Meno foreste in Europa a causa dei parassiti portati dai cambiamenti climatici

 Foreste in calo nei Paesi mediterranei dell’Ue, a rischio invasioni da parte di parassiti a causa degli effetti dei mutamenti climatici. Questo il quadro che emerge dal ‘Libro verde’ varato dalla Commissione europea, che fa il punto della situazione sulle foreste in Europa e le nuove sfide da affrontare. Nell’Europa meridionale, spiega il documento, dove la disponibilità di risorse idriche è un fattore critico, la moltiplicazione dei fenomeni di siccità estiva potrebbe comportare una diminuzione della produttività e della resistenza del sistema forestale.

FORESTE A RISCHIO
Nei Paesi mediterranei è stato osservato, a seguito di periodi di siccità e ondate di calore nel corso degli ultimi decenni, una diminuzione della superficie forestale, caratterizzato da un deperimento delle piante e dalla scomparsa di diverse specie di pino e quercia, fenomeni generalmente attribuiti alle condizioni climatiche più secche e calde e spesso associate a fattori come insetti nocivi e malattie. Gli scenari a lungo termine sono più incerti e dipendono dalla resistenza di tipi di foreste. Ad esempio, la superficie perduta di habitat alpino a bassa quota favorevole al pino cembro sarebbe 2,4 volte superiore a quella conquistata dallo spostamento della stessa specie verso altitudini piu’ elevate. Tra i rischi portati dai cambiamenti climatici ci sono poi un aumento dei danni causati da organismi patogeni e parassiti forestieri, nuove infestazioni provocate da organismi ”esotici”, introdotti dall’uomo o migrati per vie naturali, ma anche modifiche delle dinamiche della popolazione.

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