Cittadini italiani autodipendenti, ma le buone pratiche ambientali cominciano a diffondersi

di Redazione 90 views2

 In 6 città metropolitane su 15 si iniziano a registrare buone disponibilità a mutare i comportamenti individuali. I residenti delle 15 città metropolitane sono autodipendenti e quando non c’è l’auto allora si ricorre alle due ruote. I mezzi pubblici sono poco utilizzati, scarsi esempi di mobilità eco-compatibile, car sharing e car pooling restano soluzioni di estrema minoranza. Sono i contorni della fotografia che emerge dal Rapporto Cittalia 2010 – Cittadini sostenibili, realizzato dall’istituto di ricerca dell’Anci analizzando i dati delle delle 15 aree metropolitane nel decennio dal 2000 al 2009.

Uno per uno…
Un disegno tendenzialmente catastrofico anche se – rileva lo studio – non mancano ”spinte al cambiamento, anche nei comportamenti individuali”. In 6 città metropolitane su 15 si iniziano a registrare buone disponibilità a mutare i comportamenti: Venezia, Milano, Bologna, Torino, Genova e Firenze. Sono, invece, soprattutto le città del mezzogiorno quelle in cui la disponibilità a correggere le proprie abitudini sembra più difficile (Palermo, Reggio Calabria e Messina) a cui si affianca anche Trieste.

L’utilizzo della bicicletta
Il rapporto evidenzia come l’utilizzo della bicicletta è ancora per pochi: le uniche città con più del 10% della popolazione locale in sella alle due ruote sono solo Milano e Bologna (9%). Complessivamente le città più ciclabili sono: Milano con il 65% di ciclisti saltuari, Bologna, con il 51% dei cittadini che usa qualche volta la bicicletta e Torino, con il 52% di ciclisti discontinui.

Milano in testa al cambiamento
Secondo il Rapporto Cittalia 2010 – Cittadini sostenibili è sempre Milano la città che registra maggiori miglioramenti nella riduzione dell’impatto ambientale e di conseguenza nell’emissione di Co2. La riduzione di emissioni di anidride carbonica è scesa nel capoluogo lombardo dal 2000 al 2009 del 14,1%. A Torino è scesa invece dell’8,4%, mentre a Napoli del 3,8%.

Le città che peggiorano
Le città che nel decennio fanno peggio, aumentando la Co2 sono tante: Firenze registra un aumento del 15%, Trieste del 13%, Reggio Calabria del 12%, Catania dell’11%. Tuttavia, se Milano si dimostra la più brava negli ultimi dieci anni, resta comunque sempre – dopo Roma – la città che emette più tonnellate di anidride carbonica (in migliaia) come valore assoluto (nel 2009 Milano registra 2408, Roma 6600).

Le città che inquinano di più
Dalla ricerca emerge inoltre che il 65% degli scarichi inquinanti è imputabile alle maggiori quattro città del centro nord: Roma (da sola contribuisce per un terzo), Milano, Torino e Genova. Tutto il sud messo assieme, invece, contribuisce solo per il 20%. Sono soprattutto i trasporti privati urbani su strada a formare la fetta piu’ grande dell’inquinamento delle nostre città: contribuiscono infatti per il 31,5%. Seguono i consumi residenziali di energia elettrica (30,8%) e i consumi residenziali (37,7%).

Commenti (2)

  1. Una buona disanima dei problemi ambientali e del trend

  2. È davvero fantastico che anche il nostro Paese stia adottando un modo sempre più sostenibile di muoversi. I vantaggi sono tanti: diminuzione della congestione stradale, dell’inquinamento acustico e della CO2, e non da ultimo un enorme risparmio di soldi per i cittadini, comuni ed aziende.

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