Terra madre e Salone del gusto a impatto ridotto: i risultati del 2010

 Riduzione dei rifiuti prodotti, 79 tonnellate in meno rispetto all’edizione 2008, qualità della differenziazione, la scelta di materiali di allestimento, per il 98% riciclabili e riusati, recupero di derrate alimentari, sperimentazione di soluzioni inedite in campo energetico e nel packaging, miglioramento dei trasporti e delle tecnologie di supporto alla comunicazione. Sono i principali risultati ”a ridotto impatto” dell’edizione 2010 del Salone internazionale del Gusto e di Terra Madre, presentati a Torino, da Regione Piemonte, Comune di Torino, Slow Food insieme a Politecnico e Università di Scienze gastronomiche, nell’ambito del progetto ”Eventi a ridotto impatto ambientale”.

Gli eventi a ridotto impatto ambientale
Risultati raggiunti ”grazie all’impegno degli espositori e alla sensibilità dei visitatori – si legge in una nota – chiamati a divenire co-organizzatori del Salone”. Sono 22 le azioni messe in campo nell’ambito del progetto, con il coinvolgimento di oltre 30 aziende. Nonostante le politiche messe in atto, un evento a impatto ambientale zero non può esistere.
Così gli organizzatori hanno deciso di compensare il Co2 prodotto, circa 962 tonnellate per l’organizzazione e 1.840 tonnellate per i voli che hanno trasportato i 3.781 delegati provenienti da 163 Paesi, con la creazione dell’impianto eolico di Yanquing County, Beijing (Cina) e di tutela del diritto al lavoro locale, in partnership con Eco-Way e AirPlus International. La rete di aziende creata e le competenze sviluppate nelle tre edizioni a ridotto impatto ambientale già dalle prossime settimane saranno proposte ad altri enti fieristici che vorranno seguire l’esempio di Salone del Gusto e Terra Madre.

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