A Roma sono state gettate le basi “per il car sharing elettrico e per far partire la mobilità sostenibile in città, con particolare attenzione al centro storico“. Lo ha affermato il sindaco della Capitale Gianni Alemanno in occasione della consegna da parte del presidente di Mercedes-Benz Italia, Bram Schot, della prima delle 100 Smart Electric Drive del progetto E-mobility Italy, il primo a livello mondiale per lo sviluppo della mobilità elettrica.
“Cominciamo a diffondere l’idea della praticabilità delle auto elettriche“, ha affermato il sindaco, annunciando che “le 150 colonnine per la ricarica saranno sistemate entro ottobre in punti strategici della nostra città“.
inquinamento aria
L’inquinamento causa di ipertensione arteriosa
Il traffico urbano fa alzare la pressione arteriosa. Lo dimostra uno studio condotto all’Università di Dusiburg-Essen in Germania, presentato alla 2010 International Conference dell’American Thoracic Society in corso a New Orleans. Lo studio, diffuso in concomitanza della VI Giornata Mondiale contro l’ipertensione arteriosa, dimostra che le persone che vivono in aree urbane hanno la pressione arteriosa più alta dei fortunati che vivono in aree meno inquinate. ”I nostri risultati dimostrano che vivere in zone dove è alto l’inquinamento da particolato e’ associato ad avere la pressione alta”, dichiara Barbara Hoffman che ha condotto lo studio su quasi 5000 persone.
Sversamento di petrolio: le difese naturali dell’ambiente contro gli agenti inquinanti
Oltre agli sforzi messi in atto dalla Bp o dal governo Usa, anche la natura sta cercando di rispondere al disastro ambientale provocato dalla marea nera che sta invandendo il golfo del Messico. Lo spiegano diversi esperti al National Geographic, secondo i quali però c’è un limite di quantità oltre il quale tutte le contromisure diventano inefficaci. ”Anche la natura ha la sua ‘cassetta degli attrezzi’ per rispondere alla perdita di petrolio – spiega Christopher Reddy, chimico della Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI) in Massachusetts – che presi tutti insieme possono essere molto efficaci. In particolare il ‘migliore amico’ dell’ambiente in questo momento è l’evaporazione, che ha effetti immediati”.
Energia nucleare: effetti collaterali. L’esempio delle contaminazioni nel Niger
E’ sempre Greenpeace che diffonde un’inchiesta che rivela come l’estrazione di uranio dalle miniere di Areva, il gigante dell’energia nucleare, sta mettendo in serio pericolo la popolazione del Niger. Areva è la società che possiede la tecnologia dell’EPR, le centrali che il governo vuole costruire in Italia. In collaborazione con il laboratorio francese indipendente CRIIRAD e la rete di ONG ROTAB, Greenpeace ha realizzato un monitoraggio della radioattività di acqua, aria e terra intorno alle cittadine di Arlit e Akokan, a pochi chilometri dalle miniere di Areva, accertando che i livelli di contaminazione sono altissimi.
L’ira del vulcano islandese Eyjafjallajökull non si placa, voli di nuovo bloccati anche in Italia
A partire dal tardo pomeriggio di ieri la nube provocata dal vulcano islandese ha lasciato gran parte dell’Italia e, a notte inoltrata, “i cieli italiani sono stati completamente sgombri dalle ceneri vulcaniche“. Questo l’ultimo aggiornamento nelle mappe del Vaac (Centro di controllo europeo delle polveri vulcaniche). L’eruzione del vulcano islandese non cessa e, nei giorni scorsi, ha provocato la cancellazione di altri scali europei, inclusi quelli del nord Italia. La chiusura dello spazio aereo del Nord Italia dalle 8 alle 14 di ieri, spiega l’Enac in una nota non ha riguardato gli scali di Venezia, Trieste e Rimini, che sono rimasti aperti al traffico.
Marea nera, la Lousiana chiede aiuto a Barack Obama
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ieri si è recato nelle zone colpite dalla catastrofe ecologica provocata dalla marea nera che è arrivata sulle coste del Golfo del Messico. Intanto, resta alto l’allarme nelle zone colpite dal disastro ambientale. L’enorme macchia nera di petrolio arrivata sulle coste della Louisana – ha dichiarato il governatore della Louisiana Bobby Jindal, che già da giovedì scorso ha dichiarato lo stato di emergenza – “non solo minaccia le nostre zone paludose e la nostra industria ittica, ma anche il nostro stile di vita“.
L’ondata di petrolio arriva sulle coste della Lousiana: è disastro nazionale per gli Usa
La marea nera fuoriuscita dalla piattaforma petrolifera esplosa nel Golfo del Messico è sempre più inarrestabile, anzi aumenta a dismisura di ora in ora. Ieri si è appreso di una terza falla sempre intorno ai 1.500 metri di profondità, e che la fuoriuscita di greggio è cinque volte rispetto a quanto previsto, 5000 barili al giorno contro i 1000 stimati, come dire 800.000 litri al giorno. La chiazza ha ormai raggiunto una dimensione di qualcosa come 72 chilometri per 169. Il presidente Usa Barack Obama ha definito il disastro “di rilevanza nazionale”, e ha annunciato che saranno utilizzati “tutti i mezzi necessari” per arginarlo. Intanto anche alle forze armate è stato chiesto aiuto.
Stati Uniti, una terza falla nella piattaforma affondata fa fuoriuscire 5mila barili di petrolio al giorno
La Guardia costiera statunitense ha individuato una terza falla nella piattaforma petrolifera ‘Deepwater Horizon‘ affondata la scorsa settimana a 84 chilometri a sud-est del porto di Venice, in Louisiana, dopo un’esplosione che ha causato un incendio e 11 persone disperse. Una falla dalla quale fuoriesce una quantità di petrolio pari a 5 mila barili al giorno, cinque volte superiore a quanto ere stato stimato all’inizio. La nuova perdita dalla piattaforma, scoperta a una profondità di 1.500 metri, è stata confermata da un portavoce della BP propretaria della piattaforma, che però ha contestato l’aumento della quantità di greggio dispersa: “Noi pensiamo che il volume di quello che si disperde resti invariato“, ha detto.
Stop follia nucleare: a Cernobyl, 24 anni fa la tragedia
“Stop follia nucleare”. E’ questo lo striscione esposto questa mattina davanti alla Camera dei Deputati a Montecitorio da 10 attivisti di Greenpeace. In tute bianche e maschere antigas, hanno portato, inoltre, una mostra fotografica per ricordare il ventiquattresimo anniversario del disastro di Cernobyl. Il 26 aprile 1986 a Cernobyl si verificò il più grave incidente nucleare della storia, con una violenta esplosione che rilasciò in atmosfera cento volte la radioattività sprigionata dalle bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki. La nube radioattiva arrivò fino in Europa Centrale e in Italia.
Inquinamento industriale: ancora sanzioni europee per l’Italia
L’Italia è finita davanti alla Corte Ue di giustizia del Lussemburgo per la mancata applicazione della direttiva Ue Ippc, sulla prevenzione e riduzione dell’inquinamento industriale. Lo riferisce la stessa Corte di giustizia europea, in base alle nuove cause introdotte. La direttiva, si ricorda, imponeva agli Stati membri di adottare entro il 30 ottobre 2007 le misure necessarie affinché le autorità competenti controllassero, attraverso autorizzazioni, che gli impianti esistenti funzionassero secondo i requisiti dettati dalle norme comunitarie.