Terremoto in Abruzzo: gli “angeli a quattro zampe” che salvano le vite

di Redazione 250 views1

 Li hanno chiamati “angeli a quattro zampe” perché hanno aiutato le incessantemente le squadre di soccorso a salvare decine di vite umane. Come? Infilandosi senza timore negli anfratti e nelle fessure più strette, passando fra una trave e un cumulo di macerie… con il loro olfatto sono in grado di indicare con precisione il punto in cui vi sono persone sepolte che devono essere tratte in salvo: sono i cani delle unità cinofile di salvataggio, animali straordinari che, nella tragedia del terremoto in Abruzzo, si sono rilevati molto più utili di qualsiasi altro strumento di rilevazione elettronica.
Sono molti, infatti, i cittadini aquilani che devono la loro vita a Yuri, Laka, Athos e alle decine di altri cani che in queste ore hanno affiancato i soccorritori nell’ opera di salvataggio.

LE UNITA’ CINOFILE
Fin dalle ore immediatamente successive ai crolli, sono state una sessantina le unità cinofile impegnate sul campo: la rapidità in questi casi è fondamentale nel decretare le possibilità di successo. E’ proprio in questi frangenti che l’ uomo ha bisogno di affidarsi al suo più fedele amico, capace di arrivare dove lui mai non potrebbe, e di percepire segnali, suoni e odori che diversamente non sarebbero colti.

L’ ULCIS
Le unità cinofile impiegate in Abruzzo provengono dalla Lombardia, dal Lazio, dalla Toscana dal Veneto e da diverse altre regioni e sono organizzate perlo più dall’ Ucis (Unità cinofile italiane da soccorso), l’ organizzazione che raccoglie i diversi gruppi istituzionali e di volontari sparsi sul territorio nazionale. Ogni unità è composta da un cane e dal suo conduttore, che formano un connubio inscindibile, basato soprattutto sulla fiducia reciproca e su una certa capacità di confidenza e di intesa. E’ da questa specialissima relazione a due che scaturisce quella sincronia che si rivela spesso determinante nelle situazioni più difficili, quelle in cui si lotta contro il tempo.

LE RAZZE
Le razze che vengono utilizzate nelle operazioni di soccorso sono le più diverse: pastori tedeschi, labrador e golden retriever, collie, pastori belga. Per particolari situazioni, come le ricerche in caso di valanghe o in acqua, vengono impiegati anche cani di grossa stazza, come i San Bernardo o i terranova. Insomma, non è indispensabile avere un pedigree: anche i meticci o gli ex trovatelli possono essere utilissimi e non da meno dei loro parenti di razza. Basti pensare che l’ addestramento di questi cani inizia come un gioco per trovare oggetti nascosti.

E, dal gioco al salvataggio di vite umane, il passo non è poi così lungo…

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