqua dei coleotteri nel deserto del Namib”. La natura – conclude l’autore del libro curato in Italia dal Wwf e pubblicato da edizioni Ambiente – e’ il punto di partenza per nuove opportunita’ imprenditoriali. La Blue Economy e’ una ”rivoluzione culturale” per ”cambiare il mondo e – conclude il direttore scientifico del Wwf Italia Gianfranco Bologna – che da’ un senso nuovo alla inestimabile ricchezza della natura, intesa anche come ”maestra di soluzioni tecnologiche e imprenditoriali nuove”.

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